+ Dal Vangelo secondo Marco (12,1-12)
In quel tempo, Gesù si mise a parlare con parabole ai capi dei sacerdoti, agli scribi e agli anziani: «Un uomo piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Al momento opportuno mandò un servo dai contadini a ritirare da loro la sua parte del raccolto della vigna. Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote. Mandò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo insultarono. Ne mandò un altro, e questo lo uccisero; poi molti altri: alcuni li bastonarono, altri li uccisero. Ne aveva ancora uno, un figlio amato; lo inviò loro per ultimo, dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma quei contadini dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra”. Lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e farà morire i contadini e darà la vigna ad altri. Non avete letto questa Scrittura: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”?». E cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. Lo lasciarono e se ne andarono.
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Ognuno dei tre messaggeri inviati dal padrone, rappresenta un atteggiamento o un rifiuto di Dio da parte degli uomini. Questi tre servi inviati e tanti altri che portava il comando del padrone, rappresentano i Profeti inviati da Dio per convertire Israele, ma molti di essi furono bastonati, altri uccisi.
La Vigna soprannaturale è la Chiesa di Dio, mentre in ognuno di noi c’è una vigna da curare con potature mirate e costanti. La nostra vigna spirituale riceve linfa vitale da Dio, ognuno di noi riceve da Gesù le virtù da coltivare, come una vigna preziosa che bisogna ripulire, tagliare l’erba e concimarla.
È una vigna spirituale, non la vediamo ma sappiamo che c’è e che Dio ci vuole sempre aiutare in tutto quello che ci necessita, a cominciare dalla necessaria potatura. Come un albero di ulivo che si deve potare circa ogni tre/quattro anni per eliminare i rami secchi, la vigna ha pure bisogno di venire potata e solo un esperto riesce a completare un lavoro preciso.
Dio Padre manda ognuno di noi a lavorare nella vigna del mondo, dove ci sono più rami secchi che rami verdi, tra i rami verdi che esteriormente si presentano come buoni e produttivi, molti sono in realtà rami verdi artificiali. Sono quelli ornamentali, rami verdi per composizioni floreali.
Nei vivai sono in vendita rami verdi artificiali come eucalipto, foglie di sterlizia e foglie di calle che sembrano veri e tutti di ottima qualità.
La sterlizia o strelizia viene anche chiamata uccello del sole o del paradiso per la raffinata eleganza dei fiori simili a creste di uccelli.
Senza un po’ di esperienza è molto facile scambiare una pianta artificiale con una vera, oppure c’è chi sceglie i rami secchi da esporre in un vaso piuttosto che rallegrare la casa con fiori colorati che trasmettono serenità e allegria.
La scambio di una pianta artificiale con una vera e la scelta di esporre rami secchi in una vaso nella propria casa, evidenzia ferite interiori.
Anche se non condanno affatto la scelta di chi espone a casa sua i rami secchi in un vaso, debbo rilevare che c’è qualcosa da guarire nell’anima della persona. Ha ferite anche profonde e non sono i rami secchi a guarirla ma la Grazia di Gesù. Ecco la necessità per ognuno di noi di lavorare nella propria vigna per trovare il coraggio di tagliare tutti i rami secchi.
Prima però conosciamoli, meditate sulla vostra vita e confrontatevi con il Vangelo. Chiedete consigli al Padre spirituale e se egli è uomo di preghiera come mi auguro, intuirà dove si nascondono le ferite ancora da rimarginare, vi indicherà la via della guarigione.
In ognuno di noi deve essere presente una visione soprannaturale della vita, del passaggio come pellegrini sulla Terra, delle possibilità che abbiamo di compiere grandi opere per il nostro e altrui bene. C’è un blocco che non favorisce la conoscenza di sé.
Così i talenti spirituali rimangono sepolti ed emergono quelli fisici, ma non sempre. La maggioranza delle persone non si conosce e non ha capito la vera indole innata. Si dividono in due specie i talenti, tutti doni elargiti da Dio e poi sviluppati in ogni campo lavorativo con molti sacrifici dai più tenaci, quelli che si prefiggono degli obiettivi.
I talenti come li intende il mondo sono la capacità, la competenza, l’attitudine a compiere bene sia opere materiali sia lavori professionali.
Nell’aspetto spirituale i talenti sono pregi, virtù coltivate con impegno, inclinazioni positive, pregi che si valutano come valori e onori.
La parabola di oggi spiega che Dio ha inviato molti Profeti in Israele per invitare alla conversione, ma non li vollero ascoltare e li uccisero. Eppure, si presentavano nel Nome di Dio, dimostravano di parlare per il bene della popolazione, ma gli uomini non volevano cambiare vita. lo stesso avviene oggi.
Il padrone della vigna inviò il proprio figlio per incutere timore ai vignaioli diventati disonesti, corrotti, immorali e ingannatori.
Non solo non accolsero il figlio, ma per paura di perdere quelle cariche conquistate con l’aiuto dei diavoli, uccisero il figlio, illudendosi di avere messo fine al potere decisionale del padrone. Non avevano capito nulla.
Oggi si ripete la stessa scena nella Chiesa: determinati personaggi che si dicono cristiani e vivono in tante parti del mondo, vogliono gestire la Vigna di Dio secondo le scelte compiute in sintonia con chi odia Gesù Cristo, secondo le convenienze politiche e del mondo.
Hanno ucciso il Figlio manipolando la sua dottrina, presentano un nuovo e falso Gesù, accolgono nei loro cuori e nelle diocesi più importanti il protestantesimo che si oppone al Vangelo di Dio e nonostante gli studi teologici e la conoscenza di Dio -che poi diventa Giustizia contro essi-, illusoriamente si considerano trionfatori, accecati e quindi impossibilitati a capire che verrà presto il tempo della potatura.
Il Vignaiolo è già pronto e la sua Vigna ritornerà bella, maestosa, potata da tutti i rami secchi, corrotti, immorali e brutti.
Noi che Lo seguiamo fedelmente, impegniamoci a potare i nostri rami secchi, a quelli dei nemici di Gesù che Lo tradiscono ci penserà Lui.
----
Nessun commento:
Posta un commento
Comunque tu sia arrivato fino qui, un tuo commento è gradito, si può dissentire ma non aggredire, la costruzione è preferita alla distruzione..