+ Dal Vangelo secondo Giovanni (16,16-20)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete». Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire». Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità Io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La condizione per amare il Signore Gesù e confidare pienamente nella sua Onnipotenza, è la sua conoscenza. In moltissimi cattolici è assente la vicinanza a Lui e non avvertono la necessità di pregare, di osservare il Vangelo. È la principale tattica dei diavoli distogliere i cristiani da Dio e condurli nella dissipazione.
Tra i molti cattolici che non conoscono il Signore, ci sono anime chiamate ad una elevata spiritualità, ma esse non conoscono i veri significati degli insegnamenti di Gesù e si smarriscono o ritornano indietro, come quando pregavano saltuariamente e senza amore.
Tutti in realtà siamo chiamati a raggiungere altezze spirituali nobili, non tutti però sono disponibili a lasciare i piaceri del mondo e le condizioni favorevoli per vivere secondo la carne, anche se non si commette peccato e non c’è la volontà di disobbedire ai Comandamenti.
Per osservare la Legge di Dio bisogna conoscerla, solo così sarà possibile amarla e attenersi ai suggerimenti per diventare come vuole Dio.
Il Vangelo oggi, per esempio, espone un discorso di Gesù rimasto incomprensibile agli Apostoli. Erano, comunque, ancora nella fase della trasformazione che si è realizzata nella Pentecoste. Ascoltando le parole del Signore non riescono a capire nulla, e dicono tra loro: “Non comprendiamo quello che vuol dire”.
Molti cattolici non comprendono gli insegnamenti di Gesù e non li condanno, anche se ognuno è responsabile davanti a Dio della ricerca o meno di capire le parole del Signore. C’è un aspetto che và valutato e che danneggia i credenti: la mancanza dello studio settimanale del Vangelo in parrocchia, in un’ora diversa dalla Santa Messa.
Ci sono parrocchie dove l’interesse verso la formazione spirituale dei parrocchiani fa parte del programma parrocchiale e solitamente la sera intorno alle 21 ci si riunisce per studiare la Bibbia, cominciando dal Vangelo. È un incontro importante anche per confrontarsi ed ascoltare testimonianze che edificano e comunicano esperienze di vita.
Non tutti i parrocchiani partecipano dove si organizzano questi incontri e la responsabilità ricade su di loro, perdono una ricchezza molto più preziosa di quella materiale. I parrocchiani che partecipano vogliono compiere un sincero cammino di Fede e il loro cambiamento traspare nelle parole e nel comportamento più umile e mite.
Molti mi scrivono e manifestano una grande gioia per la chiara comprensione del Vangelo, leggendo questi commenti, ed io sono consapevole di svolgere un apostolato vastissimo ma non provo alcun vanto, lo considero un dovere morale, fa parte del mio sacerdozio, soprattutto nel dimenticarmi e sacrificarmi per compiere la Volontà di Gesù Cristo.
Nel Vangelo sono molti i passaggi difficili da capire e senza l’aiuto di qualcuno si rimane sorpresi, quindi, il mio impegno è totale per far conoscere la sana dottrina della Chiesa, soprattutto oggi per le molte eresie che si diffondono con ingegnosità e furbizia.
Mi rendo sempre più disponibile nel preparare questo commento e nell’aiutare quanti hanno difficoltà spirituali, lo faccio spesso anche nella sofferenza, ma la gioia è grande quando ci si mette docilmente a disposizione della Madonna e si dona tutto a Lei.
Nessuno si abbatta se non comprende alcuni avvisi del Signore, noi vogliamo conoscerlo e amarlo sempre più. Lui ci donerà il centuplo.
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