GR 130 Granellino di mercoledì 18.04.2018

(Gv 6,35-40)
Cos'è il pane nel linguaggio evangelico? È l'amore che, ricevuto e dato, rende l'uomo beato e sazio come un neonato svezzato sul seno della madre. Ciò che rende l'uomo infelice è il non sentirsi amato, stimato e benedetto. Stoltamente l'uomo crede che, per essere stimato, amato e benedetto, deve avere il pane materiale, cioè il danaro. Per questo motivo, è disposto anche a vendersi l'anima al diavolo pur di accumulare quanto più danaro possibile. Un mio amico vescovo, durante una conversazione, disse una frase che mi è rimasta scolpita nella mente. Eccola: Non ho mai sentito dire da un ricco: "Ho abbastanza danaro!". Si, è proprio vero: il pane di questo mondo ti lascia sempre insoddisfatto. Più mangi e più hai fame.
Il pane dell'amore, della pace e della gioia nono ti viene dai beni terreni che, per possederli, ti tolgono la gioia, la pace e l'amore del vivere quotidiano. Per possedere i beni materiali, si diventa invidiosi, aggressivi, avari, prepotenti, mafiosi e massoni. La vita passa con questo desiderio: come accumulare più danaro.
Certo, il pane è essenziale, ma solo quello quotidiano. Il pane è una creatura di Dio e guai a colui che ama più la creatura del Creatore. Quando la tasca è ricolma di danaro, molto facilmente il cuore è vuoto di Dio. Cos'è un uomo con un cuore senza Dio? È un uomo senz'amore, cioè senza vita. 
Gesù oggi si offre a noi come pane vivo disceso dal cielo e dice che se aderiamo a Lui con tutto il cuore, con tutta la mente e le forze, non avremo più fame di amore, non andremo più ad attingere l'acqua dell'amore a pozzi di acqua sporca.
Una cosa è certa: con la SS Trinità che dimora nel nostro cuore, noi stessi diventeremo un forno che sforna pane vivo che profuma di amore soprannaturale e una sorgente di amore purissimo che zampilla per la vita eterna, così come disse Gesù alla Samaritana. Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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