Il Signore ti benedica,ti custodisca e ti mostri il Suo volto misericordioso!

Quando pensi di aver toccato il fondo e che nessuno ti voglia o ti ami più, Dio si fa uomo per incontrarti, Gesù ti viene accanto

CIAO A TE !!

Nulla è più urgente nel mondo d'oggi di proclamare Cristo alle genti. Chiunque tu sia, puoi, se vuoi, lasciare un tuo contributo, piccolo o grande che sia, per dire, comunicare, annunciare la persona di Gesù Cristo, unico nostro salvatore. Uno speciale benvenuto a LADYBUG che si è aggiunta di recente ai sostenitori ! *************************************************** Questo blog è sotto la protezione di N.S. Gesù Cristo e della SS Vergine Maria, Sua Madre ed ha come unica ragione di esistere di fornire un contributo, sia pure piccolo ed umile, alla crescita della loro Gloria. ***************************************************



Con Cristo non ci sono problemi, senza Cristo non ci sono soluzioni.

mi trovate anche su questo blog
---------------------------------------------------------------



venerdì 21 settembre 2012

1818 - Commento al Vangelo del 21/9/2012


+ Dal Vangelo secondo Matteo (9,9-13)
In quel tempo, mentre andava via, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori». 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
In questa festa liturgica leggiamo il Vangelo della conversione dell’esattore delle tasse Matteo. È San Luca ad esprimere più nitidamente e con poche parole come reagì Matteo al comando di Gesù: «“Seguimi!”. Egli, lasciando tutto, si alzò e Lo seguì» (Lc 5,27). Il comando di Gesù non violentò la libertà di Matteo, d’altronde Matteo come avrebbe potuto accogliere l’invito di lasciare tutto se non fosse già interiormente pronto, disponibile a lasciare tutto?
Innanzitutto, evidenzio la libertà che mantenne Matteo di scegliere Gesù oppure di rifiutare di seguirlo, così come avviene da duemila anni ad ogni essere umano. Quale spiegazione possiamo dare allora al comando imperioso di Gesù, “Seguimi!” e la pronta risposta di un esattore delle tasse?
Matteo era peccatore e pubblicano, restava seduto ogni giorno al banco delle imposte a vessare quanti trasportavano merci tra l’Est e le coste del Mediterraneo. Restava nella grande strada a Cafarnao, la “Via Maris”, trafficata dalle carovane provenienti dalla Siria per il trasporto, appunto, delle merci.
Matteo aveva come secondo nome Levi, era usanza dei Giudei abbinare al nome semitico anche un altro nome greco o latino. Di professione era esattore delle tasse, ho già scritto, un lavoro ben ricompensato ma che suscitava l’odio dei viandanti ed avversità notevoli. Matteo prendeva in appalto le imposte e pagava allo stato una percentuale in relazione al transito di ciascun prodotto che veniva tassato.
Il pubblicano esigeva una tassa dai viandanti, e come esattori del “publicum”, ovvero delle imposte, restava comodamente al suo banchetto in attesa di riscuotere le tasse, molti denari. Un lavoro che rendeva obbligatoriamente avidi, i pubblicani avevano ingordigia di denaro, così vessavano con astuzia i commercianti, i quali rendevano pan per focaccia con insulti e un odio che aumentava di continuo.
Economicamente Matteo stava benissimo, interiormente invece doveva stare malissimo, solo così si spiega la chiamata imperiosa di Gesù, “Seguimi!” e la docile reazione di Matteo come un agnellino che si lascia prendere in braccio. La sua coscienza doveva rimproverarlo di continuo, non si sentiva bene nell’anima e non si sentiva più nel posto migliore, egli voleva lasciare quel lavoro persecutorio per i commercianti ed umiliante per lui, anche se ben rimunerato.
Questa è la spiegazione che do al comando deciso di Gesù e alla successiva risposta docile di Matteo.
Gesù conosceva perfettamente l’animo di Matteo, anche se si trovava lontano, come Dio conosceva i travagli interiori del pubblicano e i suoi pensieri sicuramente pieni di ammirazione verso quel Maestro che non solamente compiva miracoli straordinari, era anche capace di donare la pace interiore e la gioia della vita. Ciò che Matteo non conosceva. In altri casi leggiamo nei Vangeli, Gesù non chiamava in modo così perentorio, ma invitava a seguirlo.
Matteo interiormente voleva già seguire Gesù, il comando “Seguimi!” trovò immediata accoglienza. Gesù non forzò Matteo.
Gesù ci lascia sempre liberi di seguirlo o di rifiutarlo, chi Lo segue deve capire che bisogna rinascere nuovamente, rivestirsi della nuova mentalità del Vangelo. Chi lo rifiuta è responsabile delle sue cattive opere e ne darà conto nel giudizio. Il nostro è un Dio Amore, non impone la sua Legge ma ce la propone, e chi osserva i Comandamenti entra nella Via Santa del cammino spirituale.
In Matteo troviamo pronta obbedienza, la libertà di scegliere il Bene, l’umiltà nel ricevere critiche feroci dei commercianti che prima gli davano molti denari per pagare le tasse, la prontezza nell’abbandonare i beni e la vita agiata. È una figura che merita uno studio approfondito e che fa scaturire riflessioni spirituali molto belle, sia per i peccatori che si convertono sia per quanti pensano di avere già compiuto un cammino di conversione completo.
Il Vangelo che ha scritto successivamente non aveva l’intenzione di tracciare una biografia di Gesù, lo scopo era di dimostrare che il Messia promesso nell’Antico Testamento era Gesù di Nazareth, e non era solo l’Atteso delle genti, addirittura era il Figlio di Dio, vero Dio incarnato in un Corpo umano.
Gesù ha fondato la sua Chiesa ed utilizzare qui la denominazione cattolica mi sembra un eccesso di zelo, perché una sola èla Chiesa fondata da Dio, appunto quella cattolica.
Matteo nel Vangelo dimostra che Gesù ha perfezionato la Legge antica, per questo riprende spesso l’introduzione che faceva il Signore in alcuni suoi discorsi: “Avete inteso che fu detto (…) ma Io vi dico…” (Mt 5,38-39). Gesù oltre a riportare l’amicizia tra il Padre e l’uomo con la riparazione del peccato originale, ha portato nel mondo gli insegnamenti indispensabili per la santificazione, parlando di amore, perdono, misericordia, bontà, verità, giustizia.
Il Vangelo di Matteo descrive i fatti e i discorsi di Gesù in ordine sistematico e si divide in cinque grandi discorsi tematici:
- il discorso della montagna;
- il discorso missionario;
- il discorso in parabole;
- il discorso ecclesiale;
- il discorso escatologico.
Apro una parentesi per disapprovare una mascalzonata pazzesca messa in circolazione contro Gesù in questi giorni. Una ricercatrice in cerca di pubblicità gratuita, ha asserito di avere trovato un papiro del IV secolo in cui è riportata questa frase:«Gesù disse loro: “Mia moglie ….”». anche le persone più sciocche si rendono conto che la provenienza è assolutamente ingannatrice, inoltre non viene considerato che a quel tempo i nemici dei cristiani erano già incalcolabili ed erano avvenuti scismi all’interno della Chiesa. C’erano gli eretici che predicavano dottrine false e le spacciavano come dette da Gesù.
È ovvio chiederci: chi lo ha trovato è persona onesta? Si conosce la provenienza e chi l’ha redatto era un Santo? Se non era un Santo ma un eretico e perverso che diffamava Gesù e la sua Chiesa, di cosa stiamo discutendo?
La ricercatrice si chiama Karen L. King, adesso famosa e quindi potrà tranquillizzarsi, ha fatto conoscere un falso che più falso non esiste. Ha individuato un pezzo di papiro scritto in copto e contiene una frase mai vista in qualsiasi parte della Scrittura. Il frammento di papiro sbiadito è più piccolo di un biglietto da visita, con otto linee da un lato, in inchiostro nero leggibile sotto una lente di ingrandimento. Appena sotto la linea di Gesù in cui c’è scritto che aveva una moglie, il papiro contiene una seconda disposizione provocatoria che dice presumibilmente «lei sarà in grado di essere mio discepolo».
Questa signora aveva già pubblicato diversi libri, per il papiro ha affermato che non prova nulla e che in nessuna parte prima d’ora era stata scritta questa falsità. Ma allora la novità è perché lo ha mostrato lei? Per duemila anni nessun scritto antico era stato trovato con questa favola, oggi lei lo mostra senza citare dove è stato ritrovato e quando, asserisce che non bisogna crederci ma nel frattempo lo ha rivelato al mondo intero…!
Non possiamo chiedere se c’erano testimoni quando è stato trovato, sia perché possono agire in collaborazione sia perché non crediamo minimamente a questo frammento ignoto e sicuramente scritto da un eretico antico o da un anticlericale di oggi. Siamo sicuri che qualche sètta segreta potente non sia a conoscenza di questo piano contro la Chiesa cattolica?
È una grande offesa a Gesù e al Cristianesimo. Tutti i cristiani siamo stati colpiti da questa falsa affermazione contenuta in un papiro che merita una valutazione accurata per verificarne la corretta provenienza e rivelare l’imbroglio organizzato.
È un papiro ingannevole per riaprire il dibattito su certe tematiche opposte al Vangelo e portate avanti nella Chiesa dai modernisti.
Aggiungo una riflessione che mi viene dal Vangelo di oggi. Prima di incontrare Matteo al suo banchetto per la riscossione delle tasse, Gesù aveva poco prima guarito un paralitico. Così lo racconta il Vangelo di San Matteo: «Salito su una barca, Gesù passò all'altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portarono un paralitico steso su un letto. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: “Coraggio, figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati”. (…) “Che cosa dunque è più facile, dire: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati e cammina? Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere in terra di rimettere i peccati: alzati, disse allora il paralitico, prendi il tuo letto e và a casa tua”. Ed egli si alzò e andò a casa sua»(Mt 9,1-2.5-7).
Il capitolo 9 del Vangelo di oggi segue la strabiliante guarigione di un paralitico, e proprio poco oltre «Gesù vide un uomo, seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: “Seguimi”.  Ed egli si alzò e lo seguì» (Mt 9,9). In pochi minuti il Signore ha operato due miracoli portentosi, ha fatto camminare due paralitici, uno colpito nel fisico l’altro nello spirito. Con un comando liberò il primo dal peso della carne, con un altro comando liberò Matteo dal peso della schiavitù delle passioni mondane. Soprattutto lo liberò dall’avidità del denaro.
Quanto è difficile distaccarsi da quel denaro che effettivamente è superfluo!
Sia i benestanti sia quanti hanno in famiglia almeno due stipendi, possono fare ogni mese un po’ di bene aiutando i poveri e l’apostolato della buona stampa cattolica. Ognuno secondo le proprie possibilità e dall’amore che si nutre verso Gesù.
Perché tutto dipende dall’amore, meno si ama e più il braccino è corto, più si ama e grande è il desiderio di fare del bene gratuitamente. Nasce interiormente un desiderio straordinario di aiutare, si vuole donare qualcosa a chi non ha nulla, a chi non mangia, a quei peccatori che non hanno conosciuto Gesù e non si dispongono per la salvezza eterna. Spesso questo avviene per la mancanza di buone letture spirituali.
Diversi nostri parrocchiani mi hanno invitato calorosamente di scrivere a tutti voi la proposta di fare una donazione alla nostra Associazione per la promozione e la diffusione della stampa cattolica, che già diffondo un po’ ovunque. Alcuni mi dicono di osare di più come fanno le radio cattoliche, le parrocchie, le riviste dei Santuari, ma ho sempre pensato che l’offerta è una dimostrazione volontaria di amore. È vero che se non si ricorda l’importanza della diffusione della buona stampa cattolica nessun cattolico spontaneamente è pronto a donare offerte.
Oltre la volontà di fare una donazione e di aiutare economicamente la mia Associazione che fa conoscere con le pubblicazioni la sana dottrina della Chiesa, occorre l’amore che spinge la persona a dimenticarsi dei beni terreni e ad aprire il cuore e il portafoglio, come diceva Padre Pio quando chiedeva offerte a tutti i figli spirituali per la costruzione dell’ospedale.
Non viene chiesto a nessuno di imitare San Matteo, il quale lasciò tutto e seguì Gesù, ma l’Apostolo vi insegna che più si dona al Signore e più ci si libera dalle preoccupazioni terrene e che avranno un termine, quando si lascerà questa terra definitivamente. Tutto si lascia qui in questo mondo, finché si è in tempo facciamo del bene e facciamolo bene.

Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
-------------------

Nessun commento:

Posta un commento

Comunque tu sia arrivato fino qui, un tuo commento è gradito, si può dissentire ma non aggredire, la costruzione è preferita alla distruzione..

Medaglia di San Benedetto