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venerdì 18 maggio 2018

SC 158 Commento al Vangelo di giovedì 17.05.2018 (Padre Giulio Maria Scozzaro)

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (17,20-26)
In quel tempo, Gesù, alzati gli occhi al cielo, pregò dicendo: «Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in Me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come Tu, Padre, sei in Me e Io in Te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che Tu mi hai mandato. E la gloria che Tu hai dato a Me, Io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e Tu in Me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che Tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato Me. Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con Me dove sono Io, perché contemplino la mia gloria, quella che Tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo. Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma Io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che Tu mi hai mandato. E Io ho fatto conoscere loro il tuo Nome e lo farò conoscere, perché l’Amore con il quale mi hai amato sia in essi e Io in loro». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
In questo ultimo capitolo del lungo discorso di Gesù nell'Ultima Cena, il tema centrale rimane l’unità perfetta tra Padre e Figlio, una armonia che Dio vuole far regnare nel mondo. Ci sono molti tipi di alleanze nella società, Gesù ci parla di un amore fraterno che nasce solo nei cuori che hanno vinto l’egoismo e non hanno altri interessi celati.
Questa società non inculca l’importanza e la ricerca dell’amicizia profonda, non infonde attraverso i mezzi di comunicazione un clima di fiducia e di solidarietà, al contrario presenta quasi sempre modelli negativi che trasmettono messaggi violenti e parole volgari.
Sono messaggi diseducativi e le conseguenze si riscontrano soprattutto nei giovani, sopraffatti perché indifesi e vulnerabili.
Proprio verso i giovani deve rivolgersi la nostra preghiera quotidiana, essi vengono bombardati di continuo in tutti i luoghi che frequentano e non hanno il discernimento, la capacità di resistere al Male e di sfuggire alle innumerevoli seduzioni che i diavoli utilizzano nel mondo.
Sono pochi i giovani che partecipano alla Santa Messa, si registra una diminuzione dei cattolici praticanti, come diminuiscono i giovani non più attratti dal sacro. Da circa quattro anni diminuisce sempre più la partecipazione dei cattolici e i giovani sono quasi scomparsi. L’interesse verso il sacro non è più presente e il vuoto che si crea viene riempito da tutto quello che si oppone al sacro.
Le scene di aggressioni e volgarità contro gli insegnanti che si ripetono nelle scuole italiane, sono il risultato del distacco di molti giovani dalla realtà e la mancanza di una educazione essenziale. Molti genitori sono quasi disperati nel constatare la prepotenza e la sicurezza orgogliosa mostrata dai loro figli e rimangono bloccati, non riescono a far comprendere gli errori che commettono.
Molti genitori pregano per i loro figli ma spesso il dialogo è insufficiente oppure impreciso e discordante, perché i giovani sono euforici e caricati da una condivisione sui social che li rende convinti di poter compiere ogni azione, che tutto è lecito. Sui social si illudono di essere forti e protetti.
In molti casi i genitori super impegnati non riescono a dialogare con i figli oppure li lasciano liberi nelle loro scelte perché non hanno la capacità di aiutarli a guardare la realtà così come essa è veramente. Se non sono i genitori ad educare i figli, a spiegare il senso della vita e a trasfondere i valori morali, saranno altri a condurli verso scelte sbagliate.
I genitori cattolici che non vedono pregare i loro figli, né in Chiesa, sicuramente soffrono, essi sono consapevoli che l’educazione religiosa sarà la bussola del loro futuro e che vivere come atei è una disgrazia che il Male farà pagare nel tempo.
L’amore verso i figli non si esaurisce nell’affetto umano, l’unità che si deve stabilire è fondata nell’Amore di Dio, e solo in questo Amore si stabilisce un bene sublime molto profondo e portentoso. Non ci sarà solo l’amore carnale a stabilire l’unità, il rispetto reciproco e la sincerità assoluta; la presenza dell’Amore di Dio rende genitori e figli più spirituali e migliori.
Gesù parla dell’unità con il Padre come di una proprietà compiuta e indivisibile. Negli uomini è complicato se non difficile in molti casi, è comunque possibile giungere ad amare gli altri e a desiderare il loro bene. Non sempre si riesce a dialogare con chi non ci ama, noi invece dialogando con Gesù e Maria chiediamo ogni bene per chi non ci ama o non comprende la verità.
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