(Mt 25,31-46)
Il sentimento più triste che dimora nel cuore di questa generazione è l'indifferenza. L'altro non esiste. L'uomo d'oggi dice: "Solo io esisto, con i miei problemi e le mie gioie". Il Vangelo ci dice che l'uomo non è un’isola, ma fa parte di una grande famiglia che ha un Padre che si è reso visibile in Gesù di Nazareth, il quale non faceva altro che dire con forza "Questo io vi comando: amatevi gli uni altri come io amo voi..".
Gesù ci ha insegnato il Pater noster per non dimenticare che facciamo parte di una grande famiglia; per questo motivo l'altro è mio fratello che devo amare, anche quando, per ignoranza, diventa Caino.
Non si può dire PADRE nostro se siamo indifferenti verso il prossimo di qualsiasi razza, colore, religione e classe sociale.
Il mio padre Fondatore, il Beato Giustino M. Russolillo della Trinità, chinava leggermente il capo dinanzi ad ogni persona che incontrava, riconoscendo in essa un fratello da amare perchè figlio dello stesso Padre celeste.
Oggi viaggio spesso con i treni,per recarmi in varie città per la predicazione. Bene, capita spesso, anzi molto spesso, che quando si siede accanto a me un viaggiatore non dice neppure 'buon giorno'. Si ignora totalmente l'altro. Che tristezza! Con questo sentimento di completa indifferenza verso l'altro certamente il sentimento evangelico della compassione non dimora nella maggioranza di molti uomini, anche in quelli che si professano cristiani.
L'altro può morire di fame, ma non mi interessa. L'importante è che io abbia il pane. L'altro può morire di freddo,ma non mi interessa. L'importante è che io stia al caldo. L'altro può vivere in una solitudine infernale, ma non mi interessa. L'importante è che io viva con persone che mi fanno compagnia mangiando, bevendo e divertendoci insieme.
Si vive senza compassione perchè c'è un ateismo dilagante. Se non si crede in Dio nostro Padre e Creatore, non si crede neppure nel Paradiso e nell'Inferno. Il grande problema è che oggi nelle nostre chiese non si parla più né del Paradiso né dell'Inferno.
Anche per moltissimi cattolici non esiste più la 'vita eterna' per quelli che amano il prossimo e 'supplizio eterno’ per quelli che chiudono il cuore alle sofferenze del prossimo. Amen. Amen.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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lunedì 19 febbraio 2018
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