Norberto nasce in Renania nel 1085 dalla nobile famiglia dei Gennep ; la madre è francese e il padre tedesco. Ordinato suddiacono, Norberto fu nominato canonico di Xanten e frequentò la corte dell’arcivescovo di Colonia, Federico, e successivamente quella dell’imperatore Enrico V. Conduce una vita mondana e dissoluta. Ma Dio aveva ben altri disegni. Durante una cavalcata nel bosco, sorpreso da un violento uragano, Norberto venne sbalzato di sella da un lampo accecante e, come Saulo sulla via di Damasco, ripeté la domanda : « Signore, che vuoi che io faccia? ». La risposta che determinò una radicale svolta nella sua vita poco edificante fu: « Abbandona la via del male e fai del bene ». Quell'episodio fu l'inizio della sua conversione.
Norberto inizia da quel momento una vita di penitenza, di silenzio e di preghiera alla scuola di Dio nella contemplazione. Conscio del tempo sprecato nella vanità, dimentica il passato, e si protende verso il futuro. Passerà il resto della vita a “precipitarsi” in Dio. Chiede di essere ordinato diacono e sacerdote nello stesso giorno a Colonia (dicembre 1115), rinunciando definitivamente a tutto e promettendo la conversione dei suoi costumi con i voti di povertà, celibato consacrato e obbedienza. È nata in lui una passione per il Regno che non lo abbandonerà più.
Nel suo fervore apostolico cerca di convincere i sacerdoti della sua collegiata di Xanten a vivere secondo il Vangelo, ma ciò gli procura disprezzo e inimicizie.
Lascia allora la Germania vagando poverissimo, senza una meta precisa, portando con se solo il Vangelo, un libro di preghiere e l'occorrente per celebrare la Messa. Suo unico scopo è annunziare il Regno, realizzando così la parola del Signore “Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annunzio di bene e di pace” (Is 52, 7) ed esortando gli uomini con parola semplice, ardente e profonda. La sua vita stessa è perfetta conferma di ciò che predica: un precursore di S. Francesco quanto alla povertà e di S. Domenico quanto alla predicazione.
Nel concilio di Reims dell’ottobre 1119 chiese il rinnovo dell'autorizzazione a Papa Callisto II (Guido dei Conti di Borgogna, 1119-1124) che sembra non gli fosse rinnovata allo scopo di porre fine a proteste che la sua predicazione, indirizzata anche contro i peccati del clero, aveva suscitato; il vescovo di Laon preferì assegnargli una sede stabile nella diocesi di Laon. Ciò che gli è stato impossibile a Xanten, lo realizza, quindi, in una valle nella foresta di Coucy, non lontana da Laon, chiamata Prémontré, in Piccardia, fondando, nel 1120, una comunità di : “Canonici Regolari Premostratensi”.
Il giorno di Natale del 1121, circa 40 chierici e un numero più grande di laici s'impegnano in questo nuovo stile di vita con la professione canonicale: il suo forte ideale di santità e di perfezione è ormai realizzato. L'intuizione rinnovatrice di Norberto conserva la genuina tradizione dei canonici, aggiungendo il lievito di uno spirito nuovo e fervente.
Per garantire questa ascesi, sceglie la Regola di S. Agostino che, traboccante di carità divina, non scende nei dettagli di vita quotidiana: è concisa, semplice, sempre attuale. Norberto la fa sua, aggiungendovi poi delle prescrizioni per la santità dei suoi canonici regolari.
Egli propone una soluzione nuova a un delicatissimo problema che attira tuttora l'attenzione della Chiesa, cioè come conciliare in modo equilibrato la cura del popolo di Dio, la pratica dei consigli evangelici, la vita comune, la celebrazione solenne della Santa Messa e dell'Ufficio delle Ore e l'approfondimento della Parola di Dio.
Norberto guadagnò seguaci in Germania, in Francia, in Belgio e anche in Transilvania, fondando priorati a Floreffe, Viviers, Saint-Josse, Ardenne, Cuissy, Laon, Liegi, Anversa, Varlar, Kappenberg, Grosswardein e altrove. I conventi dei premostratensi accolsero, inizialmente, anche le donne, separate e osservanti la clausura. Dopo la morte di Norberto, tuttavia, le donne furono escluse dall'Ordine: una decisione che fu approvata da Pp Innocenzo III (Lotario dei Conti di Segni, 1198-1216) nel 1198 con la bolla “De non recipiendis sororibus”.
Eletto vescovo di Magdeburgo nel 1126, lascia Prémontré al suo successore, Ugo di Fosses, e si dedica con ardore alla riforma iniziata da S. Gregorio VII (Ildebrando Aldobrandeschi di Soana, 1073-1085): con S. Bernardo, Norberto ne sarà una delle più grandi figure. È dalla sua fede nell'Eucaristia e dalla sua devozione delicata e filiale per Maria, Vergine e Madre, che attinge il suo fervore, la sua passione per la Chiesa e per la salvezza delle persone.
Negli ultimi anni, fu cancelliere e consigliere dell'imperatore Lotario III.
Esaurito dal lavoro, all’età di 49 anni, di ritorno da una missione di pace in Italia, morì a Magdeburgo il 6 giugno 1134. Fu sepolto nella locale abbazia; successivamente, i suoi resti furono trasferiti nell’abbazia norbertina di Praga dove tuttora riposano.
Norberto fu canonizzato da Pp Gregorio XIII (Ugo Boncompagni, 1572-1585) nel 1582.
Significato del nome Norberto : “illustre per forza” o “uomo del nord” (tedesco).
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