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venerdì 1 giugno 2012

1557 - Commento al Vangelo del 1/6/2012


+ Dal Vangelo secondo Marco (11,11-25)
[Dopo essere stato acclamato dalla folla, Gesù] entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l’ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània. La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, ebbe fame. Avendo visto da lontano un albero di fichi che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se per caso vi trovasse qualcosa ma, quando vi giunse vicino, non trovò altro che foglie. Non era infatti la stagione dei fichi. Rivolto all’albero, disse: «Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!». E i suoi discepoli l’udirono. Giunsero a Gerusalemme. Entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e quelli che compravano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si trasportassero cose attraverso il tempio. E insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto: “La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni”? Voi invece ne avete fatto un covo di ladri». Lo udirono i capi dei sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento. Quando venne la sera, uscirono fuori dalla città. La mattina seguente, passando, videro l’albero di fichi seccato fin dalle radici. Pietro si ricordò e gli disse: «Maestro, guarda: l’albero di fichi che hai maledetto è seccato». Rispose loro Gesù: «Abbiate fede in Dio! In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà. Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Pagina lunga del Vangelo e ricca di tematiche, troviamo subito la prima frase che suscita curiosità: “Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!”. Gesù maledice il fico perché non aveva frutti ma non era la stagione dei frutti, e allora come mai ne chiede i frutti? Il giorno dopo questa maledizione di Gesù, ripassando da quella strada videro che l’albero di fichi era seccato fin dalle radici. Un fatto inquietante per i Dodici, sia per la severa condanna di Gesù sia per l’albero completamente seccato. Una rapidità sconvolgente.
Gesù non faceva né compie ancora oggi nulla a caso, la maledizione all’albero ha diversi motivi, soprattutto ammonisce gli Apostoli di avere sempre frutti spirituali con sé durante tutto l’anno, non ci può essere una stagione diversa dall’altra, né un giorno senza i frutti dello Spirito. San Paolo riassume quali sono: “Amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé” (Gal 5,22).
L’albero non poteva avere fichi in quella stagione, il cristiano in ogni stagione deve portare i frutti dello Spirito.
Poi Gesù spiega ai Dodici che con quel comando all’albero mostra che proprio tutto è sotto il suo dominio. Effettivamente non era proprio necessario maledire l’albero, perché gli Apostoli già conoscevano l’Onnipotenza del Signore, però se Gesù lo ha fatto, io non posso dire altro che era la cosa migliore. Nulla Gesù faceva o compie per caso, o che non sia la cosa migliore. È una bestemmia pensarlo. Ma a tutti noi dice che con la Fede tutto è possibile, anche le cose impossibili.
“Tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà”.
Oggi è il Primo Venerdì del mese, è il mese dedicato al Sacro Cuore di Gesù. Preghiamo con Fede questo Divino Cuore.
E ritorno sul terremoto in Emilia, una nostra parrocchiana è di San Felice sul Panaro, uno dei paesi più colpiti, abbiamo visto le immagini davvero desolanti. Mi ha scritto alcune righe piene di dolore e smarrimento. Conosco Tamara come una credente seria e spirituale, anche lei è abbattuta comprensibilmente. Chi non prova la forza distruttrice del terremoto non può comprendere quale smarrimento si prova all’inizio, quando sei costretto a fuggire e a rimanere sotto una tenda.
Tamara ha scritto queste parole: “Come lei sa io sono emiliana, per la precisione sono di San Felice sul Panaro e quindi terremotata. Credo in Dio, lo prego, frequento Messa, mi confesso. Dovevo andare a Medjugorje. È tutto finito. Non ho casa, non ho niente. Solo una tenda, e tanto dolore. È Dio che mi castiga? Dove ho sbagliato? Dove abbiamo sbagliato? Il mio Dio dell’amore non mi abbandona, e non posso credere che ci stia punendo così. Dio è amore, non vendetta o punizione o castigo”.
Comprendo la sua sofferenza, ma Gesù non vuole assolutamente la sofferenza, non causa terremoti per avvertire i peccatori, non punisce in anticipo quelli che Lo odiano. Gesù è misericordia e fino alla fine cerca la salvezza dei peccatori. Tamara giustamente si pone domande da credente, e se Gesù non vuole la sofferenza dei peccatori, figuriamoci verso lei che prega e vive cristianamente.
Allora bisogna reagire con la Fede e credere che tutto può ricominciare meglio di prima, come già fece Giobbe. I diavoli gli avevano tolto tutte le ricchezze ma Giobbe mai si ribellò contro Dio, anzi ne accettava umilmente la volontà. Quando i diavoli si videro sconfitti dalla Fede di Giobbe si arresero e Dio ricolmò il Santo uomo con maggiori ricchezze.
Parlando di ricchezze non posso esimermi dal raccontarvi la profonda costernazione provata ieri sera mentre ascoltavo l’audio del telegiornale tramite il web continuando a lavorare al pc. Una vera ricchezza avrebbe rubato il senatore Lusi ex Margherita e poi del Partito Democratico. Non soffermiamoci sui partiti, forse nessun politico si salva, oggi il migliore politico ha la lebbra… Lusi avrebbe rubato dalle casse della ex Margherita altri 50 milioni di euro (oltre i 30 di prima), quasi 150 miliardi di lire. Sono soldi degli italiani, provengono dal finanziamento ai partiti. In una sola settimana di vacanze alle Bahamas spese 80 mila euro. Circa 150 milioni di lire. Una follia. Otto anni di stipendio di un operaio. Indico anche la lira perché spero si ritorni presto alla vecchia e grande lira. Prodi, Ciampi e altri che si unirono ai massoni europei hanno pienamente fallito.
Suscita molto sdegno e frustrazione per l’ovvia incapacità di difenderci, sentire che i partiti politici si spartiscono ogni anno centinaia di milioni di euro mentre la gente si ammazza perché non ha poche migliaia di euro… Più della metà dei soldi che ricevono i partiti rimangono inutilizzati o vengono spesi per vacanze, feste inutili, comprano altre case e si arricchiscono. E circa dieci milioni di italiani vivono sotto la soglia di povertà perché non lavorano e non posseggono nulla, neanche cibo per sfamarsi.
Perché Monti non tocca i politici e le banche?
Parlando di ricchezza rilevo senza alcuna sorpresa che il calciatore Buffon ha giocato in scommesse illegali in poco tempo 1 milione e 500mila euro. Una somma enorme. La Guardia di Finanza ha scoperto i suoi assegni dati ad una tabaccheria di Parma che si occupa di scommesse. Ma lui come tesserato non può assolutamente scommettere sulle partite, deve seguire il principio di lealtà. Vi scrivo questo per chiederci: ai giovani che crescono quale esempio di lealtà dà Buffon e altri che si vendono le partite?
Buffon e i suoi tifosi non possono neanche accampare pretesti, ci sono 14 assegni firmati da lui.
Se l’Italia fosse una Nazione guidata da persone serie, si dovrebbe radiare ogni calciatore che vende le partite o scommette sulle partite che poi cerca di veicolare tramite i calciatori amici verso i risultati che interessano. E pensare che Buffon proprio due giorni fa aveva tenuto una conferenza stampa parlando male dei magistrati che giustamente indagano i calciatori, e dei giornalisti che pubblicano le notizie. Di sé ha detto due giorni fa: “Essere onesti non paga”. A voi il commento… Ieri la Finanza ha svelato che proprio Buffon è uno dei più accaniti calciatori che scommettono illegalmente.
Se la corruzione è a questi livelli nel calcio professionistico, allora c’è da cambiare tutto.
Se l’allenatore della nazionale italiana Prandelli avesse un po’ di discernimento, penserebbe a salvare la moralità nel calcio dando esempi di severità allontanando Buffon dalla squadra, perché la lealtà sportiva è alla base dello sport. Se togli la lealtà non c’è più sana competizione, è un affare di delinquenti e di mafiosi. Buffon ha scommesso quasi 3 miliardi di lire in azzardi illeciti, se si vuole dare ancora un poco di parvenza onesta al calcio italiano si deve allontanare e giudicare secondo le regole della corruzione.
Se molti dei suoi tifosi lo difendono irrazionalmente, le persone oneste invece pensano che è urgente dare segnali forti ai calciatori corrotti e malati di scommesse. Con quale passione i tifosi possono assistere alle partite se dubitano della lealtà di un calciatore o addirittura di molti calciatori? E la cosa tragica è che se Buffon ha scommesso 1 milione e 500mila euro in scommesse illegali sulle partite di serie A, avrà anche cercato di pilotarne i risultati attraverso altri giocatori scommettitori come lui. Tutto ciò che può vincere sul campo è invalidato dai molti sospetti, questo scrivono i giornali e lo penseranno i tifosi delle altre squadre.
Buffon molto spesso prende cantonate, tra depressione, polemiche sulle presunte simbologie neo-naziste, falsi diplomi, tempo fa disse che “ingannare l’arbitro durante una partita è cosa buona”, anche di dire il falso sul pallone entrato nella porta di mezzo metro. Poi disse che è “meglio due feriti che un morto e che se il risultato conviene alle due squadre ci si mette d’accordo”, intendendo che i risultati si accordano tra le squadre secondo la convenienza di entrambi. E la lealtà, i milioni di italiani che seguono il calcio convinti che si gioca sul serio? Tutti gli scommettitori che giocano le schedine?
Cos’è la correttezza per Buffon? Quanti insegnamenti negativi trasmette alle nuove generazioni? I giovani sportivi saranno onesti?
Oltre i giovani anche le brave persone non ricevono alcun buon esempio da nessuna persona famosa. Ci sono pochi personaggi famosi che credono nei valori, nella lealtà, nell’amicizia, nella verità e nella giustizia. Sono pochi davvero, ciò che prevale è la disonestà. E dove c’è la ricerca del successo e del guadagno, le coltellate sono violenti e continue. In qualsiasi campo lavorativo ci sono odio, vendetta e calunnia.
In mezzo a tanta corruzione i cristiani dovrebbero eccellere per onestà ed equilibrio, dovrebbero emanare luce spirituale dalle loro parole e dalle opere. Tutti oggi siamo chiamati a restaurare la Casa di Gesù, Egli ripete ad ognuno di noi le parole che disse a San Francesco subito dopo la sua conversione: Francesco, và e ripara la mia Casa, perché, come vedi, và in rovina.
Anche oggi Gesù nel Vangelo ci invita ad aiutare la Chiesa con la preghiera e la nostra vita onesta: “La mia Casa sarà chiamata Casa di preghiera per tutte le nazioni. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri”. Non si lamenta con noi, è amareggiato da quanti hanno dimenticato il Vangelo e si occupano di altro. Dovrebbero essere soprattutto i Prelati a mostrare una Fede autentica e ad illuminare il mondo con l’esempio e le parole cariche di verità.
Come ha fatto il Vescovo Miccichè. Abbiamo letto poche settimane fa la lettera dell’ex Vescovo di Trapani, Miccichè, alcune frasi sono autenticamente forti e coraggiose, può scriverle chi è nella verità e non teme il confronto.
Rileggiamo alcune frasi illuminanti scritte dal Vescovo Miccichè:

«Ma è chiaro che il complotto che si è mosso contro di me non aveva solo riferimenti locali ma ha trovato sponde, purtroppo, anche in più alti livelli della Chiesa dove il verdetto contro di me era stato scritto prima di qualsiasi effettiva verifica.
Un complotto che ha coagulato forze interne ed esterne alla Chiesa.
È chiaro che i miei superiori (della Santa Sede) non hanno saputo o voluto capire cosa stava succedendo in questa diocesi, lasciando il clero e soprattutto il popolo di Dio in balìa di calunnie meschine di cui l’opinione pubblica è stata abbondantemente nutrita.
Pago per aver denunciato la cultura mafiosa presente anche al nostro interno invitando ad un serio esame di coscienza durante il Giubileo?
Pago per aver denunciato la cappa della massoneria?
Pregherò perché il fumo di Satana, così come diceva Paolo VI, che sembra essersi impossessato di alcuni settori della Chiesa, non prevalga sul Corpo di Cristo».

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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1 commento:

  1. cormaci maria antonietta6 giugno 2012 alle ore 16:01

    Grazie , ho letto con molto interesse il commento al vangelo di Marco 11,11-25.

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Comunque tu sia arrivato fino qui, un tuo commento è gradito, si può dissentire ma non aggredire, la costruzione è preferita alla distruzione..

Medaglia di San Benedetto