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martedì 30 ottobre 2012

1912 - Commento al Vangelo del 30/10/2012


+ Dal Vangelo secondo Luca (13,18-21)
In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il Regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami». E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il Regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Gesù spiega che il suo Regno non è visibile, non ha un esercito né armi, è un Regno diverso da quello che comunemente si intende con questa parola. Non tutti a quel tempo compresero il significato di questa espressione, Lui si trovò in una situazione agitata in Palestina perché ogni fazione aveva aspettative diverse sul Messia atteso. C’era anche una corrente che attendeva un Messia politico, forte nel vincere la supremazia di Roma. Lo volevano re per iniziare una guerra contro i Romani, considerati nemici di Israele.
C’erano propositi di guerra e non di amore al tempo di Gesù. Per questo un po’ tutte le correnti temevano Lui quando cominciò ad insegnare il Vangelo, nessuno riusciva a catalogarlo nelle loro aspettative, da qui iniziarono le furenti persecuzioni contro Lui. Invece Gesù insegnava l’amore: “Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori” (Mt 5,44).
Con queste parole Gesù prendeva le distanze dai progetti rivoltosi di quasi tutti i farisei, sadducei, zeloti ed altri che di spirituale non avevano più nulla. Più che cercare di distanziarsi da essi, Gesù cercava di avvicinarli con l’annuncio dell’amore e del perdono verso tutti, ma pochi Lo ascoltavano perché progettavano la realizzazione di un regno terreno. Volevano il dominio sul territorio e la sconfitta degli stranieri che governavano la Palestina.
Quindi, Gesù parla di un altro Regno, non visibile ma che si concretizza nelle buone opere esteriori, nel linguaggio umile e rispettoso, in una mentalità nuova che pensa sempre al bene del prossimo.
Il Regno di Gesù si stabilisce all’interno di ognuno di noi, è la sua Volontà che diventa la nostra e viene a cambiare la nostra vita. Solo quando il Regno di Gesù si stabilisce in una persona, questa comincia a vivere in una dimensione spirituale nuova e migliore.
Oggi Gesù ci dice che il suo Regno in noi è come un piccolissimo granello di senapa, esso non si vede ma nel tempo diventa un albero maestoso, enorme, bellissimo. Questo granello inizialmente è invisibile, poi diventa immensamente grande nella sua maturità ed offre ristoro a quanti sono nell’agitazione e nella confusione esistenziale.
Nel tempo ogni cristiano autentico diventa un albero maestoso di santità, quella santità che vi ho descritto e che è accessibile a tutti. È la santità delle buone opere fatte per amore di Gesù, delle virtù praticate con qualche sacrificio nel rinnegamento, del tempo da dedicare ogni giorno alla preghiera personale, alla Messa, alla meditazione, all’Adorazione Eucaristica.
Il Regno di Gesù in noi è come il lievito, ne basta poco per dare alla pasta la qualità migliore. Il lievito che si nasconde nella pasta è come il cristiano fervoroso che si nasconde nel mondo ma che con la sua vita onesta e i suoi buoni esempi, fa lievitare tutto ciò che lo circonda, portando in ognuno la vera spiritualità di Gesù.
Dobbiamo essere come il lievito, con un fervore vivo che fa lievitare la sana spiritualità in chi ci incontra.
Il Regno di Dio non è una realtà statica o un progetto in fase di realizzazione, esso viene concepito in un cuore buono, nasce e si sviluppa senza dare all’esterno alcun segnale perché ha una sua interiore vitalità. Il cristiano autentico è come il granello di senapa, come un po’ di lievito che fermenta e migliora la sua famiglia, l’ambiente di lavoro, i suoi conoscenti. Porta i valori morali, dona ad ognuno che incontra un sorriso e una parola del Vangelo.
È necessario seminare questo granello nel cuore di ogni persona, dobbiamo donare le nostre convinzioni di Fede a quanti annaspano e vivono nella confusione. Anche se all’inizio il seme rimane invisibile e il lievito richiede un po’ di tempo per venire fuori, il tempo permetterà di sviluppare ciò che era stato seminato. Noi siamo chiamati a seminare la Parola di Dio nei cuori di tutti quelli che incontriamo, possiamo farlo se lo desideriamo e se il fervore in noi è vivo.
Non possiamo solamente seminare ed ignorare lo sviluppo del seme e la fermentazione del lievito. Nostro compito è di pregare ogni giorno per le persone in difficoltà e quelle che non si decidono mai ad abbandonare la corruzione e ad entrare nella vera Vita.
Il seme deve compiere il suo ciclo di sviluppo e di fruttificazione, il lievito richiede del tempo per far lievitare la pasta. Noi dobbiamo avere pazienza con chi ha difficoltà nella vita spirituale, anche Gesù usa molta pazienza con ognuno di noi. Il seme si sviluppa in una situazione normale per le proprietà che contiene, ma può fallire e non svilupparsi mai. Anche se non vediamo la vita interiore di una persona, dobbiamo fare tutto quanto ci è possibile per sostenerla e favorirne la crescita verso l’alto.
Proprio come l’albero che con i suoi rami si innalza verso il Cielo e il lievito che aumenta la pasta e la ingrandisce all’esterno.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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