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giovedì 21 giugno 2018

SC 193 Commento al Vangelo di giovedì 21.06.2018 (Padre Giulio Maria Scozzaro)

+ Dal Vangelo secondo Matteo (6,7-15)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate. Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei Cieli, sia santificato il tuo Nome,
venga il tuo Regno,
sia fatta la tua Volontà,
come in Cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei Cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Gesù si preoccupa del nostro modo di pregare, detta la principale lezione con questa affermazione:“Non sprecate parole”. In verità ci sono due eccessi nella preghiera, uno è praticato da quelli che non rivolgono alcuna parola a Gesù e si limitano a recitare le preghiere vocali; l’altro eccesso è di quelli che invece sono parolai, rivolgono molte parole a Gesù ma senza amore, con molta distrazione.
La preghiera è efficace ed autentica quando è presente l’amore verso Gesù, un amore che indica la Fede in Lui, la certezza che Lui è vivo.
Molti cristiani perrcepiscono Gesù ancora morto e sepolto, non hanno mai fatto l’esperienza della preghiera intima e amorosa, non percepiscono il Signore come il Dio invisibile ed esistente, Onnipotente e affettuoso, comprensivo, amorevole.
Molti cristiani pregano senza capire il grado della loro preghiera, senza riuscire a capire il tipo di comunione che li lega a Gesù. C’è grande inesperienza in molti cristiani che pregano, continuano a recitare delle preghiere senza preoccuparsi dell’ascolto di Dio, non si chiedono se sono entrati nella vera preghiera e se fluttuano gioiosamente nella Grazia di Dio.
Per pregare bene è essenziale ascoltare catechesi sulla preghiera, capire quali e quanti mezzi esistono per cominciare a pregare come si deve.
L’avviso di Gesù di non sprecare parole riguarda soprattutto quelli che ripetono nella giornata brevi preghiere e invocazioni senza amore, spinti da qualche paura, da una sofferenza che li tocca in qualche modo o dal timore di non superare certe prove dolorose.
Il cristiano deve ricordare che la migliore preghiera è il ricordo dell’esistenza di Dio e della integrità morale che deve ornare i cristiani.
La rettitudine è un distintivo che adorna di splendore il vero seguace di Gesù Cristo, è una luce che non viene percepita da tutti ma disturba molto i diavoli. Tutte le persone disturbate dai diavoli provano come un senso di repulsione stare accanto ai portatori e possessori della Luce Divina. Questo spiega, per esempio, le strane e ripetute persecuzioni vissute da molti cristiani.
Chi porta la Luce di Dio è un cristiano che prega bene, compie buone opere e la sua mente è“occupata” dalle cose di Dio e Gesù gioisce.
Le persone che non posseggono questa Luce che è apportatrice di incalcolabili benefici, hanno reazioni cattive, invidiose e vendicative. Noi dobbiamo rispondere con l’amore e il perdono, con una bontà superiore di molto rispetto al male ricevuto.
Non siamo mai soli. Gesù non abbandona mai i suoi veri seguaci, lo afferma nel Vangelo e le testimonianze di miliardi di veri cattolici in questi due millenni lo hanno manifestato con i miracoli impossibili ricevuti e inarrestabili Grazie che ottenute con estrema facilità.
Occorre la vera Fede. Occorre saper pregare bene. Ogni sabato pomeriggio alle 17 qui nella Casa di Preghiera tengo lezioni su come pregare.
Non c’è dialogo con il Signore senza la preghiera, non c’è l’aumento della Fede se non si prega bene e con molta frequenza.
La nostra vita può diventare preghiera quando tutte le opere e le parole sono impregnate della retta intenzione, quando si desidera compiere quanto piace a Gesù e che Egli ci rivela nel Vangelo e attraverso il Padre spirituale.
Imparare a pregare non è difficile, già con il Padre Nostro recitato con amore si dialoga con il Padre e vengono fatte le richieste più importanti della nostra vita. La riflessione sulle sette parole che si rivolgono al Padre, fanno crescere l’amore verso Lui e rendono la vita più serena e gioiosa.
La devozione alle sette adorabili parole di Gesù in Croce è oggi molto praticata. Per conoscerle bisogna meditare il Padre Nostro.
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