GR 77 Granellino del 24.02.2018

(Mt 5,43-48)
"Padre Lorenzo, come faccio a perdonare una mia nipote, che, amata come figlia, mi ha calunniato pesantemente!? Io non ce la faccio a perdonare. Quando penso a quello che ha detto su di me, mi sale il sangue alla testa!". Com'è vero che, umanamente parlando, quando si tratta di perdonare una colpa grave, è impossibile perdonare. Una volta un uomo mi disse: "Padre, quando prego il Padre nostro, salto le parole 'rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori’ perché, dopo anni dal torto subito da un parente, non riesco ancora a salutarlo quando lo incontro per la strada". Un altro ancora mi diceva tempo fa: "Padre, quando leggo il Vangelo e mi capita davanti agli occhi il passo del Vangelo in cui Gesù ci comanda di amare il proprio nemico, giro subito la pagina perché non condivido affatto che bisogna amare il nemico". 
La Verità è che, se si vuole essere figli di Dio, bisogna essere aperti al perdono come ci ha insegnato Gesù mentre stava in croce: Padre, perdona loro perché ignorano la Verità dell'amore. Infatti chi non conosce il Dio dell'amore misericordioso è incapace di fare il bene alla persona dalla quale ha ricevuto una cattiva azione.
Il cristiano si riconosce dall'amore che ha verso il nemico. Certo non si perdona da un istante all'altro. Quando mi si chiede: Cosa devo fare per perdonare? Prega per la persona che ti ha fatto del male perché comprenda il male fatto per ignoranza o consapevolmente affinché si converta e non vada a finire all'inferno. La preghiera salva il cristiano dal nutrire odio verso il nemico e apre il cuore all'amore misericordioso.
Nella mia vita ho dovuto perdonare molte volte. Dopo che ho perdonato di cuore, il Signore mi ha fatto sempre un regalo. Se preghi e non perdoni, perdi solo tempo. Se digiuni e non perdoni, perdi solo peso. Se fai l'elemosina e non perdoni, perdi la vita eterna. Amen. Amen. 
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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