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martedì 6 marzo 2018

GR 87 Granellino del 06.03.2018

(Mt 18,21-35)
La Quaresima è il tempo in cui siamo chiamati a chiedere perdono a Dio e al prossimo che abbiamo offeso. Si chiede perdono solo se si ha la consapevolezza di essere peccatore. Cosa significa essere peccatore? Significa non saper amare. Nei riguardi di Dio si manca di amore quando, pur sapendo qual è la sua volontà, si decide volontariamente di andare contro questa esclamando: "Voglio vivere come meglio mi pare". Quando si scarta Dio dalla nostra vita, di conseguenza si manca di amore anche verso il prossimo. 
La prima cosa che si riconosce all'inizio di un cammino di fede è di essere peccatore. Più si va avanti nel cammino di fede più si comprende che non sappiamo amare come Dio ci ama in Gesù Cristo.
Chi ci rende consapevoli della gravità dei nostri peccati? Non è certamente la ragione umana, che giustifica sempre il male che si fa,ma è lo Spirito di Verità. Avuta la luce sui propri peccati e di ciò che hanno prodotto in noi, il cristiano corre subito a inginocchiarsi davanti al sacerdote per supplicarlo perché ottenga la misericordia di Dio su i suoi peccati.
Dopo la confessione, a volte fatta con vera contrizione del cuore, e le lacrime sono il segno di vero pentimento, la o il penitente mi rivolge la domanda: "Padre, Dio ha veramente perdonato l'aborto che ho commesso?". Ed io con un abbraccio: "Ma certamente! Vai in pace".
Subito dopo viene a confessarsi un'altra persona... Si inginocchia e mi dice con tono triste: "Padre, sono molto delusa perché, mentre entravo in Chiesa mi sono imbattuta in mio cognata con la quale, per futili motivi, non ci salutiamo da parecchi anni. Bene, il Signore mi ha dato la grazia di salutarla, ma lei non ha risposto al mio saluto. Non mi ha perdonato". 
Ciò che ho appena scritto, è frutto della mia fantasia, ma, credimi, è un qualcosa che accade spesso nella vita di molti cristiani che sanno chiedere perdono a Dio per i gravi peccati commessi, ma non hanno nessuna intenzione e volontà di perdonare qualche piccola offesa ricevuta da un fratello. 
Chi non perdona non sarà perdonato da Dio. Amen. Amen.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)

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