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martedì 31 luglio 2012

1699 - Commento al Vangelo del 31/7/2012


+ Dal Vangelo secondo Matteo (13,36-43)
In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Ieri ho indicato la possibilità della santità data da Dio ad ogni essere umano e certamente i più avvantaggiati sono i cristiani. Anche un grande peccatore convertito può diventare un Santo canonizzato, oggi è proprio la festa liturgica di un grande peccatore e non credente, Sant’Ignazio di Loyola, un uomo che fino all’età di 31 anni aveva condotto un’esistenza dissoluta. Era di temperamento focoso, corteggiava le dame, si divertiva come i cavalieri dell’epoca. Non pregava e non conosceva il Vangelo di Gesù.
Dopo essere rimasto ferito in un combattimento, costretto a rimanere a riposo per lungo tempo, gli diedero da leggere la “Vita di Cristo” di Lodolfo Cartusiano e la “Leggenda Aurea” (vita di Santi) di Jacopo da Varagine (1230-1298), dalla meditazione di queste letture, si convinse che l’unico vero Signore al quale si poteva dedicare la fedeltà di cavaliere era Gesù stesso.
Così inizio la sua ricerca di Dio, volle recarsi a Gerusalemme dalla Spagna, nonostante il suo zoppicare, scoprì che Gesù è l’unico senso della vita e che mai aveva provato una gioia incontenibile e profonda come allora. Cominciò a studiare e a pregare molto, faceva penitenze severe e si dedicò pienamente al Vangelo, tanto da fondare successivamente la Compagnia dei Gesuiti.
Sant’Ignazio si dedicò molto allo studio per conoscere meglio Gesù, amava molto la riflessione come dovrebbe fare ogni persona prudente e cercava in ogni cosa la volontà di Dio. Non cercava la soluzione migliore per compiacere se stesso, i suoi sforzi erano diretti alla conoscenza di ciò che piaceva a Dio, e nulla compiva senza avere chiaro il progetto di Dio.
Fu talmente riflessivo e spirituale da scrivere il capolavoro degli “Esercizi spirituali”, chiamati appunto di Sant’Ignazio.
Da quale punto spirituale era partito il Santo? Da zero, non conosceva nulla e conduceva una vita altamente peccaminosa. La Grazia di Dio ha operato efficacemente in lui, è vero, ma anche l’uomo ha corrisposto e si è disposto all’azione dello Spirito Santo. Non conta solo il desiderio di cercare Gesù, bisogna anche trovarlo come vuole Lui, e dove possiamo trovare Gesù Cristo se non nell’Eucaristia, nella preghiera umile e nella meditazione del Vangelo?
C’è una caratteristica di Sant’Ignazio che voglio ribadire e che è in realtà un elemento distintivo di tutti i Santi e le anime spirituali: la prudenza prima di agire, la riflessione anche per settimane prima di prendere una decisione importante. Le anime superficiali vivono d’istinto e quello che pensano subito dopo lo compiono, perché è assente la prudenza. E dominare l’istinto è un lavoro duro, si tratta di combattere contro se stessi e scegliere la soluzione spirituale.
Ma arrivare a capire la soluzione spirituale richiede dominio di sé e prudenza, quindi, è necessaria una vita di santità.
Chi lotta contro i propri vizi e si sforza di vincere le tentazioni, di sicuro rallegra Gesù e la Madonna, avverte interiormente l’aumento di una forza spirituale che cambia la mentalità e le parole, non ripeterà gli errori gravi del passato, come per esempio quando si semina zizzania in qualsiasi contesto. Oppure quando si porta odio verso qualcuno, si agisce con arroganza e disprezzo della dignità altrui.
Sant’Ignazio oggi ci insegna che è possibile raggiungere la santità di vita se scopriamo veramente Gesù e viviamo il suo Vangelo.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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1 commento:

  1. ho avuto la grazia della conversione circa vent'anni fa,quando incontrai Gesù nella mia vita in un incontro di preghiera e ricordo che dal mio cuore,sgorgarono fiumi di acqua viva e cominciai a leggere le sacre scritture che capii senza che nessuno me le avesse spiegate!Era lo Spirito Santo che mi spiegò e mi suggeri ogni cosa!In particolare mi colpi'la parabola del seminatore ed io mi sentivo la terra piena di pietre che volevano soffocare il mio cuore e puntualmente arrivò la zizzania ma la scoperta più grande fù per me la maternità di Maria che donandoci i 5 sassi addolci' il mio cammino con la Sua Presenza e oggi posso dire che sono sempre una peccatrice ma con in mano le armi che sconfiggono il Maligno:l'Eucarestia,il Santo Rosario,la lettura della Bibbia,la confessione e spero presto il digiuno!grazie,Signore Gesù!Grazie,Mamma!

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