+ Dal Vangelo secondo Luca (5,27-32)
In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e Lo seguì. Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La preoccupazioni di quasi tutti i non credenti è soprattutto la salute fisica, giustamente comunque fanno controlli medici e assumono medicine per i mali che hanno. Solo che si preoccupano esclusivamente della salute fisica e mai della salute delle loro anime.
Neanche moltissimi cristiani scherzano su questo, hanno potenziato un timore incontrollato della salute fisica e il terrore di dover lasciare un giorno questa vita. Degli atei si può capire l’irrazionale condotta che per loro è la migliore, dovuto al fatto che non conoscono Dio.
I cristiani che conoscono Dio agiscono in modo irrazionale quando si lasciano soverchiare dai turbamenti che suscitano irrequietezza e vivono la loro condizione forse ancora peggio degli atei. Non si affidano minimamente al Signore e ogni pensiero suscita agitazione, infonde paura e smarrimento.
Posso comprendere questa irrequietezza nelle persone anziane e poco impegnate nella preghiera, non è immaginabile in un cristiano che frequenta i Sacramenti e recita delle preghiere. Non sono preghiere che salgono al Cielo quelle che lasciano permanere nell'anima insicurezza, sfiducia, abbattimento.
È ingiustificato per un cristiano preoccuparsi esclusivamente della salute fisica fino a diventare avvilito e pessimista.
La Fede autentica ci deve far sperare anche l’impossibile, deve lasciarci tranquilli anche quando sorgono preoccupazioni. La nostra assoluta fiducia verso Gesù ci arreca una serenità soprannaturale e tutto quello che per i non credenti è terrore, per noi è rassegnazione fiduciosa nella bontà di Dio. Lui ci ama follemente e non ci vuole perdere.
Gesù viene da Medico per sanare l’umanità, poiché tutti, più o meno, siamo malati.
Dobbiamo convincerci che Gesù è Dio e questa certezza quando diventa incarnata in noi, ci rende sereni dinanzi qualsiasi sofferenza. Il Signore può guarire un agonizzante in un istante, può risuscitare i morti, creare l’inimmaginabile, può fare tutto quello che è permesso al Creatore di tutto.
Sono incalcolabili le guarigioni miracolose che avvengono di continuo in tutto il mondo per l’intervento di Gesù e l’intercessione di sua Madre.
Avvengono miracoli che definisco quasi risurrezioni di ammalati che erano in fin di vita e dispensati dai medici, di situazioni cliniche irreversibili che portano alla morte sicura ma che per l’Onnipotente intervento di Gesù improvvisamente le malattie scompaiono e quanti erano già considerati prossimi alla morte, ritornano a vivere bene.
Questo è Gesù, Egli può tutto, non dimenticatelo mai e adoratelo con immensa fiducia.
Mi ricordo uno di tanti episodi avvenuto circa diciotto anni fa. Predicavo la Novena di Natale in una parrocchia, nel pomeriggio vennero delle persone a chiedere l’Unzione degli infermi per un parente anziano in punto di morte, il parroco era fuori e andai io. La stanza spaziosa era quasi occupata da molte persone e l’anziano sul letto si trovava nella posizione che si dispone per i defunti.
Non si muoveva, era davvero come morto, non dava alcun segno di vita se non un flebile respiro che si percepiva da vicino.
Iniziai le preghiere del rituale, pregai anche in silenzio e chiedevo a Gesù di salvare quell'uomo, di non permettere ai diavoli di portarselo all'inferno, perché questa era la destinazione dell’agonizzante. Mi era chiara la situazione spirituale dell’anziano, in passato poco praticante e dimentico di Dio nella sua vita.
Dopo una mezz’ora di preghiere rituali e preghiere che avevo recitato in silenzio, dopo l’amministrazione del Sacramento e la preghiera finale, quel moribondo tra la meraviglia e le grida di molti, aprì gli occhi e si mise seduto sul letto, pieno di vigore e sorpreso nel vedere tanta gente.
Dopo un poco scese dal letto e lo fecero sedere su una poltrona. Gesù lo aveva miracolato.
Tutto per merito di Gesù e l’intercessione della Madre di tutti noi, hanno ascoltato semplici preghiere e hanno dato all’anziano una seconda possibilità di salvarsi l’anima. Io invitai tutti a vivere da veri cristiani, ad andare ogni domenica a Messa e di pregare ogni giorno la Madonna.
Nel Sacramento che ho amministrato ha agito Gesù, Lui poteva guarirlo con un atto della Volontà, ma non lo aveva fatto perché probabilmente nessuno dei parenti pregava con Fede per chiedere la guarigione.
Io ho solo pregato con la mia Fede, non ho fatto nulla di straordinario, anche perché nulla possiamo fare di straordinario senza l’intervento del Signore. Solo Dio può tutto, noi siamo solo strumenti. Dobbiamo chiedere il suo intervento con costanza, fiducia, umiltà e amore, dobbiamo abbandonarci al suo volere senza però voler fare come piace a noi.
Gesù viene per tutti, perché tutti siamo malati e peccatori.
Dobbiamo tutti ricorrere alla misericordia e al perdono di Dio per avere la vita eterna e la salvezza. L’umanità non è divisa in due gruppi, cioè da un lato quelli che sono già giustificati per i loro meriti e dall’altro i peccatori. Questo lo pensano i protestanti.
Tutti abbiamo bisogno ogni giorno di Gesù, coloro che pensano di non avere bisogno di Dio non ottengono salvezza alcuna, ma restano assoggettati alla loro morte e alla loro malattia. Noi crediamo che Gesù vuole il meglio per ognuno di noi, vuole guarirci da ogni male, donarci la gioia e farci vivere tranquilli o infonderci la serena sopportazione delle sofferenze.
Gesù non ci lascia mai soli, basta invocarlo e Lui ci tranquillizza, ci sorregge sempre e ci trasmette una gioia indescrivibile.
---
Nessun commento:
Posta un commento
Comunque tu sia arrivato fino qui, un tuo commento è gradito, si può dissentire ma non aggredire, la costruzione è preferita alla distruzione..