+ Dal Vangelo secondo Matteo (10,7-13)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: «Strada facendo, predicate, dicendo che il Regno dei Cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demoni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento. In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi».
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La gratuità accennata da Gesù è l’aspetto del vero amore del cristiano, significa fare del bene senza aspettare la ricompensa perché già ce la dona Dio. “Fai bene e dimentica”, questa è la regola che deve seguire il cristiano, senza pensare neanche a un ringraziamento da parte di quanti hanno ricevuto dei benefici.
In realtà chi fa del bene deve dimenticarlo per non inorgoglirsi e non cercare consensi da parte degli altri, magari ricordando il bene fatto nei momenti meno opportuni, mentre và evidenziato che di sicuro chi dimentica quel bene che è stato compiuto è sicuramente chi lo ha ricevuto.
Agiscono in questo modo tanti cristiani verso Gesù e la Madonna, dimenticanza che avviene con maggiore rapidità nei confronti di chi è generoso.
Il proverbio continua con un’altra frase anch’essa efficace: “Fai del male ricordalo”. Pure questa massima spinge alla riflessione, ma qui il richiamo alla lealtà è ancora più forte, c’è un ammonimento severo sul male che spesso si compie macchinalmente, lasciando sfogo a quanto arriva dall’inconscio.
Il controllo della volontà diventa improrogabile nel cristiano che non vuole lasciare libertà all’istinto e all’avventatezza. È il cammino spirituale a permetterci di governare la volontà e di guidarla seguendo la legge morale.
È una scuola di Fede che occorre compiere per capire in modo convinto che solo nella Volontà di Gesù troviamo la nostra pace.
Gli affanni e le continue confusioni che intasano cuore e mente, provengono dalle effettive opere e dai lavori che si compiono, ma la causa è spirituale, dove c’è la comunione con Gesù non si sviluppano sentimenti negativi e disordinati.
Il Signore continua a donare ai buoni molte Grazie, molto spesso anticipa le stesse richieste dei cristiani più vicini a Lui, comunque sull’umanità fa sorgere il sole, senza distinzioni tra i malvagi e i buoni. La gratuità del bene che compie Gesù è conosciuto e apprezzato dai più fervorosi, comprendono di ricevere più di quanto avevano chiesto.
Gesù non ci chiede il pagamento di qualcosa, chiede amore e l’osservanza del Vangelo. Queste sono le sue condizioni.
Chi ama il prossimo desidera esclusivamente il bene di tutti e chi mette in pratica gli insegnamenti di Gesù assimila i suoi sentimenti.
È infinito l’amore che il Signore ha per ognuno di noi, Egli che si è preoccupato di inviare nel mondo molti apostoli e successivamente i missionari per guarire nel suo Nome gli ammalati e le persone disturbate: “Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demoni”.
Sono carismi che solo Gesù Cristo trasmette a coloro che sceglie come strumenti per portare ovunque il Vangelo e incalcolabili benefici spirituali e fisici. Spesso è sufficiente una sola benedizione del Sacerdote per la liberazione da una ossessione o da un male fisico.
Ricordiamo la donna del Vangelo che era curva da diciotto anni per una malattia, San Luca precisa: “C’era là una donna che aveva da diciotto anni uno spirito che la teneva inferma; era curva e non poteva drizzarsi in nessun modo” (Lc 13,11).
Un diavolo causava alla donna la malattia e l’impossibilità di camminare normalmente, anche oggi sono molti i casi di malattie strane ed incomprensibili agli specialisti ma che scompaiono dopo una preghiera di liberazione del Sacerdote o un esorcismo.
Gesù liberò la donna inferma da diciotto anni con un semplice comando ai diavoli: “Donna, sei libera dalla tua infermità” (Lc 13,11).
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