+ Dal Vangelo secondo Marco (12,28-34)
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i Comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro Comandamento più grande di questi». Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Tra quelli che si sforzano di seguire Gesù, ci sono credenti animati da sincera disponibilità e mettono davvero impegno nella lotta contro le proprie miserie e negli attacchi delle tentazioni. Altri credenti invece si fermano all’osservanza esteriore, vanno a Messa e recitano le loro preghiere, ma in quanto a rinnegamento dei cinque sensi (vista, udito, odorato, gusto e tatto) non riescono a vincersi e rimangono sempre schiacciati dalla mentalità vecchia e opposta al nuovo Vangelo di Gesù.
Essi sono molto attratti dal pragmatismo, vogliono sempre soddisfare questi cinque sensi, soprattutto non riescono a controllare la lingua e l’udito, per parlare spesso non in modo conveniente e soddisfare la curiosità di sentire tante cose inutili e che danneggiano la loro pace interiore. Il pragmatismo indica l'atteggiamento di chi bada più alle azioni e agli effetti pratici che agli ideali.
Non si agisce secondo la ragione illuminata dalla Fede, ma si è sottoposti alle pressioni degli istinti più bassi, in cui quasi sempre si rimane sconfitti da ogni pensiero che arriva alla mente.
Ma questi credenti ancora molto pragmatici non sono assolutamente impossibilitati al raggiungimento di un’alta spiritualità e di superare nella Grazia quelli che oggi sono già vicini a Gesù, quindi, ogni giudizio sui credenti che annaspano pesantemente è fuori luogo. Ne scrivo perché devo formare le anime, devo spiegare la loro condizione attuale, che potrà migliorare grandemente ed arrivare anche alla trasfigurazione.
Come vediamo ci sono condizioni spirituali differenti, questo lo comprendiamo tutti, il fatto reale è che la stragrande maggioranza dei credenti è convinta di dover rimanere sempre nella stessa posizione e non pensa al miglioramento con la pratica delle virtù e il rinnegamento. Ogni giorno si presentano mille occasioni per praticare le virtù e rinnegarsi in tutte quelle cose che se non sono peccati, danneggiano comunque la vita spirituale.
Ho introdotto questo discorso per arrivare a questa conclusione: sono molti i credenti che si fermano nella considerazione della pratica esteriore della loro Fede e non riescono ad amare il prossimo, cioè, ogni persona che conoscono ed incontrano. È più facile andare a Messa e vivere la religiosità nel segreto interiore che amare i propri nemici o addirittura perdonarli. È più facile recitare poche o molte preghiere che parlare bene di tutti ed evitare i giudizi temerari!
Amare il prossimo come se stessi vale più di tutti i sacrifici.
Questa frase ricordiamola bene, fermiamoci per una riflessione profonda e prolungata. Niente è più grande di amare Dio con tutto il cuore e con tutta l’anima, con tutta la mente e con tutta la forza, ma è pure grande amare ogni persona come meglio possiamo. Non servono a nulla molte preghiere al giorno se poi si odia qualcuno o si diffama, si giudica temerariamente o si disprezza, si danneggia a causa di un linguaggio incontrollato.
Ovviamente rimane impossibile amare chi si considera nostro nemico e ci ha fatto del male, se non abbiano in noi la Grazia di Dio sufficiente per elevarci dalla condizione carnale ed agire con il cuore.
Noi non possiamo avere nemici, sono semmai gli altri a trasformarsi in nostri nemici con i loro comportamenti. Un cristiano non può avere animosità nel cuore e non desidera il male di nessuno, deve pregare principalmente per quanti lo hanno fatto soffrire e lo hanno danneggiato. Questo può avvenire in famiglia, tra i parenti, al lavoro, in parrocchia, all’interno della Chiesa.
Noi dobbiamo amare sempre tutti, anche chi non ci ama e ci ha danneggiati, ma da soli non possiamo, ci occorre molta Grazia di Dio.
Quindi, per amare tutti dobbiamo prima amare Dio con tutto il cuore e con tutta l’anima, con tutta la mente e con tutta la forza, ma molti credenti si meravigliano e si bloccano, consapevoli della poca capacità personale. In realtà, se non si è capaci ed è difficile amare Dio come San Francesco d’Assisi e San Pio, possiamo amarlo con l’amore che possediamo, perché rimane impossibile dare un amore che non si possiede. Se l’amore che abbiamo nel cuore è disperso in mille interessi e idoli, è il momento di discernere e compiere delle scelte oculate e severe.
Se non si dà a Gesù il primo posto e non si indirizzano a Lui le energie, si rimane sempre fermi e in una condizione tiepida.
Gesù allo scriba che pone la domanda, risponde che il più grande Comandamento è amare Dio con tutto se stesso, infatti, per quale ragione Dio crea ogni essere umano? Forse per trovarselo nemico? O lasciarlo nel mondo come un estraneo e non relazionarsi più con lui? Il nostro è un Dio vivo e vero, non è astratto come miliardi di persone credono, ma esse credono sempre in qualcosa, credono nel nulla che inventano per riporre lì la loro credenza.
Dio ci crea e ci dà le Leggi per adorarlo e servirlo, perché la nostra vita è emanazione della sua Vita, è Lui a tenerci esistenti, potrebbe far sparire nell’inesistenza ogni cosa che esiste. La vita di ogni persona è dono di Dio, non riconoscerlo è un inganno, e se si riconosce questo, si deve ringraziare un Padre che per amore dei figli adottivi, ha mandato a morire in Croce il Figlio generato da Lui.
Chi elimina dal cuore gli interessi inutili, scopre un amore sempre più puro verso Gesù e la sua vita, gradualmente, diventa sempre più spirituale e intima con Dio. Così l’anima che è creata da Dio e cerca sempre di rivolgersi al suo Dio, se si libera dalla pesantezza delle miserie umane, si spiritualizza e diventa sempre più perfetta. La mente che lotta i pensieri cattivi e rifiuta i giudizi, che elimina tutto ciò che non è amore, è una mente illuminata dalla Luce di Dio e vede anche nell’invisibile. E le energie che ogni giorno si disperdono e sprecano in mille interessi inutili, se raccolte e dirette a Gesù, danno una capacità straordinaria nella pratica delle virtù e nella vittoria contro tutti i vizi.
La nostra santità dipende da noi, dalle nostre scelte, dal proposito di cambiare stile di vita e dalla pratica del Vangelo.
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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