GR 73 Granellino del 20.02.2018

(Mt 6,7-15)
La parola è sacra, perciò non bisogna sprecarla. Bisogna parlare al momento giusto e dire cose giuste con tono giusto. Non chiacchierare, ma parlare. Chi chiacchiera vuole solo perdere tempo. Non essere come la bocca di tanti politici dalla quale escono parole senza significato. A dire il vero, anche dalla bocca di tanti preti esce un profluvio di parole che non illuminano e non riscaldano il cuore dell'assemblea. Ripeto: la Parola è sacra. Bisogna parlare solo mossi dallo Spirito. Ecco perché dalla bocca di Gesù uscivano solo parole di grazia come dicono gli evangelisti.
L'uomo spirituale parla, ma non chiacchiera, perché lo Spirito Santo è su di lui. Per questo motivo la preghiera dell'uomo spirituale non è logorroica. Egli sa che a Dio non sono gradite le chiacchiere. L'uomo spirituale ha imparato la preghiera del cuore, mettendo in pratica l'esortazione di Gesù: "Quando pregate, non moltiplicate le vostre parole". La preghiera del cuore è il gemito dello Spirito Santo. Il gemito non è fatto di molte parole. Il gemito non viene emesso solo una volta, ma ripetutamente.
C'è un Santo nella storia della Chiesa che, quando si metteva a pregare, l'unico gemito che emetteva era: GESÙ! Nel dire GESÙ con il cuore e la bocca, Ia sua persona diventava un roveto ardente di verità e di amore.
Qual è la tua preghiera del cuore? La preghiera del cuore del pubblicano che andò a pregare nel tempio era la seguente: Signore, abbi pietà di me peccatore! Non aggiungeva altro. La sua preghiera gli guadagnò lo sguardo misericordioso di Dio.
Fosse il cielo che, durante la QUARESIMA, la mia e la tua preghiera del cuore sia quella del pubblicano. 
Facendo questa preghiera del cuore ogni giorno, arriveremo alla Pasqua con gli occhi bagnati di lacrime di contrizione che, durante la notte di Pasqua, si trasformeranno in gioia. Saremo capaci di cantare con Sant'Agostino Felix culpa.
Amen. Amen.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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