GR 54 Granellino del 01.02.2018

(Mc 6,7-13)
Qual è la prima caratteristica del vero evangelizzatore? È l'umiltà. Egli non deve confidare in se stesso e nelle sue capacità umane, ma nella forza dello Spirito Santo. Chi testimonia Gesù in noi è lo Spirito Santo. Quando Gesù iniziò la sua evangelizzazione disse: "Lo Spirito del Signore è su di me...".
Gesù esorta i suoi discepoli ad andare a portare il Vangelo nell'umiltà e nella povertà. Nel compiere miracoli, guarigioni e nel convincere la gente a convertirsi essi devono essere consapevoli che è lo Spirito ad operare in loro: Non è la loro intelligenza, non è la loro eloquenza, non è la loro forza fisica, non sono i mezzi umani che possiedono, ma è lo Spirito Santo.
Gesù ripete spesso ai suoi discepoli: “Io sono la vite e voi siete i tralci; senza di me non potete far nulla di buono, di santo e di bello". Sì, è vero, senza lo Spirito di Gesù,nonostante le capacità umane e i mezzi umani, l'evangelizzazione sarà sempre un fiasco.
A volte mi presento davanti a un'assemblea per predicare la parola di Dio con autosufficienza, confidando nelle mie poche qualità umane. Ebbene, qual è il risultato? Ho faticato invano. La rete è vuota di pesci.
Dopo la catechesi quasi nessuno mi chiede di confessarsi. Invece, quando, prima della predicazione, invoco lo Spirito Santo perché venga in mio aiuto nel comunicare la parola di Dio, la gente mi dice: “Padre, mentre tu parlavi il mio cuore gioiva e chiedevo perdono a Dio per i miei peccati passati e presenti”.
Il successo della predicazione consiste nel comunicare lo spirito di guarigione interiore e anche fisica.
Se si annuncia la parola di Dio e l'avaro si converte alla condivisione, il superbo all'umiltà, il violento alla mitezza, ciò significa che la predicazione è avvenuta nell'umiltà e nella fede della Potenza dello Spirito Santo. Amen. ALLELUJA.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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