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domenica 29 luglio 2012

1693 - Commento al Vangelo del 29/7/2012, domenica 17^ t.ord.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni (6,1-15)
In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo. 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Dopo avere ricordato domenica scorsa Santa Maria Maddalena o Maria di Magdala, sorella di Lazzaro e Marta, oggi è la festa proprio di Santa Marta e del fratello San Lazzaro. Sono i tre fratelli di Betania molto vicini a Gesù per l’amore profondo che nutrivano per Lui. Come sappiamo Santa Maria Maddalena scoprì Gesù dopo diversi anni di vita immorale. Invece ricordiamo Santa Marta molto indaffarata nella grande casa di Betania, intenta a dare ordini ai domestici e a preoccuparsi eccessivamente delle cose umane, trascurando un po’ la preghiera.
La sua preoccupazione, comunque, era dettata da un grande senso di responsabilità e non da una ricerca di ricevere applausi, non si preoccupava di apparire brava cuoca o matrona perfetta. Era una donna molto buona e con una grande Fede in Gesù. Leggiamo due frasi che mostrano in una l’invito di Gesù a saper conciliare preghiera e lavoro, mentre nell’altra frase Marta mostra a Gesù una grande Fede in Lui dopo la morte del fratello Lazzaro.
«Gesù le rispose: “Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta”» (Lc 10,41-42).
«Marta disse a Gesù: “Signore, se Tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, Egli Te la concederà”» (Gv 11,21-22).
A questo punto mi piace raccontare il seguito di questa professione di Fede di Marta e trascrivere le imperiose parole di Gesù a Lazzaro morto da ben quattro giorni: “Gesù gridò a gran voce: “Lazzaro, vieni fuori!”. Il morto uscì dal sepolcro, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro: “Scioglietelo e lasciatelo andare”» (Gv 11,43-44).
Quando il Sacerdote dà l’assoluzione al penitente al termine della Confessione, Gesù lo libera dai peccati, annulla tutti i peccati e comanda ai peccati confessati umilmente dal peccatore: “Scioglietelo e lasciatelo andare”.
Questa introduzione anche se interessante ha ridotto lo spazio da dedicare al Vangelo di oggi che considero molto profondo. Ma cosa non è bello nel Vangelo storico di Gesù? Ogni sua parola, ogni sua azione, ogni suo miracolo e le parabole, infiammano il cuore di amore ed aprono squarci di luce soprannaturale che ristora ed incanta.
Il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci lo ha potuto compiere solo Gesù, Uomo e Dio, mentre i falsi profeti dell’antichità e dell’era moderna non hanno mai compiuto nulla di straordinario. Prendiamo ad esempio Sai Baba morto nel 2011, egli affermava di essere la manifestazione di Dio, quindi Dio Padre incarnato in lui, ma in vita non ha fatto mai un miracolo come viene inteso dagli onesti, cioè, la sospensione della legge fisica.
Sai Baba era un illusionista seguito da milioni di adepti, anche italiani facoltosi che gli portavano valigie piene di denaro per aggraziarsi questo falso profeta. Molti ex aderenti alla sua sètta hanno testimoniato che Sai Baba era un pervertito sessuale e che sbagliava profezie, l’ultima fu l’anno della sua morte che aveva indicato nel 2022. Morì invece 11 anni prima.
Vi chiedo: uno che si definiva un purnavatar, cioè l'avatar integrale, la definitiva manifestazione di “Dio”, capace di superare e di dare compimento alle precedenti rivelazioni, ancora imperfette, come quelle di Gesù Cristo o di Rama Krishna, doveva morire e sbagliare pure l’anno della morte?
Per non parlare di Maometto, quando gli chiesero di compiere un miracolo per dimostrare la sua missione divina, prima si chiuse in casa per molti giorni, poi ripose: “Io stesso sono un miracolo…”. Barzellette!
Sai Baba e Maometto non hanno mai compiuto un minuscolo miracolo, neanche l’accenno di qualcosa di soprannaturale, perché necessitava ad essi la presenza dello Spirito di Dio che solo Gesù possedeva in pienezza, anche nella moltiplicazione dei pani e dei pesci. Ritorniamo a questo intrigante miracolo.
Sono due le frasi centrali del Vangelo di questa domenica:
«Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: “Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?”. Diceva così per metterlo alla prova; Egli infatti sapeva quello che stava per compiere».
“Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto”.
Ciò che colpisce i lettori attenti è l’assoluta dimenticanza del cibo e della stanchezza di migliaia di persone che ascoltavano Gesù, non pensavano più alle necessità del fisico perché le parole di Gesù e la sua presenza conquistavano tutte. Le folle non si preoccupavano del cibo ma però c’era Uno che si preoccupava dei loro bisogni alimentari, Gesù prestava attenzione a tutto ciò che gli succedeva intorno, conosceva bene le reali necessità di ogni singola persona. Persone che Lo avevano seguito per giorni erano in balia della fame, della sete, del riposo, eppure non se ne preoccupavano, ma Gesù si preoccupava di tutti loro.
Gesù è molto attento alle situazioni umane di coloro che affidano a Lui la loro vita, di quanti si preoccupano della condizione dell’anima e si sforzano di osservare i Comandamenti. Gesù è sempre presente accanto a voi che pregate ogni giorno, ma per Lui agire deve trovare purità d’intenzione e onestà intellettuale. Gesù non agisce dove si pecca intenzionalmente o si servono due e più padroni.
Abbiamo letto nel racconto alla Valtorta che i pani e i pesci si moltiplicavano all’interno dei cesti e più i discepoli ne distribuivano più i cesti si riempivano, tanto che la moltitudine delle persone ne mangiò abbondantemente fino a saziarsi. Gesù anche in questa circostanza ha manifestato la sua magnanimità con l’abbondanza. Così dobbiamo agire noi, non solo dobbiamo accorgerci delle necessità degli altri, dobbiamo anche essere generosi e disinteressati nel fare del bene. Dio ci ricompenserà mille volte di più.
La seconda frase presa in considerazione, è l’affermazione di Gesù di raccogliere i pezzi avanzati. Si badi che le migliaia di persone avevano mangiato abbondantemente, “quando furono saziati” rimasero addirittura incalcolabili pezzi di pane e molti pesci, e non dobbiamo dimenticare che erano apparsi dal nulla. Quando si parla della moltiplicazione dei pani e dei pesci chi si pone la domanda: ma da dove vengono? Questo è il dilemma per molti, ma Dio crea tutto dal nulla, può far trovare improvvisamente su una tavola o in altro posto, il miglior pane del mondo e in miliardi di pezzi. A Lui tutto è possibile.
Raccogliere i pezzi avanzati è anche l’invito a dare valore alle cose piccole, che sembrano insignificanti mentre in realtà se si uniscono formano una grande opera. Raccogliere i pezzi avanzati è l’invito a dare importanza alle cose che sembrano ininfluenti, inutili, marginali. Invece l’ordine nella persona si completa con tante piccole azioni fatte bene, con amore, affabilità, pazienza, cordialità.
La nostra giornata è fatta di cose che spesso non hanno rilievo, tantissime cose apparentemente insignificanti compiute bene e per amore di Gesù, diventano virtù e atti eroici. D’altronde, la santità o perfezione umana si forma giorno per giorno, con un insieme di ripetuti piccoli atti virtuosi che diventano nel tempo grandi atti eroici!
Chi è fedele nel poco riesce a rimanere fedele anche nelle prove più impegnative e dolorose!
È evidente che senza la vera preghiera, le ore e le giornate sembrano spesso noiose, ripetitive, senza senso, si arriva a cadere nella routine. Per il seguace di Gesù non è così, egli riesce a dare significato ad ogni ora, ogni giornata, perché è l’amore a determinare la gioia e la pace interiore, arrivando a possederle stabilmente.
Raccogliere i pezzi avanzati significa pure che Gesù ogni giorno ci attende con le mani aperte per mettere tutte quelle piccole opere che abbiamo compiuto nel suo Nome e per suo Amore. Gesù in ogni istante ci chiede qualcosa, anche una preghierina, un gesto di amore verso il prossimo, la pratica di una virtù piccola o grande.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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