Il Signore ti benedica,ti custodisca e ti mostri il Suo volto misericordioso!

Quando pensi di aver toccato il fondo e che nessuno ti voglia o ti ami più, Dio si fa uomo per incontrarti, Gesù ti viene accanto

CIAO A TE !!

Nulla è più urgente nel mondo d'oggi di proclamare Cristo alle genti. Chiunque tu sia, puoi, se vuoi, lasciare un tuo contributo, piccolo o grande che sia, per dire, comunicare, annunciare la persona di Gesù Cristo, unico nostro salvatore. Uno speciale benvenuto a LADYBUG che si è aggiunta di recente ai sostenitori ! *************************************************** Questo blog è sotto la protezione di N.S. Gesù Cristo e della SS Vergine Maria, Sua Madre ed ha come unica ragione di esistere di fornire un contributo, sia pure piccolo ed umile, alla crescita della loro Gloria. ***************************************************



Con Cristo non ci sono problemi, senza Cristo non ci sono soluzioni.

mi trovate anche su questo blog
---------------------------------------------------------------



domenica 21 gennaio 2018

SC 44 Commento al Vangelo del 21.01. 2018 (Padre Giulio Maria Scozzaro)

+ Dal Vangelo secondo Marco (1,14-20)
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il Vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: « Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e Lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch'essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a Lui.

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La meditazione della Parola di oggi è di grande stimolo per attuare finalmente il distacco da noi stessi e immergerci nel mare infinito dell’Amore di Dio. L’uomo non riesce ad amare contemporaneamente più persone in modo sublime, ci sarà sempre una mancanza di amore in una delle due parti e non si riesce ad apprezzare pienamente entrambi.
L’amore eccessivo che si nutre verso la propria persona viene a mancare nei confronti di Dio, e se la persona deve amarsi e accettarsi senza rimorsi, è amore puro e sincero quando inizialmente si dona al Signore e con l’Amore ricevuto da Lui ci si ama e si amano gli altri.
Quando si parla di amare il coniuge o un familiare non si comprende bene la modalità e molto spesso si tratta di un amore disordinato, a fasi alterne, secondo lo stato d’animo del momento. Amare l’altro/a significa accettarlo/a così com’è, come si presenta, con tutti i pregi e con tutti i difetti possibili.
Vari motivi però non permettono di amare sempre con la stessa intensità e le crisi periodiche vengono soffocate per il bene dei figli, per qualche convenienza, per l’affetto umano e altre ragioni comprensibili.
Sono motivazioni sicuramente benedette perché frenano l’impulso di rompere una relazione, di abbandonare i genitori o i figli. Permettono ai coniugi o ai familiari di riflettere, di far decantare  e di maturare serenamente ogni decisione.
L’amore sincero che si prova verso un familiare, un parente, un amico, deve avere la caratteristica di desiderare totalmente e senza ombra di dubbio la piena  felicità della persona che si ama. Un cristiano è chiamato ad amare tutti, deve volere il bene di tutti.
Il cristiano però ama o con amore umano o con quello di Dio. Dipende dal suo cammino spirituale, dalla sua purificazione interiore che passa inevitabilmente dal distacco dall’amor proprio. Nel cristiano deve avvenire una dissociazione interna, deve controllare e separarsi dall’amor proprio.
Non è una dissociazione intesa come scompenso mentale, intendo una dissociazione interiore come manifestazione del rifiuto di sottostare agli impulsi capricciosi, scaturiti da una convinzione sbagliata dell’autostima.
Amor proprio non è soltanto volersi bene, autostimarsi e proteggere la propria dignità. Amor proprio è una difesa confusa, il desiderio di volere il meglio di tutto, molto di più. Amor proprio è volere tutto per se stessi.
L’amor proprio è più che autostima, questa è solo una parte dell’amor proprio. L’autostima deve essere presente ma volta non ad esaltare immeritatamente, solo a decifrare correttamente le proprie qualità e le buone opere che si compiono.
Un’autostima esagerata può portare a pensare che il mondo debba girare attorno a se stessi.
Conoscersi è difficile, richiede l’esame di coscienza e la meditazione giornaliere, significa controllare la volontà e conoscerci per ciò che siamo davanti a Dio e agli altri, senza esaltarci né abbatterci. L’esaltazione e l’abbattimento non vengono da Dio.
È l’Amore di Dio a guarire le piaghe interiori e a permetterci di superare ogni difficoltà, ed è la sua presenza ad allontanare il nostro amore umano e anche la presenza di negatività. Questi attacchi insidiosi e subdoli molto spesso non vengono percepiti da quanti ne sono colpiti, e le conseguenze sono brutte.
L’Amore di Dio viene a vivere nel cristiano quando c’è una Fede operativa e volta ovviamente solamente al bene. Quando ci si confessa spesso e con una adeguata preparazione, quando si prega molto nella giornata, si compiono opere buone e si pensa bene di tutti.
Per fare questo dobbiamo prendere sul serio l’invito di Gesù: “Convertitevi e credete al Vangelo”. La conversione è una completa trasformazione di opinione, di scelte di vita, di abitudini e di formazione.
Per diventare ciò che vuole Gesù, dobbiamo perdere l’amor proprio. In cambio ci dona tutte quelle ricchezze spirituali sconosciute al mondo.
“Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini”.
Il cristiano che ama Gesù segue i suoi insegnamenti, non si mette al posto di Gesù né cammina davanti a Lui manipolando il suo Vangelo. “Seguitemi”. Solo obbedendo a Lui si diventa migliori, capaci di amare tutti con bontà e sincerità, accrescono sempre più i frutti spirituali, diventa gioioso seguire Dio che ci dona il suo meraviglioso Amore.
Il distacco da noi stessi ci fa accogliere il Vangelo, è indispensabile per mettere al centro Gesù. “E subito lasciarono le reti e Lo seguirono”.
--

Nessun commento:

Posta un commento

Comunque tu sia arrivato fino qui, un tuo commento è gradito, si può dissentire ma non aggredire, la costruzione è preferita alla distruzione..

Medaglia di San Benedetto