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lunedì 30 luglio 2012

1696 - Commento al Vangelo del 30/7/2012


+ Dal Vangelo secondo Matteo (13,31-35)
In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami». Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata». Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: «Aprirò la mia bocca con parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Molti Santi canonizzati e moltissimi cristiani, Santi davanti a Dio, in questi duemila anni di storia cristiana all’inizio del loro cammino di conversione erano spiritualmente piccoli come il granello di senape, erano tanti granelli di senape ignorati dai superbi e dai migliori, invisibili a coloro che considerano la vita come un continuo momento di esibizione per esaltare… le proprie miserie.
Tutti i Santi che preghiamo, all’inizio del cammino di santità erano impreparati, giorno dopo giorno si sono trasfigurati.
Quindi, la santità è accessibile a tutti, anche a coloro che in questo momento odiano Gesù o ad altri che non frequentano i Sacramenti, comunque ogni essere umano che conosce Gesù può raggiungere elevati stati di santità. Non vogliamo intendere solamente quella che viene pubblicamente riconosciuta in alcune anime particolari, il riferimento è a coloro che conducono una vita cristiana autentica e si sforzano di vincere ogni tentazione.
Oggi c’è molta confusione anche verso questo aspetto, la santità da un lato è ridicolizzata dai teologi modernisti e dai loro seguaci che hanno ascoltato le lezioni nelle facoltà di teologia, dall’altro lato all’interno della Chiesa si verificano situazioni di esaltazione forzata, c’è una vera gara tra chi vede di più Gesù e chi la Madonna, chi riceve messaggi e chi ispirazioni, chi si considera profeta e chi è convinto di saperne una più di Dio…
Cos’è allora la santità di vita? La santità cristiana non è altro che la carità pienamente vissuta.
Lo ha affermato anche il Concilio Vaticano II, quindi i modernisti che hanno manipolato questo Concilio, considerano la santità come qualcosa di superato perché tutti siamo salvi… Non c’è motivo di pregare molto e di fare penitenze…
Queste affermazioni sono dei modernisti che stanno rovinando centinaia di milioni di buoni cattolici, per questola Madonna continua ad apparire a Medjugorje e a ripetere l’autentico insegnamento del Magistero della Chiesa. Tornerò su Medjugorje, prima voglio completare il discorso sulla santità che è la carità pienamente vissuta.
Nella teologia morale, la santità è la vocazione propria della vita cristiana che si realizza compiendo con amore i doveri del proprio stato.
Ma veniamo al significato di carità: intesa non come elemosina: “La carità è la virtù teologale per la quale amiamo Dio sopra ogni cosa per se stesso, e il nostro prossimo come noi stessi per amore di Dio”, così spiega il Catechismo della Chiesa. Carità quindi significa amore, chi agisce senza carità non è in comunione con Dio. Non può esserlo. Rileggiamo l’inno alla carità di San Paolo, la sua definizione è un ineguagliabile quadro:
“La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta” (1 Cor 13,4-7).
Sono arrivato alla carità parlando della santità di vita, possibile esclusivamente ai credenti che percorrono un autentico cammino spirituale. Senza letture spirituali, senza onestà intellettuale e la vittoria sui giudizi e senza la profonda preghiera giornaliera, non ci si solleverà mai da terra, si rimarrà sempre molto legati alla terra. Esteriormente possiamo assumere atteggiamenti spirituali, ma conta ciò che siamo dentro, questo guarda Gesù e non l’apparenza.
Per questa ragione innumerevoli volte vi ho indicato di leggere e meditare attentamente i messaggi di Medjugorje. Oltre a questo motivo, da molti anni considero per molti pellegrini che si recano proprio a Medjugorje, una gita turistica e nulla più, non rimane null’altro in essi se non la gioia del viaggio. La mia insistenza sui messaggi ha avuto sempre questi due motivi e continuo a ribadire la necessità di meditare i messaggi per conoscere la Madonna e comprendere meglio le apparizioni di Medjugorje.
È importante il pellegrinaggio in un Santuario mariano, in questi tempi si indica prevalentemente Medjugorje perché sono in corso le apparizioni, e il pellegrinaggio lì riesce bene se la guida è preparata e spirituale, soprattutto se è distaccata da altri interessi, ma considero altamente spirituale la Grotta di Lourdes e la Cappellina di Fatima. Non tanto per la loro indiscussa e riconosciuta credibilità, in questi due luoghi c’è un’atmosfera più spirituale, i pellegrini vi si recano con maggiore partecipazione e spinti spesso da situazioni di malattia.
Trascorrere anche mezza giornata a Fatima o a Lourdes è emozionante e toccante. Ma la Madonna vi ascolta in ogni luogo.
Per diventare lievito che fermenta, abbiamo bisogno della Madonna.
Ognuno di noi diventi lievito immerso nel mondo per la sua santificazione.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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