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sabato 6 gennaio 2018

SC 29 Commento al Vangelo del 06.01. 2018 (Padre Giulio Maria Scozzaro)

+ Dal Vangelo secondo Matteo (2,1-12)
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov'è Colui che è nato, il Re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All'udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul Bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il Bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il Bambino con Maria sua Madre, si prostrarono e Lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese. 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il lungo cammino dei re Magi per incontrare e adorare il Bambino, è paragonabile al cammino che ognuno di noi deve compiere nella vita per conoscere e adorare Dio. Non conosciamo direttamente Dio Padre, tutto quello che sappiamo lo ha rivelato il Figlio, ci ha descritto ampiamente che Lui e il Padre sono una cosa sola.
“Chi ha visto Me ha visto il Padre” (Gv 14,9).
Purtroppo nella Santa Chiesa si è sviluppata una strana confusione, è insolita in quanto in molti non insegnano più che solo in Gesù Cristo vi è salvezza e annunciano che anche ai musulmani Dio si è rivelato. Questo messaggio è nuovo, mai prima la Santa Chiesa aveva creduto ad una simile circostanza e crea disorientamento ed imbarazzo in molti.
Improvvisamente è scoppiata l’idolatria dell’immigrazione, c’è il prurito di fare entrare decine e decine di milioni di africani in Italia e in Europa, estirpandoli forzatamente dalle loro terre e tradizioni anche con promesse ingannevoli, come avviene a centinaia di migliaia di donne che poi sono costrette a diventare prostitute per le strade dell’Italia e dell’Europa.
C’è un progetto massonico in tutto questo, e non c’è la volontà di aiutare convenientemente gli africani nelle loro terre, donando abbondante cibo, provvedendo ai loro bisogni con la costruzione di ospedali, scuole, fabbriche e altro.
Si sta cercando di far diventare l’immigrato come un idolo da venerare, un uomo sceso dal cielo e non arrivato dall’Africa, un uomo che in realtà viene strumentalizzato per fini poco nobili.
Il vero amore dei cristiani giusti viene donato spontaneamente all’immigrato, senza alcuna strategia, senza il desiderio di iscriversi al club dei “buoni”, che ostentano un falso amore, arrivando ad organizzare all’interno di duomi e cattedrali, pranzi e divertimenti.
Ci sono tanti locali disponibili all’interno di duomi e cattedrali, perché creare “ristoranti e pizzerie” nel luogo sacro dove si celebra il mistero del Calvario? Non lo abbiamo capito il motivo e chi organizza dovrebbe dare spiegazioni pubbliche a tutti.
È evidente che se non c’è più alcun amore verso Gesù Eucaristia si sorvola su tutto, si possono trovare tante giustificazioni per dimostrare che dinanzi ai poveri tutto è permesso… Questo è falso e lo sanno molto bene.
Allora perché non farli dormire dentro? Ma a questo hanno provveduto già in diversi luoghi. Di conseguenza per molti fedeli la Chiesa dove viene celebrata l’Eucaristia perde il suo soprannaturale mistero, perde di valore, si trasforma in un luogo comune, se non in “ristorante e pizzeria”.
Se queste iniziative fossero aperte a tutti, anche gli italiani poveri troverebbero posto attorno ai tavoli imbanditi, invece per loro non c’è posto. Devono dormire nelle macchine se non hanno più le case, sono ignorati e in migliaia continuano a protestare dinanzi alle cattedrali chiuse.
Molti devono chiedersi se veramente camminano verso la grotta dove c’è il Bambino Figlio di Dio per adorarlo, e capire se invece hanno preso la strada di Erode e con il loro cattivo esempio e i consigli sbagliati, uccidono le anime che vogliono incontrare e adorare Gesù Cristo.
La Fede di milioni di cattolici si è congelata, sono caduti nella tiepidezza che giustifica tutto e accoglie ogni novità senza discernere la provenienza e la finalità. Di sicuro, chi avverte in sé come fuoco vivo l’Amore di Gesù, non immagina nemmeno di compiere questa profanazione e se vuole aiutare i poveri di qualsiasi nazionalità, utilizza altri luoghi.
Affitta una grande sala e lascia i luoghi sacri per adorare Dio, liberi per permettere ai credenti di pregare in qualsiasi momento della giornata.
Oggi è l’Epifania, la prima manifestazione di Dio che vive in un Bambino. Ora se questo Bambino è ancora vivo, tutto il culto deve essere rivolto solo a Lui. La Chiesa è il luogo di Dio e non una sala ricreativa, deve far permanere nella religiosità dei credenti il senso del mistero, non l’odore del sugo o della pizza.
La Chiesa deve rimanere il luogo del Divino, dove si respira il soprannaturale e l’anima contempla Dio incarnato. “Entrati nella Casa, videro il Bambino con Maria sua Madre, e prostratisi Lo adorarono”. Questo deve avvenire in ogni Chiesa che è la Casa di Dio, in Essa si adora Gesù Eucaristia senza organizzare altro di profano.
Gesù dice: “I poveri  li avete sempre con voi, Me, invece, non sempre mi avete” (Mt 26,11).
I poveri si possono e si devono aiutare in tanti altri luoghi, si lasci la Chiesa per incontrare Dio e pregare nel silenzio, con fiducia e amore.
Dio non ci chiede di trasformare la sua Volontà ma di osservarla, nel Vangelo troviamo ogni risposta ai quesiti di questi tempi.
“Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel Regno dei Cieli, ma colui che fa la Volontà del Padre mio che è nei Cieli” (Mt 7,21).
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