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sabato 20 gennaio 2018

SC 43 Commento al Vangelo del 20.01. 2018 (Padre Giulio Maria Scozzaro)

+ Dal Vangelo secondo Marco (3,20-21)
In quel tempo, Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Dall'adesione o meno alla domanda di Gesù posta a Giacomo e Giovanni, si riconosce il seguace veramente convinto e coraggioso o il seguace superficiale: “Potete bere il calice che Io sto per bere?”. Mettersi alla sequela del Cristo non comporta applausi, onori e benemerenze, al contrario, inevitabilmente c’è da bere al suo stesso calice.
Il calice di cui parla Gesù è la sua Passione, questo spiega il riferimento al calice mentre era nell’Orto degli Ulivi: «Si prostrò con la faccia a terra e pregava dicendo: “Padre mio, se è possibile, passi da Me questo calice! Però non come voglio Io, ma come vuoi Tu!”» (Mt 26,39).
La Persona di Gesù ha due nature, la sua Volontà è duplice, questo viene fuori quando nell’Orto degli Ulivi chiede per tre volte al Padre di evitargli di bere quel calice infinitamente amaro, ma se la sua Volontà umana prova una forte ripugnanza, prevale quella Divina. “Padre mio, se questo calice non può passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà” (Mt 26,42).
La Volontà Divina di Gesù è perfettamente identica a quella del Padre e questa dirige la sua missione. La Carne è debole ma lo Spirito è Divino.
Il Figlio di Dio incarnato ha provato ogni forma di sofferenza e non si è ribellato, ha dominato la natura umana per osservare il disegno del Padre. Non avviene lo stesso a tutti i cristiani, ognuno porta la usa croce per le proprie colpe, gli sbagli istintivi e l’avventatezza. C’è anche l’avversità di quanti si manifestano come nemici e causano profonde sofferenze.
Non è vero che i cristiani soffrono più degli atei, lo spiego più avanti ma i cristiani non devono temere le contrarietà a causa della Fede.
Probabilmente i cristiani calcolatori si pongono questo dilemma e cercano di trovare la soluzione migliore per stare con Gesù senza restarci… Essere cristiano senza condividere la vita di Gesù… Oppure viene accettata una parte del Vangelo e si tralasciano quelle parti in cui viene evidenziata la sofferenza del Signore a causa delle diffamazioni, delle parolacce volgari, dell’odio spietato dei suoi nemici.
L’accusa contro Gesù che leggiamo oggi: “È fuori di sé”, è quella meno offensiva, nei testi sacri si trovano offese molto pesanti.
Non può porsi un limite il cristiano che vuole amare sinceramente Gesù, non deve neanche spaventarsi delle diffamazioni che arrivano da persone senza. C’è una scarsissima conoscenza della vera spiritualità cristiana. La Santa Chiesa necessita di molti buoni Sacerdoti dediti esclusivamente alla salvezza delle anime, senza preoccuparsi di null'altro!
Già i tanti buoni Sacerdoti spiegano ai parrocchiani il valore della sofferenza e che non devono mai temere i diavoli, essi sono cani legati.
Meditate attentamente che è la Fede che abbiamo e viviamo, a salvarci da tantissimi pericoli, da sofferenze e da quant'altro che non si percepisce. Chi sta con Gesù e osserva la sua Parola riceve grandi protezioni e il Signore mette ai diavoli paletti che non possono superare.
Mai si deve applicare a Dio una malattia o una sofferenza, come non bisogna dire che Dio è l’autore di fatti spiacevoli.
I non credenti hanno molte croci sulle spalle e non le sopportano, cercano disperatamente di allontanarle e non riuscendovi, trovano altri diversivi che però li affossano definitivamente. Come potrà la Misericordia di Gesù agire in queste anime disperate e contrarie a Dio?
I cattivi non vivono bene, la loro apparente felicità è frutto della loro vanità e inconsistente vita. I cattivi hanno molte più croci dei cristiani, non conoscono la vera pace interiore né la gioia soprannaturale, non ricevono aiuti da Gesù e l’inganno è il naturale stile di vita.
Possono condurre una vita agiata per le truffe e altre operazioni disoneste, opere che i veri cristiani neanche devono immaginare.
Gesù è stato odiato così intensamente perché è l’Amore e tutti quelli che non Lo adorano, non pregano, non accettano i Comandamenti, portano addosso negatività che infondono sempre pessimismo, tristezza, confusione, pensieri avversi, pulsioni verso il male e una insistente spinta a commettere peccati mortali.
“È fuori di sé”. I cattivi lo pensano del cristiano buono, onesto e perbene. Lo hanno detto a Gesù ed è Dio, se lo dicono di noi è un onore!
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