Nati ed allevati nel paganesimo, vivevano immersi nelle più abominevoli dissolutezze, quando piacque al Signore di riguardarli con occhio di misericordia e ritirarli dal baratro in cui erano precipitati.
La conversione avvenne quando, volendo essi indurre una vergine cristiana a consentire alle loro infami voglie, ricorrendo a ciò che c'è di più abominevole nell'arte magica, di cui erano maestri, tutti i loro sforzi risultarono vani.
Gli stessi demoni furono costretti a confessare di non avere alcun potere sopra quelli che appartengono a Gesù Cristo; questa confessione, strappata dalla bocca del padre della menzogna, fece una forte impressione nell'animo di Luciano e Marciano.
In essi, l'onnipotente grazia del Signore ispirò loro l'amore della virtù ed un estremo odio ed avversione alle loro detestabili scelleratezze.
Per far vedere, poi, con le opere, la sincerità della loro conversione, bruciarono in una pubblica piazza tutti i libri di magia, manifestando, con quest'atto, la rinuncia alle loro profane superstizioni.
Coronarono, infine, la loro vita con il martirio a Nicomedia in Bitinia, l’odierna Turchia : si tramanda che siano stati messi al rogo sotto l’imperatore Decio, per ordine del proconsole Sabino.
Significato del nome Luciano : “[figlio] di Lucio o “nato al mattino” (latino).
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