Il Signore ti benedica,ti custodisca e ti mostri il Suo volto misericordioso!

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martedì 13 marzo 2018

GR 94 Granellino del 13.03.2018

(Gv 5,1-16) 
Gesù è appena uscito dal tempio. Dopo la preghiera, dove va? Egli va in mezzo ad una folla di sofferenti. Dove si ferma? Presso un uomo che soffriva più degli altri. Nonostante che fosse un giorno di sabato, guarisce un paralitico. Se la preghiera non ti porta in mezzo ai sofferenti, non è vera preghiera. La preghiera mette nel cuore dell'orante l'amore verso il prossimo e soprattutto verso il prossimo che è nel dolore e nella sofferenza. Purtroppo, ci sono molti cattolici che fanno molte preghiere, ma il loro cuore rimane ermeticamente chiuso al dolore e alla sofferenza altrui. 
Dopo una celebrazione eucaristica nel giorno del Signore, uscendo dalla chiesa, ti è venuto mai l'ispirazione di andare a fare visita a un ammalato e a una persona anziana? La preghiera che non genera atti di carità e di misericordia è solo una preghiera fatta con le labbra e non con il cuore. Quando la preghiera è vera, l'orante sente interiormente la voce di Gesù che gli dice: "Chi andrà per me a portare una parola di conforto e a compiere un gesto di carità a quel fratello che soffre in Via...numero civico...?". A questa richiesta l'orante risponderá senza indugio: "Eccomi, manda me, Signore". 
Dopo aver pregato due ore davanti al tabernacolo, Madre Teresa di Calcutta non ritornava nella sua stanza, ma, mossa dallo Spirito Santo, si recava in mezzo a una folla di sofferenti per comunicare l'amore che aveva ricevuto dal Signore durante la preghiera. La preghiera è gradita a Dio quando diventa misericordia per i fratelli che soffrono. 
Tutto in Gesù parla di compassione e di misericordia. Vede la gente che vive nell'ignoranza e si mette a insegnare. Vede la gente che ha fame e moltiplica il pane. Vede la gente che piange e la conforta. Vede gli ammalati e li guarisce. Gesù non scappa via dai luoghi di dolore e sofferenza. 
Chi va in chiesa e chiude gli occhi e il cuore al mondo che soffre non si salverà. Amen. Amen. 
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti) 

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