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sabato 3 marzo 2012

1352 - Commento al Vangelo del 3/3/2012

+ Dal Vangelo secondo Matteo (5,43-48)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Ieri ho inviato l’articolo su Lucio Dalla per evidenziare che è stato un uomo di Fede. Nessuno può essere giudice degli altri, nessuno può giudicare le intenzioni di nessuno. Ero rimasto sorpreso ieri leggendo un articolo in cui si dipingeva questo cantautore come un peccatore e che non ha dato buoni esempi. Un articolo che mi è pervenuto da un sito cattolico. Questa censura mi ha addolorato, soprattutto perché c’è chi scrive senza una adeguata preparazione teologica e senza connessione tra il soprannaturale e il naturale.
Si prendono posizioni strane e si creano confusioni evitabili. La maturità spirituale deve emergere.
Quando c’è la responsabilità della divulgazione di uno scritto bisogna prima pregare e chiedere aiuto allo Spirito Santo e recitare almeno tre Ave Maria. In realtà non occorre neanche pregare se la tua vita è preghiera e vivi in unione con lo Spirito Santo e semini centinaia di Ave Maria nella giornata. Se Dio è in te e tu vivi immerso nel Cuore di Dio, non ti necessita neanche pregare prima di scrivere un articolo cattolico.
Non si può scrivere seguendo l’eccitazione del momento!
Si accusa Lucio Dalla di essere stato un peccatore, ma chi lo accusa è forse un Arcangelo? Non sappiamo con precisione né la vita privata del cantante né la sua spiritualità, ci sono molte testimonianze che lo indicano come cattolico che pregava, si confessava ed era generoso, questo è quello che si conosce con certezza. Aveva comprato una casa alle pendici dell’Etna e si confessava talvolta in provincia di Messina, mentre a Bologna si confessava periodicamente con un Padre domenicano, e lo vedevano spesso in Chiesa a pregare.
Quando ci furono i funerali di Pavarotti celebrati nel Duomo di Modena dall'allora Arcivescovo Metropolita Mons. Benito Cocchi, nella condizione di divorziato risposato nessuno si lamentò, addirittura celebrò l’Arcivescovo. Pavarotti non era un praticante, non aveva manifestato l’intenzione di esequie religiose né si è saputo della presenza di un Sacerdote prima della sua lenta morte. Si doveva considerare un pubblico peccatore. Eppure il silenzio fu assordante…
Mi ha colpito di Lucio Dalla una cosa e per questo continuo questo scritto: la sera prima della morte durante il concerto tenuto in Svizzera molti lo hanno visto con il volto luminoso, sembrava un Angelo hanno detto. Le riprese video lo confermano. Non una gioia che si manifesta in chi sta facendo qualcosa che piace, era una luce diversa e inesprimibile.
Di Lucio Dalla i suoi fan non ricorderanno solamente le canzoni, molti altri ancora ricorderanno la sua grande generosità, egli donava prontamente soldi a tutti coloro che chiedevano aiuti economici. E questo è il segno inequivocabile della sua bontà cristiana. Se non c’è l’Amore di Dio in te non sei in grado di fare questo. Si dirà che era ricco, è vero, ma molti cattolici benestanti non donano neanche un centesimo ai poveri che incontrano per strada…
Non faceva filantropia, cioè una generosità pubblica per vantarsene, lui donava molti soldi nel nascondimento.
Poi, Lucio Dalla era un buono, anche allegro e bizzarro, e sono molti suoi colleghi a descriverlo come persona affabile e cordiale, anche molto umile. Come è possibile coltivare l’umiltà in una condizione di enorme successo internazionale? Questo deve farci riflettere, non conosciamo tanti artisti così sinceri e rispettosi.
Al contrario, quanti cattolici si vantano di essere intimi amici di Dio e non compiono mai alcuna opera buona?
Ho dovuto fare queste precisazioni su Lucio Dalla per dargli quello che gli spettava, nulla in più ma neanche in meno o permettere che scritti superficiali ne dessero una descrizione fittizia e diversa dalla realtà. Non parliamo di divinizzazione della persona, è ipocrita e superficiale scrivere questo, dobbiamo manifestare ciò che è giusto, senza aggiungere e togliere nulla.
I suoi peccati li conosce Gesù, non facciamoci giudici di affermazioni che volavano su lui. Siamo certi invece che si confessava spesso e pregava in Chiesa, era buono con tutti e generoso, nutriva una profonda devozione verso Padre Pio e questo Santo non perde nessuno dei suoi devoti. Tutti li salva, anche questa è una verità.
A me piace indicare la verità, senza appoggiarmi o sostenere quello che piace a me. La verità deve guidare la nostra vita, la verità deve schiacciare l’ipocrisia e le false interpretazioni della realtà. “La verità vi farà liberi”, lo ha detto il Signore (Gv 8,32).
Il Vangelo di oggi ci comanda un atteggiamento fondato sulla verità: “Amerai il tuo prossimo”, infatti non è sufficiente la disponibilità ad amare gli altri, viene richiesta la pratica della correttezza. Non è possibile amare gli altri se non in una situazione di verità. Senza la verità viene a mancare il presupposto dell’amore, si agisce nell’ipocrisia.
E allora ci sono cristiani che si considerano perfetti ma poi nei fatti non lo sono, per questo la Madonna nel messaggio a Medjugorje di ieri ha detto: “Non fate sì che essi, guardando voi e la vostra vita, non desiderino conoscere Gesù”. La testimonianza cristiana è il segno della nostra comunione con Gesù, avviene quando noi stessi diventiamo un segno evangelico per chi ci conosce e quando ci incontra ci identifica come apostoli e seguaci coerenti di Gesù.
La Madonna fa un’altra precisazione molto importante: “Pregate lo Spirito Santo affinché mio Figlio sia impresso in voi. Pregate affinché possiate essere apostoli della luce di Dio in questo tempo di tenebra e di disperazione”. In pratica ci invita a vivere la Parola di oggi: “Amate i vostri nemici”. Se il Padre “fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti”, chi siamo noi per discriminare o giudicare o condannare?
Gesù ci chiede di andare oltre e di pregare per quelli che ci perseguitano. Questo è l’amore presente nei cuori buoni.
Amare i nostri nemici e pregare per quanti ci perseguitano è la condizione per essere “figli del Padre vostro che è nei Cieli”. Invece qual è la condizione di quelli che ci perseguitano? Non è compito nostro dare etichette, possiamo solamente indicare ciò che appare senza altre interpretazioni. Quando Santa Caterina da Siena diceva che quei 13 Cardinali che osteggiavano pubblicamente la volontà di Dio li considerava 13 demoni incarnati, non stava giudicando ma affermando l’evidenza. Non li odiava, esprimeva una verità, come quando si dice che la neve è bianca.
La nostra natura è facilmente incline ad amare e trovare simpatici quanti ci apprezzano e ci stimano, ha poca attitudine ad accettare quelli che non ci amano. Se vogliamo la ricompensa promessa da Gesù dobbiamo amare nel nostro cuore quanti non ci hanno rispettato e addirittura ci hanno perseguitato.


Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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