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domenica 20 maggio 2018

SC 161 Commento al Vangelo di domenica 20.05.2018 (Padre Giulio Maria Scozzaro) Pentecoste

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (15,26-27; 16,12-15)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando verrà il Consolatore che Io vi manderò dal Padre, lo Spirito di Verità che procede dal Padre, Egli mi renderà testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con Me fin dal principio. Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di Verità, Egli vi guiderà alla Verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l'annunzierà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l'annunzierà».

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Senza lo Spirito Santo è impossibile imitare Gesù e seguire il suo Vangelo. Questo ci dice che molti cristiani per le opere che compiono non hanno lo Spirito Santo, altrimenti non incarnerebbero la mentalità malvagia che come un virus potente si diffonde in tanti settori della società.
Non tutti gli ambiti ne sono contagiati pienamente, di sicuro tutti quelli che appartengono ai diavoli sono pervasi da uno spirito di desolazione, una mentalità multiforme che si adatta alle situazione di convenienza, ai propri tornaconti. Anche nelle persone ritenute corrette si può nascondere questo spirito di desolazione e la loro contentezza è solo apparenza.
Esse sono colpite e invase da questo spirito senza volontà diretta, ma solo in conseguenza dei loro errori, per l’assenza della vera spiritualità.
Lo spirito di desolazione innanzitutto arreca oscurità nell’anima, turbamento, inclinazione alle cose terrene, sfiducia, mancanza di speranza e di amore, tiepidezza, pigrizia e tristezza. Questi sintomi indicano l’azione dei diavoli, la loro presenza, le continue tentazioni che infondono.
Se non c’è lo Spirito Santo, inevitabilmente agisce lo spirito di disperazione che si manifesta soprattutto con un forte senso di angoscia, che sale dallo sterno fino alla gola. Non si avverte un vero senso di disperazione, ma di sconforto e di abbattimento. Già questa condizione impedisce di pregare e fa affievolire la Fede, ed è la grande vittoria dei diavoli.
Lo Spirito Santo porta doni di amore e di pace, la mancanza di amore e pace deve allarmare il cristiano e indurlo ad un esame di coscienza forse vitale per la sua esistenza. Se vuole trionfare sugli inevitabili attacchi portati dai diavoli, deve rinascere nello Spirito di Dio, perché come dice Gesù a Nicodemo: “Se uno non rinasce dall’alto, non può vedere il Regno di Dio” (Gv 3,3).
I diavoli attaccano ogni persona, nessuna rimane immune dalle insistenti tentazioni ingegnose e meticolose dei diavoli, solo la comunione con Gesù costruisce misticamente una barriera su cui si infrangono tutti i tentativi dei diavoli.
I cristiani sono maggiormente protetti dalla Grazia di Dio, ma lo stesso devono vigilare per non seguire, tra le altre cose, la tentazione che si presenta sottoforma di bene, ma preparata e confezionata con grande intelligenza (malata) dai diavoli.
Ai peccatori che “amano” vivere nelle trasgressioni, i diavoli propongono sempre nuovi piaceri e appagamenti, così li lasciano persistere nella via della dannazione e li inducono a crescere nei loro vizi. Non si impegnano molto i diavoli trovandosi dinanzi peccatori docili e obbedienti ad ogni tentazione.
Con i peccatori i diavoli agiscono delicatamente per non “svegliarli” dalla loro rovina, mentre è diverso l’agire contro quelli che non gli appartengono. Non appartenendo a loro, appartengono a Gesù, non c’è una terza condizioni, e se sono di Gesù gli attacchi diabolici sono più avveduti per non farsi scoprire.
Ai buoni e ai cristiani che comunque pregano, i diavoli presentano le loro trappole sottoforma di bene, ma è un bene falso.
Sono incalcolabili le tentazioni che apparentemente e per quelli poco esperti, appaiono come un bene, infatti sono pensieri che inducono  a compiere cose buone, ma non si conosce chi c’è e cosa è presente compiendo quell’azione.
Compiendo quel bene apparente perché è un inganno dei diavoli, questi hanno già preparato le loro trappole per distruggere un uomo, una donna, un matrimonio, un fidanzamento, una carriera professionale, il lavoro, soprattutto la Fede dei cristiani.
Questa è la ragione per cui tanti cristiani chiedono consigli prima di intraprendere iniziative familiari e personali, anche persone che nella vita hanno successo professionale si rivolgono al Sacerdote di fiducia per discernere l’opportunità o meno di un loro proposito.
La presenza dello Spirito Santo è indispensabile nel cristiano, non solo per capire quale via migliore ci indica la Volontà di Dio, anche per non restare schiacciati sotto lo spirito di desolazione e cadere nella tristezza fino allo scoraggiamento.
Lo Spirito Santo porta nei buoni cristiani la consolazione, un continuo conforto, un sollievo sereno e una gioia interiore che infonde pace.
Quando l’anima è docile alle ispirazioni dello Spirito Santo diventa l’albero buono che si riconosce dai frutti: frutti che danno sapore alla vita cristiana e sono manifestazione della gloria di Dio. Questi frutti soprannaturali sono innumerevoli.
San Paolo segnala solo dodici frutti, originati dai doni che lo Spirito Santo ha infuso nella nostra anima: “Amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, longanimità, mitezza, fedeltà, modestia, continenza e dominio di sé” (Gal 5,22-23).
In questa Pentecoste chiediamo a Gesù e alla Madonna un cuore buono che sappia discernere il Bene dal male. Invochiamo ogni giorno lo Spirito Santo per essere guidati da Lui e distaccarci da quanto non viene da Dio. Cerchiamo e facciamo il Bene in ogni opera!
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