Luigi Zeffirino, al secolo Louis Zéphirin, quinto dei tredici figli di Luigi Moreau e Margarita Champoux, nacque il 1° aprile 1824 a Bécancour (Québec) in Canada; i suoi genitori erano poveri agricoltori ma dotati di una fede molto salda, dei suoi fratelli due divennero sacerdoti e due suore.
Era un bambino gracile, ma dotato di una viva intelligenza, superiore alla media, ma la sua povertà gl’impediva di intraprendere degli studi. Il suo parroco Charles Dion, vide in lui i segni della vocazione religiosa e con l’aiuto del maestro di scuola, prese ad aiutarlo su questa strada.
Gli fecero iniziare lo studio del latino nella scuola del villaggio, che il giovane Luigi Zeffirino Moreau frequentò per tre anni, incoraggiato dai genitori analfabeti, ma ferventi cristiani.
Gli fecero iniziare lo studio del latino nella scuola del villaggio, che il giovane Luigi Zeffirino Moreau frequentò per tre anni, incoraggiato dai genitori analfabeti, ma ferventi cristiani.
Nel 1839 poté entrare nel Seminario di Nicolet per proseguire gli studi; il suo profitto da studente fu tale che nel 1844, ammalatosi un professore titolare di filosofia, i suoi superiori gli chiesero di sostituirlo. Nello stesso anno, completati gli studi in filosofia, passò al Seminario di Québec dove ricevette la tonsura e l’abito talare; nell’autunno del 1844 incominciò l’insegnamento e allo stesso tempo lo studio della teologia.
Questo doppio lavoro gli richiese però un dispendio di tanta energia che nel 1845 fu obbligato a concedersi un periodo di assoluto riposo. Moreau si rifugiò presso il suo buon parroco Charles Dion, che gli insegnò la teologia con un ritmo più adeguato. Intanto il vescovo di Quebec gli dichiarò senza mezzi termini che non poteva accettare dei "vasi incrinati" nel suo clero. Il suo parroco e i maestri di Nicolet non erano però di questo parere e lo mandarono a Montréal, dove il vescovo mons. Ignace Bourget e il suo coadiutore, mons. Jean-Charles Prince, lo accolsero a braccia aperte nel loro seminario. Il 18 ottobre Luigi Zeffirino ricevette gli ordini minori ed il 6 dicembre il suddiaconato; il 13 dicembre fu ammesso al diaconato e il 19 dicembre 1846 venne ordinato sacerdote all'età di ventidue anni. Questo fu l'inizio di una vita sacerdotale piena di lavoro e di carità per i poveri.
La sua salute rimase però sempre precaria, per cui il vescovo mons. Bourget decise di tenerlo in vescovado, dove per sei anni ricoprì diversi incarichi: vicecancelliere, cappellano della cattedrale e cappellano dei poveri delle Suore della Provvidenza. Questi diversi ministeri gli permisero di esplicare le sue doti di persona generosa e soprattutto di grande carità.
Nel 1852 la diocesi di Montréal venne divisa e l’8 dicembre nacque la nuova diocesi di Saint-Hyacinthe e il vescovo ausiliare di Montréal mons. Prince, ne divenne il primo vescovo; questi portò con sé padre Moreau, nominandolo Cancelliere (segretario).
Luigi Zeffirino lavorò incessantemente senza prendere mai vacanze sia come segretario dei primi tre Ordinari, mons. Prince (1852-1860), mons. Giuseppe La Rocque (1860-1865) e mons. Carlo La Rocque (1865-1875), sia come Amministratore Apostolico in "sede vacante" alla morte del primo titolare, e come Vicario Generale. Una tale continuità di servizio sotto tre vescovi, diversi fra di loro sia per carattere che per metodi, dimostra uno spirito di servizio umile e totale, che caratterizzò tutta la sua vita. Allo stesso tempo padre Moreau fu anche confessore di diverse comunità e andava tutti i giorni a visitare i malati. Come parroco della cattedrale si occupò anche delle esigenze materiali del suo popolo e nel 1874 fondò l’“Unione di San Giuseppe”, la prima associazione laicale di mutua assistenza in Canada, per aiutare i lavoratori; la seguirà poi da vicino durante tutto il suo episcopato.
Alla morte del vescovo Carlo La Rocque, fu naturale e nessuno si stupì, che il Vicario Luigi Zeffirino Moreau, venisse nominato suo successore il 19 novembre 1875.
La consacrazione episcopale avvenne il 16 gennaio 1876 e il nuovo vescovo non deluse le speranze e le aspettative della diocesi; sempre docile ed umile veniva chiamato dalla gente “il buon mons. Moreau”. Le cure maggiori furono per il suo clero, che desiderava fosse santo; operò regolari visite pastorali, fece costruire la cattedrale, formò il Capitolo Metropolitano.
Riunì vari sinodi diocesani, amava circondarsi di consiglieri saggi ed esperti, dialogava con i sacerdoti, consolidò e sviluppò nella diocesi le comunità religiose, specialmente le “Adoratrici del Preziosissimo Sangue”.
Riunì vari sinodi diocesani, amava circondarsi di consiglieri saggi ed esperti, dialogava con i sacerdoti, consolidò e sviluppò nella diocesi le comunità religiose, specialmente le “Adoratrici del Preziosissimo Sangue”.
Fondò nel 1877 con Elisabetta Bergeron le “Suore di S. Giuseppe” come Istituto contemplativo, dedito nello stesso tempo all’istruzione dei poveri nelle campagne. Favorì l’insediamento nella diocesi dei Fratelli Maristi e i Padri Domenicani; autorizzò la fondazione delle “Suore di Santa Marta” ad opera del sacerdote diocesano Rémy Omelette.
Anche la cultura fu al centro della sua opera, combatté ostinatamente per la fondazione di una succursale dell’Università Laval di Québec a Montréal, e inviando molti sacerdoti della diocesi a specializzarsi a Roma.
I suoi ultimi anni, degli oltre 25 di episcopato, si caratterizzarono per la tristezza delle infermità fisiche, che si aggravarono sempre più, anche se il suo senso di responsabilità non venne mai meno.
Il 24 maggio 1901, mons. Moreau ricevette l’unzione degli infermi e il Viatico e verso le 17 si spense santamente; nonostante la cagionevole salute sin dall’infanzia, era vissuto 77 anni.
Fu tumulato nella cattedrale di Saint-Hyacinthe e il 21 giugno 1952 fu emesso il decreto per l’inizio della Causa per la beatificazione.
Il 10 maggio 1987, il vescovo Luigi Zeffirino Moreau è stato elevato agli onori dell'altare dal Beato Giovanni Paolo II (Karol Józef Wojtyła, 1978-2005).
-------------------
Nessun commento:
Posta un commento
Comunque tu sia arrivato fino qui, un tuo commento è gradito, si può dissentire ma non aggredire, la costruzione è preferita alla distruzione..