+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché Io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché Io venga, a te che importa?». Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Questa è la parte finale del Vangelo di San Giovanni, proprio le ultime parole lasciano aperta un’ulteriore rivelazione di Gesù, che però rimane privata, senza alcun obbligo di Fede. Gesù soprattutto negli ultimi secoli ha rivelato a numerosi mistici insegnamenti che spiegano con maggiore semplicità il Vangelo.
Gesù ha rivelato alla Beata Caterina Emmerick nel 1820 il racconto della sua Passione, una rivelazione importante anche per la stesura della sceneggiatura del miglior film della storia, “The Passion”. Questo film di Mel Gibson mostra in modo autentico le violenze e le umiliazioni sofferte da Gesù per amore di ognuno di noi, e la visione del film infonde più amore alla Santa Messa.
Gesù ha parlato a molti mistici della sua vita, ha dettato a Maria Valtorta la descrizione più ampia e dettagliata della sua esistenza e degli avvenimenti prima della sua nascita a Betlemme. I Vangeli non riportano tutti gli insegnamenti, i miracoli e le opere compiute da Gesù, lo scrive San Giovanni nel Vangelo di oggi. I quattro evangelisti ispirati dallo Spirito Santo hanno scritto l’essenziale e comunque quanto è sufficiente per conoscere la dottrina di Gesù.
Nei Vangeli troviamo l’essenziale, quanto è importante per conoscere Dio e la nostra salvezza, ma Gesù ha compiuto molti miracoli e guarigioni non riportati per esigenze di sintesi, all’inizio non era opportuno diffondere lunghi scritti per non stancare i lettori. La sana dottrina è stata diffusa più con la predicazione degli Apostoli e dei loro successori.
La testimonianza scritta da San Giovanni è molto importante per la sua presenza nei tre anni di apostolato di Gesù e per l’amore puro e profondo verso il Signore. Il Vangelo scritto da lui è quello più teologico, più spirituale e appassionante.
Tutti e quattro i Vangeli sono bellissimi, ognuno ha una finalità propria e rendono commovente lode al Signore e alle sue opere.
Questo Vangelo di San Giovanni riporta la risposta data da Gesù a Pietro, anche per quietare la curiosità dell’Apostolo. Egli chiedeva al Signore, senza invidia, cosa doveva fare Giovanni, considerato il più buono, e la risposta non proprio chiara bloccò Pietro. “Se voglio che egli rimanga finché Io venga, a te che importa? Tu seguimi”.
In questo severo insegnamento, Gesù riporta Pietro alla ricerca del vero Bene, all’aspetto più importante della sua vita, a nutrire la sua volontà di Dio. Non c’era in alcun modo competizione tra Pietro e Giovanni, in realtà Pietro si preoccupava del più giovane ma in modo molto umano.
La vera preoccupazione che doveva conservare, era quella di seguire Gesù, senza ragionare più umanamente. Gesù con forza gli dice di non preoccuparsi di Giovanni, perché aveva fatto molto bene nei tre anni e non gli si poteva rimproverare nulla. Ma lui, Pietro, anche se confuso per la fiducia accordatagli dal Signore, doveva preoccuparsi della sua santificazione.
Ognuno deve preoccuparsi del proprio cammino spirituale, deve guardarsi dentro e riflettere.
“Tu seguimi”. Gesù lo dice ad ogni cristiano, e seguirlo significa non pensare più con gli schemi umani ma con l’amore soprannaturale.
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