Il Signore ti benedica,ti custodisca e ti mostri il Suo volto misericordioso!

Quando pensi di aver toccato il fondo e che nessuno ti voglia o ti ami più, Dio si fa uomo per incontrarti, Gesù ti viene accanto

CIAO A TE !!

Nulla è più urgente nel mondo d'oggi di proclamare Cristo alle genti. Chiunque tu sia, puoi, se vuoi, lasciare un tuo contributo, piccolo o grande che sia, per dire, comunicare, annunciare la persona di Gesù Cristo, unico nostro salvatore. Uno speciale benvenuto a LADYBUG che si è aggiunta di recente ai sostenitori ! *************************************************** Questo blog è sotto la protezione di N.S. Gesù Cristo e della SS Vergine Maria, Sua Madre ed ha come unica ragione di esistere di fornire un contributo, sia pure piccolo ed umile, alla crescita della loro Gloria. ***************************************************



Con Cristo non ci sono problemi, senza Cristo non ci sono soluzioni.

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martedì 9 luglio 2019

GS12 Se questi taceranno, grideranno le pietre

9 luglio 2019

+ Dal Vangelo secondo Matteo (9,32-38)
In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demoni per opera del principe dei demoni». Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Spiego nuovamente il significato di messe nel discorso di Gesù. Ancora non aveva istituito la sua Messa, ovvero il Sacrificio Eucaristico, e messe indicava la mietitura. L’operazione di falciare e raccogliere i cereali, e in particolare il grano, quando le spighe erano giunte a maturazione.
La messe era la mietitura, quindi il raccolto che doveva servire per il sostentamento della popolazione. La messe era abbondante diceva Gesù, allo stesso modo invitava a pregare per l’arrivo di molti operai al suo seguito e raccogliere una grande quantità di conversioni.
«La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!”.
Voleva dire e dice ancora oggi che le anime da convertire sono molte nel mondo, ma ci sono pochi Sacerdoti e missionari disponibili a sacrificarsi, a mettere da parte i loro godimenti umani e mondani per dedicarsi totalmente alla causa del Vangelo.
Chi risponde alla chiamata di Gesù deve lasciare tutto, a cominciare da se stesso!
È diventata enorme la necessità di tanti Sacerdoti dediti alla predicazione del Vangelo, allo stesso modo è immensa l’azione dei diavoli per paralizzare la Santa Chiesa nella sua missione principale. I diavoli hanno fatto tutto il possibile con straordinari risultati per intontire i giovani e indirizzarli verso tutto ciò che si oppone al sacro.
Già i ragazzi sono soggiogati, dominati, da una cultura senza civiltà, hanno una formazione intellettuale senza Dio e il loro sapere è infarcito di nozioni sbagliate, fasulle. I libri si riscrivono e ripubblicano come pretendono le menti perverse e la cultura in Italia è in mano ai comunisti e per comunisti intendo anche tutti quei politici che si sono riciclati e si definiscono di sinistra, inseriti in Partiti solo apparentemente moderati.
Tutti questi sono contro Gesù Cristo e la Santa Chiesa, lo manifestano con Leggi opposte alla morale cristiana e con l’invasione dei musulmani.
Nel Vangelo oggi Gesù ci svela la capacità dei diavoli di rendere muti anche i suoi seguaci perché distratti dalle cose del mondo. Molti muti sono presenti nella Chiesa e altri farebbero bene a diventare muti, invece di continuare a distruggere la sana dottrina cattolica.
Il mondo rifiuta Dio e la Verità anche per il mutismo dei Ministri di Dio. Ai farisei che volevano zittire gli Apostoli, Gesù gridò: «Vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre» (Lc 19,40). 
Se moltissimi cristiani non vivono e non parlano del Vangelo, cosa ne sarà dei non credenti?
Ogni giorno rifletto su questo e resto molto addolorato. Piango per loro. Che fine faranno? Dove finiranno eternamente? «Gesù, pensaci Tu».
Prego ogni giorno per tutti quelli che non conoscono Gesù e si incamminano verso il baratro.
Prego per tutti voi e per centinaia di intenzioni... preghiere che chiedono la conversione dei più grandi peccatori, la liberazione dalle negatività opprimenti, la guarigione degli ammalati, la salvezza dei giovani, dei moribondi, degli immorali, dei carcerati, degli anticlericali, di quanti tradiscono intenzionalmente Dio.
Rimango molte ore al giorno davanti all’Eucaristia perché ci sono da riparare miliardi di peccati contro il Cuore di Gesù, a Lui mi rivolgo con grande fiducia e amore e gli chiedo di aiutare tutti e di salvare presto la sua Chiesa.
Non mi dimentico mai di tutti voi che fate parte della nostra Parrocchia virtuale dedicata al Cuore Immacolato di Maria.
Vorrei restare giorno e notte davanti all’Eucaristia e chi ha fatto esperienza dell’Amore di Gesù, sa che è la cosa più meravigliosa del mondo!
Tutto il resto passa, la scena di questo mondo è solo illusione, si lascia tutto qui, e solo quanti incontrano Gesù scoprono la vera felicità.
Si può essere felici in questa vita anche dinanzi alle sofferenze, e se l’anima è forte perché in comunione con il Signore, tutto si riesce a superare con facilità. Si diventa capaci di controllare i pensieri e di agire con saggezza, evitando le parole che contengono giudizi.
Si deve essere muti nella vita quando istintivamente si vogliono esprimere parole sconvenienti. Si deve invece sempre parlare per manifestare la verità, la gioia interiore, la comprensione e l’affetto verso gli altri.
«Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore».
Sono molti i cattolici abbandonati al loro destino... ma Dio non giudica come l’uomo e raccoglie anche dove c’è deserto...
Preghiamo con maggiore impegno per i bisogni della nostra amata Chiesa, per i suoi Pastori dissipati. Recitiamo con amore il Rosario.
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GS11 Non chiunque mi dice: Signore, Signore...

27 giugno 2019

+ Dal Vangelo secondo Matteo (7,21-29)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel Regno dei Cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei Cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo Nome? E nel tuo Nome non abbiamo forse scacciato demoni? E nel tuo Nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora Io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da Me, voi che operate l’iniquità!”. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande». Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: Egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Le parole che ho scritto ieri riguardano anche questo brano, ne fa tesoro chi non lascia passare inutilmente questi suggerimenti e li custodisce nel cuore. Questi commenti danno gli insegnamenti indispensabili per compiere un vero cammino di Fede, per vivere da risorti.
Quanti si trovano in una condizione spirituale tiepida o addirittura trascurata, sono dinanzi alla grande possibilità di dare una svolta alla loro vita e di ricominciare a vivere le parole del Vangelo. Sembra difficile ma non lo è, di sicuro è impegnativo ma cosa non risulta impegnativo nella vita quando si vogliono ottenere buoni risultati?
Qualsiasi aspetto dell’esistenza del credente e dell’ateo richiede uno sforzo, un costante sacrificio, sia riguardo l’obbligo del lavoro che richiede l’alzata presto e poi in moltissimi casi, viaggi più o meno lunghi o complicati per via del traffico; sia riguardo l’ordinarietà degli atti giornalieri da compiere per non perdere quanto già compiuto di buono.
Tutto richiede sforzi, impegni talvolta duri anche per la pazienza richiesta, fatiche esigenti senza poterne farne a meno.
Non è solo il Vangelo esigente, tutto nella vita ha un costo di sudore e di affanno.
La differenza è che il Vangelo ha la forza insita -perché Parola dell’Onnipotente- di rilasciare continue Grazie spirituali a quanti l’osservano. Quindi, i credenti che compiono giornalmente rinunce per obbedire al Vangelo, ricevono gli aiuti soprannaturali che permettono di possedere la pace interiore, di superare gli ostacoli, di fermare gli attacchi dei nemici, di vincere le prove, di ritrovare la salute fisica, di avere l’armonia in famiglia.
I nostri sforzi per vivere il Vangelo devono essere compiuti nel Nome di Gesù e non per vanità e ostentazione inutile e dannosa.
Questi aspetti cambiano il nostro modo di essere: si può diventare un’anima molto cara a Gesù o un’anima dissipata e lontana da Gesù.
Bisogna valutare dove viene costruita la nostra spiritualità!
Sulla roccia che è Gesù e tutto si compie per dargli gloria oppure sulla sabbia e tutto crolla, viene giù alla prima tempesta/sofferenza!
Chi non vive veramente la Fede che pensa di possedere non entrerà nel Regno dei Cieli. Questo ci dice oggi Gesù. Arriva anche a precisare che molti predicano o fanno apostolato nel suo Nome ma non sono graditi né apprezzati da Lui, per la mancanza di vero amore e addirittura si servono di Lui... per averne vantaggi personali.
Negli ultimi anni abbiamo letto libri e articoli pubblicati dai giornali su Vescovi e Sacerdoti truffatori che si sono preoccupati di rastrellare molto denaro in maniera assolutamente non trasparente e, se le loro parole facevano riferimento a Gesù, le loro opere calpestavano il Nome Santissimo di Gesù.
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel Regno dei Cieli».
Il Signore anticipa nel Vangelo anche quanto avviene nel Giudizio riguardo coloro che si sono serviti del suo Nome per compiere opere cattive all’interno della Chiesa. È evidente che il riferimento principale sono i Consacrati, ad essi rivolge parole inequivocabili:
«In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo Nome?
E nel tuo Nome non abbiamo forse scacciato demoni?
E nel tuo Nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”».
Gesù si riferisce a quanti hanno operato e operano in quantità considerevole nella Chiesa sotto false sembianze, mascherati e titolati, per averne vantaggi personali di qualsiasi natura. Questa è la condizione di quanti non credono più in Gesù Cristo e si adoperano con malvagità nella costruzione di un falso Cristo e di una falsa chiesa.
Utilizzo il sostantivo malvagità perché racchiude quei significati che si devono applicare a quanti stanno lavorando per la costruzione di una chiesa umana, falsa, senza la Santa Messa, senza la devozione alla Madonna. I sinonimi di malvagità li troviamo in iniquità, crudeltà, disonestà, cattiveria, disumanità, infamia, perfidia congenita, empietà e sacrileghi, apostati e traditori.
Chi è malvagio è perverso, inclinato e maledettamente determinato al male.
Il primo è stato Giuda e non solo per il tradimento senza eguali, anche se quest’uomo pur avendo compiuto un clamoroso deicidio che gli ha procurato l’inferno, ha qualche attenuante in più rispetto ai Prelati che oggi tradiscono Gesù per il potere, la carriera e il denaro.
Pensare alla carriera significa perdere la libertà personale e decisionale, per accettare condizioni tutte opposte al Vangelo!
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel Regno dei Cieli».
Gesù vuole le buone opere, almeno il desiderio di compierle, il proposito sincero di attuarle e gli sforzi per mettere in pratica le sue parole.
Dio pesa perfettamente ogni pensiero e ogni opera compiuta da ogni essere umano, per premiarlo o per lasciarlo al suo destino!
Tutto è conosciuto da Gesù e nessuna cosa si può nascondere, ma distingue perfettamente il peccato compiuto per debolezza dalla volontarietà perfida di operare contro la sua Chiesa. Per questo dice ai suoi acerrimi nemici parole durissime e irreversibili: «Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!».
Essi hanno costruito sulla sabbia, era un’apparente costruzione non di mattoni ma di superbia, ipocrisia, cattiveria, ingiustizia. Di malvagità...
Il Signore distingue su cosa poggiano le due case per i frutti spirituali che ognuno dei proprietari produce, quello che compie nella vita.
«Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia».
«Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
Ognuno di noi è arbitro del suo futuro. Solo chi si rivolge umilmente alla Madonna e vive il Vangelo ottiene grandi Grazie e la vita eterna.
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GS10 La bambina resuscitata e la donna guarita

8 luglio 2019

+ Dal Vangelo secondo Matteo (9,18-26)
In quel tempo, mentre Gesù parlava, giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli. Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua Fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata. Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E Lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, Egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione. 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
L’anno liturgico scandisce anche la sequenza delle letture bibliche nelle celebrazioni eucaristiche. Nella Chiesa il percorso è strutturato, per le messe festive, su un ciclo triennale (anni A, B e C). Ogni anno ha come tema conduttore uno dei Vangeli sinottici: Matteo per l’anno A, Marco per il B e Luca per il C, mentre il Vangelo secondo Giovanni viene letto in determinati periodi forti di ogni anno.
Per le celebrazioni feriali il ciclo è invece biennale (I per gli anni dispari, II per i pari).
I due miracoli presentati oggi nel Vangelo ci commuovono parecchio, la loro meditazione ci infonde più amore verso Gesù e rassoda la fiducia in Lui.
La donna ottenne la guarigione toccando il mantello di Gesù, ma senza la sua convinta Fede non avrebbe ottenuto nessun miracolo. «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Non cercava un contatto magico, aveva compreso che Gesù non era un profeta come tanti imbroglioni, ella voleva stabilire un contatto con quello che Gesù rappresentava per lei, appunto il suo essere Dio.
Vedeva in Lui il suo Salvatore, l’autentico Profeta di Dio. Se tutti gli ammalati e quanti soffrono per altre ragioni avessero la Fede di questa donna, otterrebbero facilmente molti miracoli. Gesù vuole donare grandi miracoli ma occorre una Fede matura e per possederla è necessario decidersi per la propria conversione.
Ieri abbiamo letto che nel Nome di Gesù i diavoli si sottomettono, si terrorizzano e scappano via, comunque rimane sempre necessaria una Fede sincera. Incalcolabili persone hanno malattie e sofferenze strane, addirittura non diagnosticabili dai medici e neanche la TAC dà alcuna indicazione. Sono mali misteriosi arrecati dai diavoli e solo con l’invocazione di Gesù si superano.
La recita del Santo Rosario giornaliero è il mezzo potente che allontana i diavoli e molto spesso anche le malattie che causano loro! Poi, l’adorazione dell’Eucaristia ci permette di ricevere lo Spirito Santo e molti aiuti da Gesù.
Adorare l’Eucaristia non deve essere un momento di preghiera chiassosa, di continui canti e letture. La vera adorazione di Gesù presente nell’Eucaristia avviene nel silenzio contemplativo, così hanno fatto tutti i Santi e questo è quello che desidera Gesù.
Il Signore agisce nel nostro silenzio e ci trasmette i suoi sentimenti, ci trasfigura proprio perché ci «annulliamo» amorevolmente davanti a Lui, il Re dell’Universo.
Andate ogni giorno davanti al Tabernacolo dove vi aspetta Gesù e ringraziatelo del Bene che vi ha donato, adoratelo in silenzio e Lui vi comunicherà la sua pace, la gioia, la verità, l’onestà, le virtù, ecc.
La donna del Vangelo adorava Gesù in silenzio e diceva tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata».
Mostrava una grande Fede ma si avvicinava alle spalle di Gesù, provava vergogna, un profondo senso di umiltà a cui l’aveva condotta la malattia. Da dodici anni soffriva penosamente e nessuna cura era riuscita a guarirla, lo stesso avviene a centinaia di persone nel mondo nonostante il progresso scientifico.
Dalle conoscenze che si hanno, incalcolabili ammalati e i loro familiari, dopo avere girato molti ospedali e specialisti rinomati, dopo avere speso molti soldi, si sono avvicinati alla Fede in Gesù e hanno ottenuto grandi Grazie.
Nel Vangelo di oggi i due miracoli si intersecano e sono entrambi meravigliosi. Il primo suscita più gratitudine per la bambina già morta, i servi lo dicono mentre Gesù e Giairo, capo della sinagoga, erano arrivati nell’abitazione dell’ultimo.
La Fede di Giairo sicuramente supera quella dell’emorroissa in quanto chiede a Colui che è disprezzato dai farisei e da quelli della sinagoga, qualcosa di inconcepibile come la risurrezione della figlia morta. È grande la richiesta, soprattutto perché arrivava da un capo di uno schieramento che perseguitava il Signore Gesù.
Difficilmente si pone una domanda simile a una persona considerata falsa dal gruppo a cui si prende parte. Cosa era successo a Giairo? È stata la morte della figlia a spingerlo, in un gesto disperato, a chiedere aiuto a Colui che la sua fazione considerava folle e ingannatore, oppure emerge in lui una Fede sincera verso Gesù, che prima nascondeva, mimetizzava, per non darne conto ai farisei?
Dalle parole che dice a Gesù si tratta della seconda ipotesi: Giairo aveva scoperto nel suo cuore che quell’Uomo era inviato da Dio.
Era un segreto che ha svelato pubblicamente dopo la morte della figlia, e a questo punto considerava più importante la vita della figlia che la considerazione della fazione farisea a cui apparteneva. Questo agire indica la vittoria di Giairo sul rispetto umano.
Quando si professa la propria Fede e non si considera il giudizio altrui, è un buon comportamento e si agisce senza considerare il rispetto umano, non si teme il giudizio degli altri, considerando che quanto si compie è santo, puro, veritiero.
Giairo scelse la vita di sua figlia piuttosto che il rispetto umano della sinagoga, luogo in cui tutti condannarono e rinnegarono successivamente lui come traditore. Non si preoccupava più del giudizio su di lui di tutti gli altri.
Egli sapeva di fare la cosa giusta e senza vergogna né paura si mise in cerca di Gesù per dire parole incredibili, per fare una richiesta apparentemente assurda: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà».
Questa è la vera Fede del cristiano: chiedere anche cose impossibili.
Ovviamente tutte sono subordinate alla Volontà, al disegno di Dio. Lo sa Dio se una determinata richiesta è appropriata, già la persona che chiede deve cercare di capire la convenienza spirituale di quanto chiede. La richiesta può riguardare anche l’aspetto materiale della vita.
Dopo l’umile ed edificante richiesta di Giairo, sbalordisce la risposta di Gesù e non rispose, fece un gesto e si mosse per andare a trovare una bambina morta e questo muoversi indicava che voleva risuscitare la bambina: «Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli».
Per Gesù la bambina già morta era viva perché Lui «guardava» la sua anima, e con la sua Onnipotenza fece ritornare l’anima nel corpo.
«La fanciulla non è morta, ma dorme».
Gesù risveglia anche i cristiani sfiduciati e abbattuti, quanti hanno perduto ogni speranza. «Egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò».
Questo miracolo ci dice che la Fede ottiene quello che umanamente è impossibile. Gesù Cristo è il Guaritore e il Liberatore.
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GS9 «Tu ti affanni per troppe cose...»

28 giugno 2019

+ Dal Vangelo secondo Luca (15,3-7)
In quel tempo, Gesù disse ai farisei e agli scribi questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel Cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il discorso sulla conversione del peccatore è abbastanza complesso e occorre maggiore tempo per spiegare molte dinamiche, verificare le differenti tipologie di conversioni, chiarire gli effetti, individuare determinate reazioni che ogni convertito porta sempre con sé.
Non c’è vero convertito in grado di guidarsi da solo nel cammino che segna il passaggio da una mentalità quasi idolatra e mondana, ad una spirituale ed impegnata. Un vero e sicuro discernimento lo può compiere il Padre spirituale preparato in ascetica e mistica, e rimane indispensabile trovarne uno per confrontarsi su determinati aspetti.
Bisogna distinguere la Confessione finalizzata al perdono dei peccati e ha una sua logica sacramentale, mentre la direzione spirituale riguarda anche aspetti che non richiedono l’assoluzione e sono da approfondire possibilmente in un altro momento, non si possono risolvere sbrigativamente, sono valutazioni che decidono il futuro e forse la vita eterna.
Ho accennato al Padre spirituale nella solennità del Sacro Cuore di Gesù per evidenziare che Lui segue tutti i suoi devoti con particolare interesse proprio perché Lo amano, Lo adorano e pregano. Gesù conosce perfettamente i cuori di ogni essere umano e questo è un enigma immenso, in pratica Dio segue contemporaneamente sette miliardi di persone e conosce anche la più piccola fibra di ognuno.
Su ognuno ha riposto un suo disegno, solo che gli atei e i seguaci di altre religioni non conoscendo il Vangelo, non riescono ad approfondire la realtà di un Dio che oltre ad essere Amore è anche Verità.
Gesù nel Vangelo è un Uomo amabile come mai nessuno al mondo, non cerca l’approvazione a tutti i costi e noi dobbiamo rispettare i tempi di maturazione dei peccatori che non comprendono la provvisorietà della vita.
Gesù come Dio esamina la fedeltà di ognuno, mette alla prova per vedere chi gli è fedele da chi Lo tradisce o Lo dimentica.
Da coloro su cui aveva riposto un disegno di evangelizzazione diventando Ministri sacri o di impegno apostolico per i laici, Gesù può arrivare anche ad annullare lo stesso disegno di fiducia per la mancata corrispondenza sia dei Consacrati che dei laici che vivono dissipati nel mondo.
Il Cuore di Gesù deve essere adorato dall’umanità, questo diceva Lui a Suor Consolata Betrone e le insegnò la famosa giaculatoria: «Gesù e Maria vi amo: salvate anime». Questa Venerabile quando entrò in monastero cominciò a sentire interiormente la voce di Gesù, una voce dolce e forte che la spingeva sulla via della santità. Una voce esigente.
Nei primi esercizi spirituali, in monastero, Gesù le dice: «Tu ti affanni per troppe cose... una cosa sola è necessaria: amarmi!» e le chiede un continuo atto di amore a Lui, con l’invocazione «Gesù, ti amo». Successivamente diventerà: «Gesù e Maria, vi amo: salvate anime».
La storia di questa piccola Suora morta nel 1946 a Moncalieri (TO), colpisce per il messaggio di infinito Amore rivelato da Gesù, Lui ha rivelato il desiderio della salvezza di tutti ma dove viene rifiutato per indifferenza, tradimento, inimicizia, apostasia, è costretto a ritirarsi.
Forse molti cristiani sono convinti di stare vicini al Signore, nonostante l’inesistente preghiera, il distacco spirituale da Lui, l’adorazione degli idoli al posto suo.
Dove Gesù vede questa indifferenza, rimane con pazienza ad attendere il vero cambiamento della persona, ma dopo molti anni e molte Grazie sperperate come il figliol prodigo, Egli non conta più su quella persona e non la considera più appartenente alle anime fidate.
Su questo bisogna meditare per comprendere il vero significato della sua misericordia, altrimenti si vive nell’illusione di seguire Gesù mentre non c’è altro che il vuoto. Gesù è pronto a perdonare anche i più gravi peccati, tranne quello della «bestemmia contro lo Spirito Santo», e questo peccato è oggi molto conosciuto dai traditori di Gesù.
Se vengono sprecate tante Grazie per indifferenza o sperperate perché si adora altro, Gesù non conta più su quella persona e va oltre.
Chi nega questo o cerca di annacquarlo, non ha compreso nulla del Vangelo e segue una dottrina personale, opposta a quella cattolica!
L’Amore del Sacro Cuore è sempre infinito. È il peccatore o il cristiano che non dedica del tempo giornaliero prolungato alla meditazione e non cerca di cambiare vita sul serio, a distaccarsi gradualmente da Dio, fino a diventare insensibile al sacro.
Anche se va a Messa o recita delle preghiere ma non mette al centro della vita il Signore, tutto quello che fa non ha alcun valore.
È vero che Gesù attende, ma fino a quando?
Il Cuore di Gesù è colmo all’infinito di bontà e spera nella conversione dell’umanità, vuole la felicità di ogni uomo e di ogni donna. È il miglior Padre che dona tutto se stesso per salvare i figli e desidera il meglio per loro, ma esige risposte concrete da noi, opere buone e costanti, non solamente parole vuote o una pratica religiosa apparente.
Quando si avverte nel proprio cuore un amore intenso verso il Signore e superiore a tutto il resto, ci si trova nel cammino spirituale. Non si deve trattare di un amore passeggero e passionale, quello che dura qualche ora, ma di un interesse intenso verso Lui.
L’amore verso Gesù non deve essere emotivo o impulsivo, un momentaneo sentimento fervoroso che svanisce a causa delle dissipazioni. Nel cristiano impegnato deve esserci invece quiete interiore e una proporzionata padronanza di sé.
Con questo impegno il cristiano scopre con maggiore meraviglia la bontà infinita del Sacro Cuore di Gesù e si immerge nel mare soave del soprannaturale. La vera scoperta dell’Amore di Gesù trasforma il cristiano, egli diventa una persona nuova e migliore, perché aumentano le virtù e i buoni pensieri, mentre si attenuano le inquietudine, le confusioni esistenziali e i pensieri strani.
Oggi consacriamoci al Sacro Cuore di Gesù e chiediamogli di trasmetterci i suoi sentimenti, di renderci mansueti, disciplinati e docili.
Il suo Cuore buono è più vasto dell’universo e attende i lontani, i più grandi peccatori e i tanti cristiani tiepidi che pregano poco o male.
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domenica 7 luglio 2019

GS8 I demoni si sottomettono nel Nome di Gesù

7 luglio 2019

+ Dal Vangelo secondo Luca (10,1-12.17-20)
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il Regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il Regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sodoma sarà trattata meno duramente di quella città». I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo Nome». Egli disse loro: «Vedevo satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, Io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demoni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei Cieli». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
L’invio di altri discepoli per preparare il passaggio del Signore, ci dice che ognuno di noi è chiamato proprio per il Battesimo ricevuto, ad impegnarsi con convinzione e a donare a quanti incontra il messaggio di salvezza che ci arriva dal Vangelo.
«In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi».
Gesù passa davanti ad ognuno ed attende una risposta sincera e pentita.
Passa come il Mendicante di amore e si sofferma un po’ di più dinanzi a quei tiepidi che vivono perennemente nell’indecisione tra le cose materiali e un impegnato cammino spirituale. Sono quelli che non riescono a spezzare le catene del peccato pur avendone un vivo desiderio.
Gesù chiede aiuto ai suoi discepoli e oggi come duemila anni fa, li invia ad evangelizzare una società distratta e in grande parte superficiale.
Dobbiamo sentirci investiti dell’incarico del Signore e impegnarci nel testimoniare il Vangelo nell’ambiente che frequentiamo. Il primo luogo è la propria famiglia, poi il lavoro, i conoscenti, tutti vanno considerati come bisognosi della guarigione interiore.
Tutti ne abbiamo fatto l’esperienza, a tutti dobbiamo donare la possibilità di confrontarsi con la Parola di Dio e fare le loro scelte libere.
È vero che Gesù continua ad inviare discepoli in tutto il mondo, suscita sempre anime buone pronte a sacrificarsi e a partire per le missioni nel suo Nome, però il problema sta nella dottrina che diffondono. È importante testimoniare Gesù, ancora più autorevole è farlo nella verità, senza manipolare l’autentico messaggio del Signore.
Il discepolo attendibile ripete fedelmente le parole del Vangelo perché comprende l’efficacia spirituale insita in esse.
Non la manipola per non farla diventare umana e inefficace. Per questo, ci sono omelie molto forti perché si osserva e si utilizza la Parola di Dio, e ci sono omelie sterili perché si utilizzano parole umane o comunque scaturite da un’anima arida.
Nell’omelia al centro deve rimanere Gesù Cristo, non ci sono argomenti più importanti di Lui. I riferimenti opportuni del mondo e delle situazioni che riguardano gli uomini, sono valide se rimangono legate alla Parola di Dio, quindi agli insegnamenti del Vangelo.
Non c’è paura che tenga quando si parla di Gesù. Guardiamo come faceva Lui dinanzi i capi corrotti d’Israele.
«Ecco, Egli parla liberamente, e non gli dicono niente. Che forse i capi abbiano riconosciuto davvero che Egli è il Cristo?» (Gv 7,26).
Parlare liberamente è facile a tutti, bisogna valutare i contenuti.
La libertà della predicazione delle opere di Cristo scaturisce sempre dalla Fede del predicatore, dalla sua spiritualità. Nelle sue sagge parole egli esprime la sua Fede e questo vale per chi predica santamente. Predicare senza le parole di Gesù è una grande contraddizione per un Vescovo o Sacerdote.
Non basta pronunciare il Nome di Gesù, ciò che conta è la Fede in Lui.
Oggi si ripetono moltissimi casi di cattolici coerenti sconcertati quando ascoltano omelie contenenti allusioni contro Gesù e il Vangelo, soprattutto nelle ripetute circostanze in cui si ribadisce l’importanza dell’accoglienza degli immigrati.
Questi cattolici coerenti sono convinti di un complotto internazionale, l’ingresso in Italia di centinaia di migliaia di uomini musulmani tra i 15 e i 35 anni, lo valutano come un piano di stampo comunista/massonico.
Gli italiani che inneggiano all’ingresso massificato degli immigrati non solo portano addosso la disgrazia di essere comunisti (sono senza Grazia di Dio), sono innanzitutto -anche per il loro immondo ateismo-, contraddittori e perfidi. Essi non amano gli immigrati, li utilizzano perché agitati dalla loro folle ideologia e per distruggere il Cristianesimo.
I diavoli ispirano questi italiani falsamente umanitari, premurosi nel causare agli innocenti ferite morali forse permanenti.
È un dramma epocale e va valutato con maggiore saggezza, riflettete sulle conseguenze di un probabile ingresso in Italia di milioni di musulmani.
Questo viene taciuto dai Prelati. Se Gesù parlava liberamente perché era la Verità, oggi molti Vescovi e Sacerdoti non parlano più liberamente.
Quando voi parlate con le parole del Vangelo, non dovete temere le reazioni indifferenti o il distacco dei mondani. Le parole del Vangelo riaffioreranno in futuro nei cuori dei buoni e anche dei cattivi quando saranno nella sofferenza.
Non siamo noi a convertire gli altri, è la potenza della Parola di Dio e noi dobbiamo diventare docili strumenti della sua Grazia.
Un aspetto molto importante e che sfugge ai cristiani, è la potenza che si acquisisce contro le tentazioni, i disturbi satanici e ogni forma di negatività, quando si osservano i Comandamenti, si prega bene ogni giorno e si praticano le virtù.
Centrare questo punto è determinante: la preghiera oltre ad essere un atto di ringraziamento a Gesù, ci procura incalcolabili beni spirituali.
Lo leggiamo nelle parole dei settantadue pieni di gioia: «Signore, anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo Nome».
Proprio nel Nome del Signore i diavoli rimangono terrorizzati e fuggono dalle persone che disturbano in mille modi diversi. È importante recitare la Novena a San Michele Arcangelo per tenere sempre lontane le subdole tentazioni portate dai diavoli.
Gesù dà il potere ai suoi seguaci di dominare i diavoli, la condizione è indispensabile: vivere il Vangelo con la lucida coscienza del futuro.
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GS7 La Madonna è Onnipotente per Grazia

29 giugno 2019

+ Dal Vangelo secondo Matteo (16,13-19)
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’Uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei Profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che Io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei Cieli. E Io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di Essa. A te darò le chiavi del Regno dei Cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei Cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei Cieli». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Quando San Paolo stava per giungere al tramonto della sua vita, scrisse a Timoteo queste parole: «Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la Fede» (2 Tm 4,7). Oltre alla certezza di non avere corso invano nella sua vita per arrivare al traguardo, era sicuro di avere conservato la Fede in Cristo.
In San Paolo troviamo le grandi qualità dell’autentico apostolo di Gesù e potente servitore della sua Parola. Non si risparmiò né si preoccupò delle sue cose, anzi mise da parte ogni interesse personale per lasciare vivere Cristo nella sua vita.
«Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me» (Gal 2,20).
La sicurezza di non avere corso invano nella sua vita, almeno dopo la conversione sulla via di Damasco, lo rendeva felice anche dinanzi a persecuzioni spaventose. Lo scriveva a Filemone: «Allora nel giorno di Cristo, io potrò vantarmi di non aver corso invano né invano faticato» (Fil 2,16). 
San Paolo ha creduto pienamente in Gesù, ha meditato lungamente il Vangelo, ha obbedito e vissuto gli insegnamenti del Signore.
L’unica sua certezza era Cristo, nel suo Nome non aveva timori di predicare e la sua predicazione era sommamente coerente con il Vangelo, senza preoccuparsi del rispetto umano ed annunciava Cristo come Verità assoluta, sapendo di contrariarsi gli ebrei e tante fazioni pseudo religiose.
Così agiscono i seguaci di Gesù, sono i veri apostoli del Signore che non temono di affermare parole diverse dalle altre religioni, dai loro predicatori spesso fanatici, annunciatori di dottrine inventate dagli uomini e smaliziati nell’ingannare con abilità e menzogne illogiche.
La differenza tra un seguace di Cristo come San Paolo e un seguace delle religioni inventate dagli uomini, oltre ai valori che separano e li rendono inconciliabili, sta nell’amore, nel perdono, nella Verità che solo il cristiano possiede.
San Paolo subì persecuzioni indescrivibili per difendere Gesù Cristo e scriveva: “Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne, io la vivo nella Fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me” (Gal 2,20).
È il progetto di vita abbracciato con grande fervore da quanti amano davvero Gesù e non si lasciano dominare dagli istinti, dall’amor proprio, dalla visione materialista della vita. Sono quelli che obbediscono alla Volontà di Dio e sono docili anche quando devono compiere qualcosa che umanamente fa provare avversione. Obbediscono.
Questa deve essere la risposta del Prelato e del Sacerdote che hanno promesso piena fedeltà al Vangelo e con coraggio perseguono la Volontà di Dio.
Chi invece si discosta di una parola dall’insegnamento di Gesù, non sta dalla parte di Dio, non è fedele al Vangelo e dovete stare accorti, senza lasciarvi soggiogare dalla simpatia o da comportamenti che appaiono sdolcinati e artatamente studiati per nascondere i cattivi insegnamenti.
San Pietro fu una delle colonne della Chiesa nascente e dopo un chiarimento con San Paolo sull’apostolato da intraprendere, obbedì solo a Gesù.
Superò con impegno la sua irruenza e la testardaggine per la costanza nell’amare Gesù.
L’amore facilita l’obbedienza al Signore e gradualmente c’è una elevazione spirituale. Si può cadere per debolezza ma San Pietro si è rialzato nelle lacrime, nel pentimento sincero e non era ancora nata la Chiesa. Da Papa lottò strenuamente nell’annunciare che solo Gesù Cristo è Dio e che solo in Lui vi è salvezza.
Gesù ha promesso a Pietro che la Chiesa non sarà mai distrutta, anche se tra breve sarà come disgregata, Essa però risorgerà più bella di prima!
Adesso rivolgiamoci alla Benedetta fra tutte le donne!
Per noi innamorati della Madonna oggi è una solennità che ci fa esultare, gioire, sempre con una gioia misurata che si trasfonde in tutto quello che facciamo. Non vogliamo avere una devozione emotiva e passeggera che colpisce quanti non conoscono questa potentissima Regina dell’universo e La pregano in modo sbagliato, quasi idolatrico.
Per comprendere la festa di oggi, è opportuno rileggere le sue parole dette alla piccola Lucia a Fatima il 13 giugno 1917: «Gesù vuole servirsi di te per farmi conoscere ed amare. Vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. A chi la praticherà prometto la salvezza. Queste anime saranno predilette da Dio, e come fiori saranno collocate da Me dinanzi al Suo trono».
Il primo passo che bisogna considerare per entrare nel mistero di Maria è la purezza d’animo del cattolico, questo permette alla Regina dell’umanità di vivere nell’anima del suo devoto ed ispirare facilmente, illuminare nelle scelte, guidare verso la vera conversione e santità.
Ma nessuno si ritrova già con l’animo puro o quasi perfetto, quindi è indispensabile iniziare un cammino di Fede, partecipare a gruppi mariani per ascoltare e comprendere cosa occorre fare e cosa non fare per diventare un vero devoto della Madonna.
Dove c’è Fede, ci sono abbondanti Grazie, guarigioni e liberazioni da ossessioni sataniche. La Madonna intercede con premura per chi prega.
Chi si considera poco spirituale o peccatore per gli errori che commette solitamente, non deve abbattersi perché è sempre possibile iniziare un vero cammino di Fede. Anzi necessita più degli altri dell’aiuto della Madonna, del suo Spirito per ritrovare la forza di resistere alle tentazioni e la determinazione di rinascere a vita nuova, per vivere nella vera pace e nella gioia. Per superare le prove e le sofferenze che non mancano mai.
La Madonna è Onnipotente per Grazia come diciamo nella supplica alla Regina del Santo Rosario di Pompei. Chiedetele ogni aiuto!
Rinnovate con amore la consacrazione al Cuore della Madre che veglia incessantemente su tutti noi e chiedetele quanto vi necessita.
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sabato 6 luglio 2019

GS6 Teresa Neumann si nutriva solo dell'Eucaristia

6 luglio 2019

+ Dal Vangelo secondo Matteo (9,14-17)
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano».

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il significato conciso dei due esempi portati da Gesù è quello di disporre l’anima a ricevere il dono divino della Grazia: «gli otri nuovi»
Gesù proclama la necessità di accogliere la sua dottrina con spirito nuovo, docile e disponibile, con desideri di rinnovamento. Allo stesso modo della forza di fermentazione del vino nuovo che fa scoppiare gli otri vecchi, così anche il messaggio che Cristo portava sulla terra doveva spezzare conformismo, abitudini e immobilismo.
Questo passo del Vangelo spiega che tutti sapevano di rammendi sugli abiti, sapevano quel che succede quando si mette il vino nuovo negli otri vecchi, prodotto dall’uva appena vendemmiata. Inoltre il Vangelo ci rivela che i discepoli di Giovanni Battista e i farisei si trovavano d’accordo almeno su quella pratica di pietà che era il digiuno che facevano due volte la settimana, il lunedì e il giovedì.
Poiché il Signore e i suoi discepoli erano osservati della Legge ebraica, i farisei e i discepoli del Battista si meravigliavano che Gesù non praticasse il digiuno, né lo facesse praticare ai suoi discepoli e può darsi che l’invito a pranzo di Matteo sia stato proprio il lunedì o il giovedì.
C’era una grande differenza fra il modo di vivere di Gesù e dei suoi discepoli, da come vivevano gli scribi e i farisei e anche i discepoli di Giovanni che certo, di loro iniziativa e non perché mandati dal Profeta, avevano parlato così a Gesù.
La differenza consisteva anche nell’aspetto dei sacrifici: Gesù e i suoi discepoli erano affaticati per le grandi fatiche di quei giorni.
Chi lavora duro durante il giorno comprende la necessità di nutrirsi convenientemente per ritrovare energia, ma non può comprendere le fatiche pressoché giornaliere di Gesù e dei discepoli, essi si spostavano a piedi, percorrevano lunghi chilometri sotto il sole e la pioggia, inoltre il Signore predicava con vigore e ascoltava con pazienza incalcolabili persone.
Gesù poteva anche non mangiare in tutta la sua vita, la sua Onnipotenza sosteneva senza alcun problema il suo Corpo Divino e lo ha dimostrato non tanto nei quaranta giorni di digiuno nel deserto, soprattutto dando a molti mistici il dono di non avere necessità di cibarsi anche per decenni.
Max Dietz, cognato della mistica tedesca Teresa Neumann morta nel 1962, ha detto: «Per trentasei anni, vivendo in una famiglia numerosissima e sempre piena di amici e conoscenti, ed essendo per lo più sempre al centro dell’interesse e della curiosità di tutti, Teresa non ha mangiato né eliminato mai nulla: come avrebbe potuto fingere e fare ogni cosa di nascosto?
Noi tutti l’abbiamo vista soffrire nel letto, per anni, cieca e paralizzata. Quando all’improvviso guarì, subito pensammo tutti a un miracolo: che altro avremmo potuto pensare? E anche il digiuno e le stigmate furono miracoli. Teresa ci ha abituato ai miracoli!».
Il caso della mistica Teresa Neumann è uno dei tanti che la scienza non ha mai potuto spiegare, fu per questo che la curia di Ratisbona da cui dipende Konnersreuth, ordinò un rigorosissimo controllo che fu eseguito nel luglio 1927: Teresa fu sottoposta a una minuziosa e severa sorveglianza da parte di una commissione medica e di quattro suore, giorno e notte.
Sappiamo che una persona non può resistere se non mangia e soprattutto non beve per oltre dieci/undici giorni. La curia decise di controllare Teresa con una rigorosissima sorveglianza per quindici giorni, con un giuramento da parte delle suore e della commissione medica. 
Fu misurata l’acqua per sciacquarsi la bocca, furono controllate tutte le secrezioni, fotografate le stigmate, esaminato il sangue. Durante lo stato di estasi del venerdì fu fatto un esperimento di abbagliamento con una lampada ad arco di cinquemila watt, dirigendo un raggio luminoso sui suoi occhi spalancati.
Nessuna reazione: nello stato di contemplazione visionaria Teresa era insensibile ad ogni impressione esterna.
Dopo quindici giorni il peso di Teresa rimase lo stesso, nonostante il digiuno rigoroso osservato da lei. Tutti erano meravigliati per le straordinarie virtù di Teresa, la sua persona emanava l’odore e lo spirito del sacro, riviveva la Passione ogni venerdì e per trentasei anni non mangiò nulla. Il suo nutrimento era esclusivamente l’Eucaristia.
Questo si deve innanzitutto alla sua docilità a Gesù Cristo, alla piena corrispondenza al piano di Dio, vivendo nella sua Volontà.
A proposito del digiuno di Teresa, il Sacerdote e dottore Carl Sträter, incaricato dal Vescovo di Ratisbona di studiare la vita della stigmatizzata e di raccogliere materiale in vista di una possibile beatificazione, ha affermato: «Il significato del digiuno di Teresa Neumann è stato quello di dimostrare agli uomini di tutto il mondo il valore dell’Eucaristia, far capire che Cristo è veramente presente sotto la specie del pane e che attraverso l’Eucaristia può conservare anche la vita fisica».
Anche la Beata Alexandrina da Costa, morta nel 1955, per trent'anni si nutrì solo dell'Eucaristia.
È lo Spirito Santo che porta continuamente nell’anima un vino nuovo, la Grazia santificante, che deve crescere sempre di più. Questo vino nuovo non invecchia mai, ma gli otri possono invecchiare. Una volta rotti si gettano nella spazzatura e il vino va perduto.
Perciò è necessario risanare continuamente l’anima, rinnovarla, curarla ogni giorno sia con una preghiera umile e fiduciosa, sia con i Sacramenti. L’Eucaristia è il dono dei doni e chi la mangia immette in sé la vera e sostanziale presenza di Gesù Cristo.
La Confessione è più potente di un esorcismo, ma pochi si confessano e le Chiese sono chiuse. La teoria protestante dichiara inutile confessarsi... Perché Padre Pio e tanti Santi confessori rimanevano ogni giorno a confessare per molte ore? Erano ricolmi di Fede in Gesù...
In questa vita sperimentiamo sempre le ferite del peccato: difetti del carattere che non riusciamo a superare, appelli della Grazia cui non sappiamo rispondere con generosità, impazienze, abitudinarismo nella vita di preghiera, mancanze dovute all’orgoglio e ai doppi pensieri.
È la contrizione interiore che ci dispone a ricevere nuove Grazie, accresce la speranza, allontana la routine, fa sì che il cristiano si dimentichi di se stesso e si avvicini di nuovo a Gesù con un atto di amore sincero, più profondo e costante.
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GS5 Gesù viene emarginato per motivi politici

30 giugno 2019

+ Dal Vangelo secondo Luca  (9,51-62)
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio. Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’Uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece và e annuncia il Regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il Regno di Dio». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Questa frase di Gesù arreca grande apprensione: «Non è adatto per il Regno di Dio». La dice  Dio a quanti oggi perpetuano a vivere ricoperti di corruzione e vergogna. Anche i comuni mortali si sentono in diritto di applicarla ai sapientoni che odiano Dio e gli uomini, sapientoni che si arrogano l’autorità insondabile di poter giudicare ciò che è buono e quanto è male.
Il riferimento agli italiani di diverse categorie che fanno parte dei radical chic è un obbligo perché hanno fatto stancare tutti i buoni. Le teorie di questi sapientoni comunisti e insinceri sono ricolme di odio e raggiri, travisano l’evidenza, distorcono le parole, affermano come dogmi solo quello che pronunciano loro.
Molti considerano sgradevole sentire pontificare personaggi privi di morale e di decoro, schierati con grande partecipazione con il Male e servitori di ogni opera diretta a minare il Bene. Quello della nave guidata dalla donna tedesca è solo l’ultimo dei tanti drammi che si consumano in Italia e che vede continui interventi di italiani che parlano ed agiscono da antitaliani.
Che italiani sono questi politici quando salgono su una nave che ha violato le Leggi italiane e ha cercato di ridicolizzare lo Stato italiano?
Gli italiani che hanno ancora la capacità di ragionare senza lasciarsi schiacciare dall’umore del momento, non possono essere favorevoli a queste Ong che guadagnano fiumi di denaro e hanno fini razzisti, come non hanno alcuna fiducia verso altri che straparlano, accumulano figuracce e prendono cantonate
Nelle ultime settimane sono emersi numerosi scandali che impressionano gli italiani e li scoraggia. Chi prega riesce a sperare in una società migliore e così sarà dopo l’intervento di Dio. Gli ipocriti opportunisti che manovrano tante leve resteranno paralizzati.
Quanti agiscono nelle tenebre sono senza cuore e figli di satana, si illudono dei profitti disonesti e delle ripetute violazioni, ma verrà tempo in cui ricadrà sulle loro teste tutto il male commesso, moltiplicato chissà per quante volte.
La mancanza della verità è diventata una regola in questo mondo, tutto viene alterato e quanto appare, molto spesso è pura finzione.
Gesù viene sempre più emarginato e questa operazione programmata coinvolge sempre più persone. La Chiesa è assediata dal Male!
I samaritani si rifiutarono di accogliere Gesù ma avevano una motivazione religiosa. Oggi Gesù viene emarginato per motivi politici, è in atto un complotto contro Lui e i cristiani devono avere chiaro quanto continua ad evolversi contro il Cristianesimo.
«Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme».
Gli uomini di oggi sono in cammino verso luoghi privi di Dio, si allontanano dalla Chiesa e trascurano la loro vita spirituale.
È spontaneo per molti fare promesse anche quando capiscono di non poterle rispettare. Spesso si propongono una condotta di vita migliore, ma non è sufficiente il proposito. Anche quel tale che incontrò Gesù disse: «Ti seguirò dovunque Tu vada». Una ottima disponibilità senza dubbio, ma non era un proposito convinto.
Per Gesù quelle parole nascondevano una debolezza profonda, l’incapacità di osservare quanto diceva emotivamente quel tale.
La risposta di Gesù un po’ enigmatica, respinse quanto detto dall’uomo e gli spiegò che per seguirlo doveva prima mettere da parte le certezze umane: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’Uomo non ha dove posare il capo».
Camminando incontrò un altro uomo e lo trovò spiritualmente pronto ma egli non aveva ancora spezzato gli affetti umani. «Seguimi». Un comando perentorio, non più prorogabile, purtroppo quell’uomo non è riuscito a mettere al primo posto Dio, anche nella circostanza che ha spiegato.
«Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre».
Una richiesta legittima, manifesta però che non aveva compreso l’identità di Gesù, si preoccupava di chi non era più in vita. Quali benefici spirituali avrebbe comportato al padre partecipando al suo funerale? Nulla. Anzi, l’obbedienza al Signore avrebbe sicuramente arrecato del bene all’anima del padre.
Camminando incontrò ancora un altro uomo e questi disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia».
Non aveva compreso di trovarsi al bivio tra la gloria eterna e la mediocrità pericolosa della vita umana. Anche lui ha messo al primo posto i familiari senza preoccuparsi di Dio. Non si può poi pretendere che Dio si ricordi degli uomini che Lo trascurano e ignorano.
La risposta di Gesù frantuma le illusioni di tutti coloro che hanno abbandonato il cammino spirituale e sono ritornati a vivere come prima della conversione o della Consacrazione sacerdotale al servizio della Chiesa.
«Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il Regno di Dio».
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Medaglia di San Benedetto