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giovedì 5 aprile 2018

SC 116 Commento al Vangelo del 05.04.2018 (Padre Giulio Maria Scozzaro)

+ Dal Vangelo secondo Luca (24,35-48)
In quel tempo, i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane. Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma Egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio Io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che Io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; Egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: «Sono queste le parole che Io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di Me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo Nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Ieri abbiamo considerato la vicinanza di Gesù ai cristiani che Lo seguono con amore, la sua premura nell'intervenire quando i suoi seguaci si trovano in difficoltà, la sua guida soprattutto nei momenti più difficili. Egli indica la via migliore e la sana spiritualità attraverso i Sacerdoti fedeli a Lui, quelli che dimenticano tutto per servire Lui.
Gesù è sempre in cerca di anime buone e intuitive nel comprendere che oggi come mai nella storia occorre pregare di più e per la conversione di tutti. Questo insegnamento dovrebbe arrivare come un martellamento da tutti i Prelati della Santa Chiesa, questo e solo questo è il messaggio da dare alla cattolicità, da far sentire al mondo intero.
Molte Chiese rimangono chiuse durante il giorno e diminuiscono sempre più i Sacerdoti disponibili a confessare, ad ascoltare le richieste dei credenti in difficoltà e a pregare per tutti. Il compito del Sacerdote è stato riconsiderato in questi decenni e l’abbandono della preghiera ha causato in tanti una nuova visione della missione sacerdotale.
Si è diffusa la falsa teoria che svaluta la Confessione, viene considerata non indispensabile perché tutti siamo salvi. Per i protestanti e tanti cattolici la morte di Gesù è stata sufficiente per garantire a tutti gli uomini il Paradiso, una tesi pienamente in contraddizione con il Vangelo e la dottrina della Santa Chiesa. È una teoria eretica e và segnalata agli altri per non farli perdere.
I cattolici necessitano di aiuti spirituali e sono incalcolabili quelli che desiderano incontrare un buon confessore o avere confronti con un Padre spirituale, per crescere nella Fede e avvicinarsi veramente a Gesù. Solo con una buona guida si conosce il percorso corretto e non si sbagliano scelte di vita, non si commettono molte volte gli stessi errori.
Ogni cattolico deve chiedere a Gesù di incontrare un buon Sacerdote della zona dove si vive o anche distante per ascoltare le parole di vita. Alle volte è sufficiente anche un semplice consiglio per rivedere le posizioni sbagliate o intraprendere un rinnovato cammino spirituale.
I due discepoli di Emmaus hanno avuto come guida spirituale lo stesso Gesù e non continuarono a ripetere le convinzioni sbagliate.
Camminavano dolenti per ritornare nelle loro case, in realtà stavano andando incontro al loro fallimento, essi erano entrati in uno stato confusionale pericoloso. Anche se in buonafede, portavano dentro una immensa tristezza, lo scoramento e lo smarrimento. Senza l’apparizione di Gesù, probabilmente sarebbero andati incontro ad una rovina esistenziale.
Essi durante il ritorno a casa parlano di Gesù come di una realtà trascorsa: Noi speravamo che fosse Lui a liberare Israele”. Parlano al passato, come di un morto appunto senza più vita. Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu Profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo”.
Hanno vicino Gesù e ne parlano come se fosse morto: “Che fu…”. Gesù cammina al loro fianco, in loro compagnia e li interroga per capire la ragione di tanta tristezza. Gesù questo lo chiede anche oggi a quanti si trovano nella tristezza e non riescono a risollevarsi, proprio perché non pregano o pregano male.
Se facessero un sincero esame di coscienza sulla loro tristezza, sui loro scoraggiamenti, sulla loro diffidenza nei confronti della vita, troverebbero uno stretto e chiaro legame con questo passo del Vangelo.
È vero che i due discepoli di Emmaus ritornarono a Gerusalemme rinvigoriti e pieni di fiducia, ma senza la vicinanza di Gesù avrebbero intrapreso un altro cammino, addirittura opposto. Il Signore ci viene sempre incontro quando ci troviamo nelle prove e nelle sofferenze, a Lui dobbiamo confidare le pene e chiedere una forte fedeltà ai suoi insegnamenti.
“Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio Io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che Io ho”.
Gesù continua ad abitare accanto a noi, dove ci sono i Tabernacoli e molto spesso i cristiani passano davanti una Chiesa senza nemmeno salutarlo. Lui è lì ad attendere i nostri ringraziamenti e i migliori saluti che si possono rivolgere al Re dell’Universo.
Gesù è rimasto nella Sacra Eucaristia ed è vivo come duemila anni fa anche se in forma sacramentale. Perché non ci si ricorda di Lui?
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