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mercoledì 16 maggio 2012

1520 - Santa Gemma Galgani


La data di culto per la Chiesa universale è l'11 aprile, mentre la Famiglia Passionista e la diocesi di Lucca la celebrano il 16 maggio.
 
Dietro ad apparenze normali si nasconde una Santa straordinaria. Una mistica in continuo e affettuoso dialogo con Gesù. Una contemplativa che prega con la semplicità di un fanciullo e la profondità di un teologo. Supera le più terribili difficoltà lasciandosi guidare dal suo Angelo Custode. Sin da fanciulla mantiene l’anima candida e fa il proposito di una vita immacolata.
 
G
emma nasce a Borgonuovo di Camigliano (Lucca), il 12 Marzo del 1878, da Enrico Galgani, farmacista, e Aurelia Landi; è battezzata il giorno dopo la nascita. Era la quintogenita di otto fratelli (cinque maschi e tre femmine, delle quali Gemma era la prima in ordine di nascita).
Il 26 maggio 1885, riceve la Cresima. La mamma muore nel settembre del 1886; un altro grande dolore per Gemma fu la morte del fratello Gino, seminarista, avvenuta nel 1894.
L'11 novembre 1897 muore anche il padre e Gemma rimane orfana, quasi abbandonata, nella più squallida miseria. Ormai ventenne, Gemma rifiuta una proposta di matrimonio, per essere tutta di Gesù. Durante questo anno guarisce miracolosamente da tabe spinale ed iniziano le esperienze mistiche; la chiamano, nella città la ragazzina della grazia.                
Parla col suo Angelo Custode e gli da anche incarichi delicati, come quello di recapitare a Roma la corrispondenza con il suo direttore spirituale. « La lettera, appena terminata, la do all'Angelo, ella scrive. È qui accanto a me che aspetta ». E le lettere, misteriosamente, giungevano a destinazione senza passare attraverso le Poste del Regno.
Nel giugno del 1899 Cristo le fa il dono delle stigmate. Ecco come lei stessa ha narrato l’avvenimento : « Eravamo alla sera dell’8 giugno 1899, quando tutto a un tratto mi sento un interno dolore dei miei peccati...Comparve Gesù, che aveva tutte le ferite aperte; ma da quelle ferite non usciva più sangue, uscivano come fiamme di fuoco, che vennero a toccare le mie mani, i miei piedi, il mio cuore. Mi sentii morire...».
 
Nello stesso anno Gemma conosce i padri Passionisti che la introducono in casa Giannini. Accolta come una figlia in questa casa devota e agiata, vi conduce una vita ritirata tra casa e Chiesa. Ma le strepitose manifestazioni della sua santità superano le mura della casa borghese. Opera conversioni, predice avvenimenti futuri, cade in estasi. In preghiera, suda sangue; sul suo corpo, oltre ai segni dei chiodi, appaiono le piaghe della flagellazione.
Qui conosce don Germano che diventerà il suo padre spirituale. Presto si viene a sapere che i suoi guanti neri e il suo abito scuro e accollato nascondono i sigilli della Passione. Queste stimmate si aprono, dolorose e sanguinanti, ogni settimana, la vigilia del venerdì.
Davanti a lei gli scienziati non riescono a nascondere il loro imbarazzo e non sanno come giudicare la straordinaria fanciulla: la sospettano di mistificazione, parlano d'isterismo o di suggestione, chiedono prove. Soltanto lei, Gemma Galgani, in mezzo ai dolori fisici e alle prove morali, non dice nulla, o meglio, dice sempre sì. Non chiede nulla, o meglio, chiede a Gesù, per sé, più dolore e per gli altri chiede la conversione e la salvezza.
 
Nell’anno 1901, all’età di 23 anni, Gemma scrive, per ordine di Padre Germano, l'Autobiografia,Il quaderno dei miei peccati.
Nell’anno successivo si offre vittima al Signore per la salvezza dei peccatori. Gesù le chiede di fondare un monastero di claustrali Passioniste in Lucca: Gemma risponde con entusiasmo. Nel mese di settembre dello stesso anno si ammala gravemente; la sua vita è segnata profondamente dal dolore.
L’11 aprile 1903, Sabato Santo, alle 13.45, Gemma Galgani muore, a 25 anni, divorata dal male, ma chiedendo sino all’ultimo ancora dolore.
 
S. Pio X (Giuseppe Melchiorre Sarto, 1903-1914) firma, poco dopo la morte di Gemma, il Decreto di fondazione del Monastero Passionista in Lucca. Nel 1905 le claustrali Passioniste iniziano la loro presenza a Lucca, realizzando l'antico desiderio che Gesù aveva espresso a Gemma.
Padre Germano, direttore spirituale di Gemma, scrive nel 1907 la prima biografia.
 
Il 14 maggio 1933 Pp Pio XI (Ambrogio Damiano Achille Ratti, 1922-1939) annovera Gemma Galgani fra i Beati della Chiesa. Il 2 maggio 1940 il Venerabile Pio XII (Eugenio Pacelli, 1939-1958), riconoscendo la pratica eroica delle sue virtù cristiane, la innalza alla gloria dei Santi.
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