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domenica 1 aprile 2018

SC 112 Commento al Vangelo del 01.04.2018 Pasqua (Padre Giulio Maria Scozzaro)

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (20,1-9)
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario -che era stato sul suo capo- non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè Egli doveva risorgere dai morti

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La Pasqua è la gioia dei risorti insieme a Cristo, dei cristiani che hanno davvero compiuto un passaggio dal tormento spirituale alla rinascita spirituale. La Pasqua è un avvenimento unico e la solennità che dà fondamento alla nostra Fede, non deve limitarsi solo in questo giorno di festa, per i seguaci del Signore Risorto ogni giorno deve essere Pasqua.
Vivere da risorti è la vera ricchezza della vita, nessuna cosa la si può paragonare alla vita spirituale che sperimenta ogni giorno il buon cristiano, osservante della Volontà di Dio. Un buon cristiano può anche peccare ma si rialza subito, riconosce i suoi limiti e per restare protetto da ogni pericolo, “dimora” nel Cuore di Gesù e trova solo in Lui il modello da imitare.
Il Signore Risorto ci dice che ognuno di noi è chiamato a questa risurrezione finale, la nostra vita non si esaurisce qui e questo pellegrinaggio terreno terminerà, senza esserci alcuna possibilità di restare mille anni nel mondo, come insinuano i diavoli.
La cultura della morte, contraddicendosi spudoratamente, utilizza i mass-media per lasciar credere ai deboli che la vita è solo qui, in questo mondo e non esiste l’aldilà, inoltre, ingannevolmente lascia credere che si vive qui quasi per millenni, in quanto non permette ai deboli di riflettere sul loro futuro.
Qui e ora si vuole far ammattire l’umanità nelle distrazioni bizzarre, far perdere il lume della ragione e condurla docilmente già dal burrone.
La Pasqua non è vera risurrezione per noi se in questa Quaresima non abbiamo cambiato nulla nei nostri comportamenti.
Non si cambia mentalità in qualche settimana, quantomeno ci si propone un nuovo modo di agire, soprattutto di pensare. È necessario valutare la fondatezza di ogni pensiero che deve determinare azioni importanti. Non si corre dietro qualsiasi pensiero perché piace e sono molti quelli che compiono opere perché ci “credono”, per scoprire poi l’inutilità e il fallimento.
La Pasqua è rinascita da una vita tiepida o alla deriva, con Gesù Risorto disponibile a perdonare tutti, a donare ai pentiti ogni Grazia.
I giorni della Quaresima dovevano preparare all’incontro spirituale con il Risorto per ricevere da Lui il suo Spirito che eleva e nobilita.
Sono stati giorni di intensa commozione, la Settimana Santa ancor più degli altri giorni dell’anno, è la più coinvolgente per la meditazione degli ultimi giorni di vita di Gesù, dell’Ultima Cena con il lunghissimo discorso ricco di insegnamenti, della sua consegna ai carnefici e della morte di Croce, crocifisso come un malfattore qualsiasi.
La ragione da sola non può comprendere i misteri cristiani, come la scelta del Signore di morire inchiodato in Croce, gesto richiesto dal Padre come atto di Amore infinito all’umanità di tutti i tempi e per liberarla dal peccato originale che la teneva separata da Dio.
Era davvero necessario morire come ha scelto Gesù? Non poteva evitare la terribile sofferenza di cui si è sobbarcato tra la notte di giovedì fino alla 3 del pomeriggio di venerdì? Gli uomini e le donne di quel tempo e della storia fino alla fine del mondo, meritavano un intensissimo dolore, soprattutto morale ed anche fisico provato da Gesù?
Queste domande sono per me superflue, condivido con incondizionata Fede ogni scelta e opera, qualsiasi parola proferita dal Signore.
Tutto quello che ha compiuto il Signore è perfetto e ogni sua scelta è stata la migliore in assoluto. La Fede di un cristiano si riconosce anche dal suo abbandono alla Volontà di Gesù espressa nel Vangelo. Nulla si può mettere in discussione perché bisognerebbe essere un Dio superiore a Lui e questa è una tesi insensata.
Porsi delle domande sulla vita di Gesù è un esercizio utilissimo per crescere nella Fede e che accresce l’amore verso Lui, e proprio con le domande si esaminano approfonditamente le sue opere, le parabole e ogni gesto che ha compiuto. Sono domande che aiutano la Fede, la rendono più ragionevole e la sollevano, ma la ragione ha limiti invalicabili e deve fermarsi dove non trova risposte.
La Risurrezione gloriosa del Signore è la chiave per interpretare tutta la sua vita, ed è il fondamento della nostra Fede. senza questa vittoria sulla morte, qualsiasi predicazione sarebbe vana, e la nostra Fede priva di contenuto.
Inoltre è sulla Risurrezione di Cristo che si appoggia la nostra futura risurrezione.
Ognuno di noi è stato creato per la gloria eterna e una gioia senza fine, ma l’uomo è libero di scegliere e qui molto spesso per debolezza e superbia, sceglie il suo finto paradiso, compiendo tantissime opere sbagliate, prediligendo quindi il male quasi in ogni circostanza.
Il male viene scambiato per il Bene a causa della confusione inavvertibile per la debolezza spirituale. Questa confusione esistenziale non permette di seguire Colui che è l’unico ad elargire la vera gioia della vita, a permettere il senso fondato della realizzazione umana e professionale e che dona una imperturbabile pace interiore.
Gesù Cristo è vivo, annunciatelo a tutti anche con le vostre costanti opere buone e oneste.
La sua Risurrezione è una realtà centrale della Fede cattolica, tutti noi dobbiamo ripetere tante volte al giorno nelle preghiere e nelle brevi invocazioni, che il Signore vive e ci ascolta con infinito interesse, ma dobbiamo essere rivolti a Lui senza adorare idoli dannosi, senza idolatrare null’altro, perché solo Gesù Cristo dà la vita soave.
Ad ognuno di voi auguro una Santa Pasqua e una gioia senza fine, per una vita da risorti! Lo chiedo ogni giorno nelle preghiere per tutti voi!
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