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giovedì 22 febbraio 2018

SC 76 Commento al Vangelo del 22.02. 2018 (Padre Giulio Maria Scozzaro)

+ Dal Vangelo secondo Matteo (16,13-19)
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’Uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei Profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che Io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei Cieli. E Io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di Essa. A te darò le chiavi del Regno dei Cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei Cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei Cieli». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La liturgia ci presenta questa festa per ricordarci la peculiare missione affidata da Gesù a Pietro.Nel Messale Romano questa festa è così spiegata: “Con il simbolo della Cattedra pone in rilievo la missione di maestro e di pastore conferita da Cristo a Pietro, da Lui costituito, nella sua persona e in quella dei successori, principio e fondamento visibile dell’unità della Chiesa”.
È stato il Signore ad indicare Pietro come Capo del collegio degli Apostoli e della Chiesa nascente, a lui ha concesso il Primato che leggiamo oggi: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di Essa”.
Napoleone dall'esterno e tanti prelati dall'interno, non sono riusciti in passato e adesso non riusciranno a distruggere la Santa Chiesa di Gesù Cristo. Nonostante la segretezza delle loro opere diaboliche e le alleanze con gli anticlericali accecati come loro di volere al più presto la disintegrazione dell’unica Chiesa di Dio, Essa passerà una breve Passione e risusciterà come il Signore.
Nella Volontà di Dio la figura di Pietro è avvolta di infallibilità in materia di Fede, non potrà mai tradire la Tradizione della Chiesa e l’autentico Successore di Pietro si riconosce da questa prerogativa. La stessa logica ci dice che Gesù Cristo non avrebbe messo a Capo della sua Chiesa un uomo volubile e capriccioso.
Pietro era impulsivo, ci dice Maria Valtorta, dopo la Pentecoste divenne paziente, umile e contemplativo. Pietro diede la vita per Gesù.
Dopo la Pentecoste avvenne anche in Pietro una sontuosa trasfigurazione spirituale e tranne alcuni fraintendimenti iniziali con alcuni Apostoli, divenne veramente la Pietra non soggetta a ossidazione eretica. Questa è la missione unica e soprannaturale di un Papa: confermare nella Fede tutti i cattolici, riproponendo fedelmente quanto insegnato dalla Santa Chiesa fin dall’inizio del Cristianesimo.
Non può esserci nessuna motivazione plausibile per modificare una sola parola della sana dottrina, è impensabile che un Papa possa manomettere l’insegnamento di Gesù Cristo, anche perché proprio il Signore affermò che la sua Parola dovrà restare inviolabile.
“Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno” (Mt 24,35).
Nei secoli passati nella Chiesa ci sono stati anche Papi distratti dalle vicende del mondo, ma non hanno mai manipolato di una sola virgola la Parola delle Sacre Scritture. Più di tutti i Papi del passato fu Lutero a stravolgere le Scritture. Oggi per numerosi vescovi e sacerdoti, Lutero è quasi un santo, nonostante la certezza delle sue eresie e degli scritti diabolici contro la Santa Chiesa e i Papi del suo tempo.
I cattolici di oggi che conoscono almeno un po’ il Catechismo, si rendono conto che di Lutero ne circolano molti nella Santa Chiesa.
Come risposta negli ultimi anni da moltissime parti si sono elevate contestazioni soprattutto da parte di personaggi pubblici cattolici, difensori coraggiosi della Chiesa e amplificatori potenti che riescono ad ascoltare o leggere in molti. La maggioranza dei cattolici sono però confusi, non sanno chi seguire né dove si trova la Verità di Gesù.
Esiste l’infallibilità del Papa, comunque c’è da considerare che le sue parole sono infallibili in materia di Fede e di morale se corrispondono alla Fede e alla morale del Magistero autentico della Chiesa Cattolica.
Ogni giorno sul web vengono pubblicati articoli e testimonianze di Sacerdoti, giornalisti, teologi e tantissimi cattolici dotti nella nostra dottrina, afflitti per innovazioni che intravedono nella dottrina cattolica e chiedono pubblicamente chiarimenti per non lasciare confusi i credenti.
Quattro Cardinali lo scorso anno hanno chiesto proprio al Papa di spiegare cosa si vuole intendere nel famoso capitolo 8 dell’“Amoris laetitia”, quando si parla di Comunione sacramentale ai divorziati risposati.
Vale più mangiare il Corpo di Cristo in peccato mortale o evitare ulteriori profanazioni proprio per la presenza reale di Gesù nell’Eucaristia?
Noti professori di Teologia di tutto il mondo organizzano incontri di approfondimento per la difesa della nostra Fede e in tanti parlano che si arriverà al più violento scisma nella Chiesa. È allarmante questo disegno, saranno decine e decine di milioni di cattolici a smarrirsi senza ritrovare la vera Via.
Laurent Dandrieu è un intellettuale francese, il 2 febbraio scorso in un convegno organizzato a Roma in una sala del Senato, ha criticato fortemente il tema dell’immigrazione, oggi innalzato dai cristiani confusi, come il vero centro della Teologia cattolica. Non solo sorprende, sconcerta il loro atteggiamento menefreghista, scandalizza i cattolici ed è irriverente contro Dio.
L’intellettuale francese ha detto: “Mi esprimo da fedele cattolico. Se sono spinto a criticare assai duramente le posizioni della Chiesa sull’immigrazione, non lo faccio con cuore allegro né per infierire, ma per aiutarla a uscire da ciò che io considero una situazione terribile”.
Non solo i cattolici praticanti e attenti alle cose di Dio, anche molti non praticanti lamentano un eccessivo interesse per gli immigrati.
Molti cattolici notano che si parla più di accoglienza e di immigrati, in nome di una ingannatrice carità, trascurando gli insegnamenti di Gesù Cristo. Si dovrebbero ripetere richiami settimanali alla preghiera costante e al potentissimo Santo Rosario, all'adorazione eucaristica perpetua, ai Comandamenti, alle Verità del Vangelo, alla Confessione, alla pratica delle virtù.
Allora qui bisogna porsi questa domanda: se la Santa Comunione la possono ricevere tutti, a cosa serve più la Confessione?
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