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martedì 10 aprile 2018

SC 121 Commento al Vangelo del 10.04.2018 (Padre Giulio Maria Scozzaro)

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (3,7-15)
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito». Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro di Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità Io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non Colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’Uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’Uomo, perché chiunque crede in Lui abbia la vita  eterna». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La rinuncia a Gesù Cristo comporta devastanti problematiche di ogni genere nella vita di chi ha smarrito la bussola. Non è obbligato da nessuno, soprattutto Dio lascia liberi di intraprendere ogni scelta e non interferisce, ma solo Dio può appagare ogni buon obiettivo dell’uomo.
Questo non lo possono comprendere i pagani e tutti quei cristiani disinteressati alla loro stessa anima: vivono senza pensare al premio eterno e che la vita si esaurisce qui. Sono distaccati dalla realtà e indaffarati in molte cose non importanti, essi si creano una confusione esistenziale che diventa, per loro, “lucidità” ma solamente quando testardamente seguono le loro opinioni.
Abbiamo grande rispetto per le opinioni di ognuno sulle loro scelte di vita, notiamo che molto spesso proprio quelli che si mostrano troppo sicuri di avere compreso chissà cosa, i castelli costruiti con fantasia crollano. Quasi tutti i personaggi pubblici mostrano tanti errori di valutazione, sia perché non chiedono aiuto a Gesù sia per la presunzione orgogliosa…
Tutti quelli che seguono le opinioni senza confrontarsi con la coscienza morale, la vita sembra filare secondo i propri desideri, senza domandarsi se sono scelte lecite o meno, se giovano alla dignità e al proprio spirito. Tante scelte sbagliate, poi lasciano ferite e lesioni interne molto dolorose e non si superano compiendo scelte nuovamente sbagliate.
Senza Gesù Cristo l’uomo e la donna sono in balia dei propri istinti e amano ciò che la mente elabora come buono, ma forse non lo è.
La figura di Nicodemo è indicatrice del percorso che deve compiere il cristiano per conoscere il Signore: deve porsi delle domande.
I mass-media patrocinati da quanti sono legati saldamente al filo nero e che saranno polverizzati nel trionfo del Cuore Immacolato di Maria, aumentano le attrazioni per stordire il popolo e non lasciarlo pensare. L’unica ragione che sveglia il popolo annichilito è il denaro, avviene quando si parla di busta paga, contributi e pensioni.
Molti italiani comunque hanno compreso il drammatico momento che vive la Santa Chiesa e pregano ogni giorno per i suoi bisogni, come pregano per l’amata Italia, consegnata a quanti non ci amano e progettano solo rovine sotto ogni aspetto.
Come Nicodemo siamo chiamati dalla nostra dignità a chiederci se stiamo vivendo come indica la coscienza morale oppure la ignoriamo. Presente nell’intimo della persona, la coscienza morale le ingiunge, al momento opportuno, di compiere il bene e di evitare il male. Essa giudica anche le scelte concrete, approvando quelle che sono buone, denunciando quelle cattive” (CCC 1777).
La coscienza può essere retta o erronea, delicata, scrupolosa, perplessa, lassa, certa, dubbia.
Nicodemo cura la sua coscienza e non si lascia vincere dalle opinioni, neanche dalle diffamazioni contro Gesù. Và a chiedere con umiltà consigli al Signore per non sbagliare e per conoscere la Verità. La vicinanza accresce la sua fedeltà a Gesù.
La conoscenza di Gesù passa soprattutto dalla preghiera, oltre che dalle buone letture, tutto questo facilita la formazione spirituale. La preghiera cambia le nostre giornate, cambia ognuno di noi fin dal mattino e pregando con amore, Gesù ci dona il suo Spirito che allontana le negatività presenti in noi, le contrarietà e la confusione.
Ogni giorno prego per tutti voi e da molti di voi ricevo messaggi di ringraziamento per le Grazie ricevute. È Gesù a donare le Grazie.
“Buongiorno Padre Giulio. Sono Rosita, le volevo comunicare che ho avuto i risultati dell’istologico, sono buoni e non dovrò fare nessuna terapia. Grazie alle sue preghiere. Lode e gloria al Signore. Rosita Caprio (Roma)”.
“Padre Giulio, la ringrazio per tutto quanto fa per noi, ma soprattutto la ringrazio per le preghiere che le avevo chiesto per mio marito. Grazie, grazie, ora sta meglio. Non vedo l’ora di poter tornare a trovarla. Grazie infinite. Pace e bene. Nadia Cesarini (San Marino)”.
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