Il Signore ti benedica,ti custodisca e ti mostri il Suo volto misericordioso!

Quando pensi di aver toccato il fondo e che nessuno ti voglia o ti ami più, Dio si fa uomo per incontrarti, Gesù ti viene accanto

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venerdì 22 giugno 2018

SC 194 Commento al Vangelo di venerdì 22.06.2018 (Padre Giulio Maria Scozzaro)

+ Dal Vangelo secondo Matteo (6,19-23)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore. La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Gesù tocca il tasto dolente di questa società: il denaro. L’attaccamento al denaro è ancora più esasperato della stessa ricerca del denaro, una differenza sottile ma decisiva. Il Signore ci invita a non accumulare tesori sulla terra, perché durano poco e sono malsicuri e fragili, “dove tignola e ruggine consumano” oppure “ladri scassinano e rubano”.
Per grandi che siano i beni che si riescono ad accumulare durante una vita, non valgono la pena.
Nessuna cosa sulla terra merita che vi poniamo il cuore.
Il cuore è fatto per Dio, per tutte le cose nobili della terra. È molto utile che ci chiediamo con una certa frequenza: dov’è il mio cuore? Qual è il mio tesoro? A che cosa penso abitualmente? Qual è il centro delle mie preoccupazioni più intime?
È Dio, presente nel Tabernacolo forse non molto lontano dal luogo in cui vivo e lavoro?
O, al contrario, quello che sta in primo piano sono gli affari, lo studio, il lavoro, o i miei interessi egoistici insoddisfatti, l’ansia di possedere di più?
Molti uomini e donne, se fossero sinceri con se stessi, si troverebbero una risposta molto amara: penso a me, solo a me, e a cose e persone strettamente legate ai miei interessi. Noi, invece, vogliamo porre il cuore in Gesù, nel mandato che da Lui abbiamo ricevuto, e anche nelle persone e nelle cose ma per Dio.
Gesù con infinita sapienza ci consiglia: “Accumulatevi invece tesori in Cielo, dove né tignola né ruggine consumano e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore”.
Il nostro cuore è messo nel Signore, perché il tesoro è Lui, in modo assoluto e reale. E non lo sono la salute, né il prestigio, né il benessere.
È solo Gesù Cristo il vero tesoro del cristiano sincero!
In particolare il Signore desidera che riponiamo il cuore nelle persone della famiglia umana o soprannaturale che abbiamo, e che normalmente sono quelle che prima di altre dobbiamo portare a Dio, e costituiscono la prima realtà che dobbiamo santificare.
La nostra preoccupazione per gli altri ci aiuta ad uscire dall’egoismo, a crescere in generosità, a trovare l’autentica gioia.
Il buon esempio dei genitori in casa, o quello dei fratelli, è spesso determinante per gli altri membri della famiglia, che imparano a vedere il mondo da un punto di vista cristiano. Per volere di Dio la famiglia è così importante che nella famiglia cristiana comincia l’azione evangelizzatrice della Chiesa.
Ognuno esamini se è così nella sua famiglia, se siamo lievito che giorno dopo giorno va trasformando, a poco a poco, coloro che vivono con noi. Là dov’è il nostro tesoro, là ci saranno l’amore, la dedizione, i sacrifici più generosi.
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