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sabato 2 giugno 2018

SC 174 Commento al Vangelo di sabato 02.06.2018 (Padre Giulio Maria Scozzaro)

+ Dal Vangelo secondo Marco (11,27-33)
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli andarono di nuovo a Gerusalemme. E, mentre Egli camminava nel Tempio, vennero da Lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farle?». Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni veniva dal Cielo o dagli uomini? Rispondetemi». Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal Cielo”, risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Diciamo dunque: “Dagli uomini”?». Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta. Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». E Gesù disse loro: «Neanche Io vi dico con quale autorità faccio queste cose». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Questo brano del Vangelo dimostra la facilità che utilizzano quelli che sono distaccati dalla realtà e vivono in un loro mondo, con concetti e preconcetti, pensieri e pregiudizi che non hanno nulla o quasi nulla di attinente con la realtà che conoscono e in cui vivono.
Questo non avviene a causa del lavoro che svolgono, operai o scienziati, professionisti o casalinghe, incolti e dotti. Nel lavoro che svolgono possono manifestare talenti e capacità oppure lacune enormi, questi aspetti non hanno relazione con quanto ho scritto all’inizio.
Molti di quelli che svolgono lavori manuali e i professionisti che devono applicare quanto hanno studiato, negli ambienti lavorativi danno il massimo e riescono a mostrare con sforzi il lato buono della persona. È una convenienza per avere in cambio qualcosa.
Cosa avviene invece interiormente oppure quali pensieri seguono: le opinioni infondate o le ispirazioni che invia Dio e portano alla Verità?
In ogni persona c’è una grande debolezza che solo la Grazia di Dio può far decrescere fino a rimpiccolirla con la collaborazione della volontà umana, la decisa determinazione di chi si sveglia dal suo mondo e comincia a vedere tutto con gli occhi della Fede.
Questo è un grande miracolo, considerate che proprio la conversione di una persona lontana dal Signore è un miracolo più potente di un defunto che viene resuscitato da Dio. Nella conversione di chi è vivo occorre l’umiltà perché riconosce i propri errori, si accorge dei limiti e delle manchevolezze, scopre finalmente che la vita condotta fino a quel momento era apparente, vana, illusoria.
Il defunto invece non ha alcuna possibilità di chiedere aiuto, solo un miracolo di Gesù può risuscitarlo e per questo fenomeno soprannaturale occorrono moltissime preghiere di potenti mediatori come sono stati i Santi.
Finché si è vivi c’è tempo per lasciare i vizi, gli idoli, le falsità e ogni corruzione. Questo è il tempo della salvezza eterna. Fermiamoci!
Se incontro peccatori lontani da Dio o parlo al telefono, non li condanno mai, anche dinanzi un grande peccatore provo tantissima compassione.
Sono soprattutto i peccatori ad avere bisogno della medicina spirituale, devono conoscere il Medico Divino per guarire e vincere il male.
Per questo prego di continuo, anche con la mia vita, per la conversione di tutti i peccatori.
Se ho davanti un peccatore, non considero i peccati della sua vita passata, conta ciò che è adesso, a me urge aiutarlo ad avvicinarsi al Signore. Non c’è alcun giudizio verso i peccatori ma nutro tanta misericordia, e rilascio consigli appropriati per risorgere con la propria volontà dalla morte spirituale.
C’è grande festa in Cielo anche per un solo peccatore pentito, questa convinzione devono coltivarla tutti i cristiani e non solo i Ministri di Dio.
In ogni familiare, amico, conoscente e colleghi, si possono seminare parole di verità estrapolate dal Vangelo, e parlare con loro molto spesso dei grandi miracoli di Gesù, dell’Onnipotenza per Grazia della Madonna, della protezione dei nostri Angeli Custodi.
È potente la semina di questa parola del Vangelo, anche se da sola non è affatto sufficiente e solo con la preghiera costante, insistente, fiduciosa si possono ottenere miracoli che sembravano impossibili, come la conversione di peccatori incorreggibili.
I peccatori che scelgono invece di rimanere nel loro mondo, si allontanano sempre più dalla Verità, e la Verità è una sola. Loro si ingannano di possedere la verità e non si piegano, hanno convinzioni magiche, esoteriche della vita, e vivono certamente distanti dalla realtà.
Basta guardare tante iniziative sbagliate di personaggi pubblici: è solo la constatazione di quanto si ascolta e si legge sui quotidiani.
Saranno ricchi o benestanti, professionisti o imprenditori, quasi tutti hanno sviluppato un forte senso degli affari che poggia su una molteplicità di pensieri che si sovrappongono, incrociano e mescolano, fino a scegliere secondo convenienza e molte volte senza considerare i valori morali.
Emerge nel Vangelo di oggi questo comportamento, quando i nemici di Gesù, gli sventurati capi dei sacerdoti, degli scribi e degli anziani non seppero rispondere alla domanda posta dal Signore e dopo aver confabulato, diedero la risposta che conveniva a loro. Non quella giusta.
Tutti i lontani da Dio non hanno la capacità di discernere sempre il bene dal male, anche con l’aiuto degli studi e dell’esperienza essi si devono fermare a un limite umano, già abbastanza elevato nonostante tutti gli errori di valutazione commessi.
A Gesù dicevano: “Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farle?”.
Questi nemici di Gesù non potevano capire la vera identità di Gesù perché presumevano di sapere tutto, di capire ogni evento e di interpretarlo secondo verità. Quale verità? La loro, quella degli uomini privi dello Spirito Santo.
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