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martedì 5 giugno 2018

SC 177 Commento al Vangelo di martedì 05.06.2018 (Padre Giulio Maria Scozzaro)

+ Dal Vangelo secondo Marco (12,13-17)
In quel tempo, mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso.Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?». Ma Egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio». E rimasero ammirati di Lui. 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
L’odio unisce anche i nemici quando devono danneggiare un comune nemico. È un sentimento pericoloso e doloroso l’odio, la prima vittima è la persona che si tormenta e si dispera nel volere il male di un familiare, un ex amico, un conoscente.
L’invidia è la costante che manifestano i nemici di Gesù, Lui ha successo tra la gente mentre loro sono diventati poco credibili e maestri del nulla. Verso Gesù provano solo sentimenti negativi come l’odio, l’invidia, la gelosia e la noia.
Pur di contrastare Gesù i suoi nemici si compattano e deliberano di fargli del male, dimenticano le loro guerre e progettano inizialmente di screditarlo con diffamazioni pesanti. Due gruppi o partiti che si lottavano tra loro, riescono a unirsi per perseguitare il Signore.
Sono i farisei e gli erodiani. I primi li conosciamo per il fanatico senso della Legge, soprattutto da far osservare agli altri, i secondi erano fedeli seguaci del re ed utilizzavano la religione per fini politici. Avevano un solo obiettivo: diffamare e mettere in difficoltà il Profeta che arrivava da Nazaret.
Chi di noi non ha avuto o non ha nemici, diventati tali per l’invidia? Forse abbiamo fatto del bene, eppure, l’invidia li acceca e li rovina!
Tra le numerose accuse che formulano contro Gesù, nel solito conciliabolo pensano di metterlo alla prova, vogliono farlo cadere in un tranello per farlo esporre e capire la finalità della sua predicazione. Gli pongono la domanda del tributo da pagare a Cesare, una domanda che trova discordi  gli ideatori. I farisei lo consideravano un sopruso, per gli erodiani invece era giusto pagare la tassa a Roma.
Una trappola per capire la posizione di Gesù, se parteggiava per i romani o era un sovversivo disobbediente. In tutti e due i casi sarebbe sorta una condanna contro Lui, si sarebbe intensificata la persecuzione. Quello che non capivano era la divinità del Signore, Egli leggeva nei loro cuori e la sua risposta li lasciò meravigliati, fino a rimanere “ammirati di Lui”.
Non dobbiamo dimenticare da dove erano partiti i suoi nemici, quale tranello gli avevano preparato per danneggiarlo.
Anche noi ci ritroviamo spesso a subire prove e persecuzioni inspiegabili, senza alcuna ragione valida, scaturita solo dall’invidia degli altri e la cattiveria per quanto facciamo di buono o per qualcosa di valore che voi possedete.
La finta gentilezza mostrata dai farisei e dagli erodiani, nascondeva molta malizia. “In quel tempo, mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso”. Inoltre, erano bravi simulatori e adulatori ipocriti: “Sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità”.
È un’ulteriore insegnamento per tutti, non si devono accogliere elogi e lodi fuori luogo con facilità e compiacenza, questi sono autentici solo se arrivano da persone di provata onestà intellettuale. Ci sono circostanze in cui gli apprezzamenti arrivano per un lavoro svolto bene o per la disponibilità verso chi chiedeva aiuto, e in questi casi è più facile trovare sincerità.
Il Vangelo oggi ci invita a non imitare mai il comportamento ipocrita ed invidioso dei nemici di Gesù, anche se ogni persona fin dalla nascita si ritrova i vizi che solo la Grazia di Dio e la nostra preghiera costante riescono a diminuire fino a controllarli con prontezza.
Ai nostri nemici mostriamo sempre amore, gioia ed amicizia. Se rifiutano non ci abbattiamo assolutamente, avremo la conferma di chi non ci ama.
Nella preghiera giornaliera chiediamo un cuore puro e buono, anche la lucidità di capire dove si annida il male e di vincerlo con la Grazia di Dio.
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