Il Signore ti benedica,ti custodisca e ti mostri il Suo volto misericordioso!

Quando pensi di aver toccato il fondo e che nessuno ti voglia o ti ami più, Dio si fa uomo per incontrarti, Gesù ti viene accanto

CIAO A TE !!

Nulla è più urgente nel mondo d'oggi di proclamare Cristo alle genti. Chiunque tu sia, puoi, se vuoi, lasciare un tuo contributo, piccolo o grande che sia, per dire, comunicare, annunciare la persona di Gesù Cristo, unico nostro salvatore. Uno speciale benvenuto a LADYBUG che si è aggiunta di recente ai sostenitori ! *************************************************** Questo blog è sotto la protezione di N.S. Gesù Cristo e della SS Vergine Maria, Sua Madre ed ha come unica ragione di esistere di fornire un contributo, sia pure piccolo ed umile, alla crescita della loro Gloria. ***************************************************



Con Cristo non ci sono problemi, senza Cristo non ci sono soluzioni.

mi trovate anche su questo blog
---------------------------------------------------------------



martedì 2 ottobre 2012

1843 - Vita di Gesù (paragrafo 535)


LA SETTIMANA DI PASSIONE, IL GIOVEDÌ

I preparativi dell'ultima cena

§ 535. Spuntò il giovedì, che era il primo giorno degli Azimi quando immolavano la Pasqua (Marco, 14,12); perciò in quel giorno si do­vevano provvedere le cose necessarie alla celebrazione del solenne rito anche da parte della comitiva di Gesù (§ 495), giacché per questo rito Gesù avrebbe dovuto rimanere quella notte a Gerusalemme e rinunziare a ritirarsi a Bethania sul monte degli Olivi come le notti precedenti. Gli dissero quindi i discepoli: Dove vuoi che andiamo a preparare affinché (tu) mangi la Pasqua?Gesù allora inviò Pietro e Giovanni (Luca, 22, 8) dicendo loro: Andate nella città vi si fara' incontro un uomo che porta una brocca d'acqua; seguitelo, e dove egli sia entrato direte al padron di casa: “Il maestro dice: Do v'e' la mia stanza ove (io) mangi la Pasqua insieme con i miei disce­poli?”. Ed egli vi mostrerà una sala superiore grande, provvista di tappeti, pronta; e ivi preparate per noi (Marco, 14, 13-15). Il segno dato ai due Apostoli era abbastanza singolare, perchè l'uf­ficio di attingere e trasportare l'acqua era riservato ordinariamente alle donne. I due s'attennero al segno: entrando in città, certamente per la porta situata sopra la piscina del Siloe (§ 428) e di fronte al monte degli Olivi, incontrarono effettivamente l'uomo dalla brocca; avendo poi essi seguito costui alla casa ov'era diretto, il padrone mise a loro disposizione la sala di cui Gesù aveva parlato. Non c'è da du­bitare che quel padrone fosse persona affezionata a Gesù; probabil­mente l'aveva ricevuto altre volte a casa sua. Chi sarà stato questo ignoto discepolo? Più che al cauto Nicodemo (§§ 288, 420) o a Giu­seppe di Arimatea (§ 615), il pensiero corre al padre o ad altro pa­rente di Marco, la cui casa dopo la morte di Gesù diventò luogo abituale d'adunanza per i cristiani di Gerusalemme (§ 127); se poi si potesse provare che quel misterioso giovanetto il quale sfuggì nudo di mano alle guardie del Gethsemani era appunto Marco (§ 561), si avrebbe conferma che il padrone della casa era suo parente, tanto più che questo racconto della preparazione della Pasqua è più minu­to e circostanziato nel vangelo di Marco che in quello di Matteo. Se il nome di questo discepolo fu tenuto occulto dagli evangelisti è ben possibile che ciò avvenisse per una ragione prudenziale, analoga a quella per cui i Sinottici omisero l'intero racconto della resur­rezione di Lazaro (§ 493). Così pure, per una elementare prudenza, Gesù inviò a preparare la cena Pietro e Giovanni, ma non Giuda, l'amministratore comune a cui sarebbe spettato quell'ufficio: il tra­ditore era occupato nel frattempo a ordire il suo tradimento, e que­sta sua tenebrosa cura non doveva essere ancor più facilitata dalla prematura indicazione del luogo ove doveva tenersi il supremo con­vegno. Del resto l'opinione secondo cui l'ultima cena ebbe luogo nella casa di Marco non è nuova, ed ha pure in suo favore una rispettabile tradizione. Verso il 530 l'arcidiacono Teodosio descrivendo la sua vi­sita a Gerusalemme, quando parla della chiesa della Saneta Sion ritenuta universalmente come il luogo dell'ultima cena. E questa affermazione doveva fondarsi su un'antica tradizione; infatti nello stesso secolo VI, il monaco ciprio­ta Alessandro comunica che una tradizione già antica ai suoi tem­pi affermava che la casa in cui ebbe luogo l'ultima cena fu appun­to quella di Maria madre di Marco, ove il maestro era solito alber­gare ogni volta che veniva a Gerusalemme, e inoltre che l'uomo del­la brocca sarebbe stato appunto Marco. E’ questo il luogo ove la tradizione, già dal secolo IV, ha collocato l'odierno Cenacolo, all'estremità sud-occidentale della Città Alta. Compiuti durante la giornata i preparativi, in quella stessa sera si tenne la cena. Ma qui s'inconfra una famosa questione cronologica che riguarda sia il giorno dell'ultima cena, sia quello successivo nel quale avvenne la morte di Gesù; è la questione di sapere quali gior­ni, non della settimana, ma del mese fossero questi due giorni.

-----------

Nessun commento:

Posta un commento

Comunque tu sia arrivato fino qui, un tuo commento è gradito, si può dissentire ma non aggredire, la costruzione è preferita alla distruzione..

Medaglia di San Benedetto