+ Dal Vangelo secondo Matteo (21,28-32)
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Se la nostra vera patria è il Cielo, non posso che gioire se qualche mio familiare prende questo viaggio e si presenta davanti a Gesù per ricevere il premio eterno. Siamo pellegrini in questa vita, chi lo comprende bene vive in riferimento alla gloria che attende in Paradiso i veri innamorati del Signore.
Mia madre naturale, colei che mi ha dato la vita fisica è tornata al Padre.
Dopo una lunga malattia, dopo il superamento miracoloso di una ricaduta più di un anno fa, è arrivato per lei il momento di ritirare un grande premio eterno.
Prima o poi doveva accadere, non si rimane eternamente qui, è un luogo di passaggio.
Non posso reclamare assolutamente nulla a Gesù e alla Madonna, mia madre naturale si è spenta lentamente e docilmente come è successo per esempio a Papa Giovanni Paolo II. Di cosa devi lamentarti se era arrivato il suo momento?
Tutti i figli parlano bene dei genitori che amavano, io non voglio descriverla da figlio, ma come Sacerdote. Ho visto in lei veramente la mitezza e la semplicità, la bontà e la pazienza.
Non ha mai litigato o avuto contrasti con nessuno nella sua vita, ha sempre perdonato in silenzio.
Ha usato sempre pazienza, come grande è stata la pazienza nella sua malattia. I medici e gli infermieri dell’ospedale si erano affezionati a lei per la sua docile pazienza nel farsi curare, senza esprimere mai un solo lamento. È stata così forte la sua pazienza, da suscitare nei medici l’interrogativo sul dolore che riusciva a sopportare.
Da due anni una badante si occupava di lei per metà giornata, anche per farla camminare e curare con attenzione. Non solamente per il quarto Comandamento che comanda: “Onora il padre e la madre”, è una sensibilità naturale rimanere sempre riconoscenti verso i genitori che hanno dato la vita fisica e tutto ciò che è stato necessario per una crescita decorosa.
Noi figli abbiamo trovato una badante per non trascurarla nella mattinata. Si è trattato di un gesto di ulteriore amore a lei, una parte forse di tutto quello che lei ha riversato su tutti noi. Non abbiamo dato il peso delle cure alla badante, lei si occupava per circa quattro ore, poi i miei familiari si occupavano per il resto con un’assistenza continua.
Non è ammissibile la casa di riposo quando si ama veramente un genitore.
Posso comprendere l’esigenza di sistemarla in un centro specializzato per la necessità di cure particolari o l’assistenza medica continua. Ma se non necessitano queste cure, perché abbandonare i genitori nelle case di riposo? La coscienza e la riconoscenza devono aiutarci nell’evitare questo tradimento alle persone che ci hanno amato più di tutti gli altri. E che non ci hanno mai tradito!
Nonostante il dolore del distacco come figlio, provo molta gioia pensando a lei quando sorrideva, il volto si illuminava come un Angelo e coinvolgeva tutti, perché emanava serenità, pace, gioia cristiana. Posso dire che mia madre è stata una buona cristiana e ha lasciato la terra in piena comunione con il Signore. Nella bara il suo volto era mite e gioioso. Tutte le persone ricordano la sua mitezza e la sua bontà.
La parabola di oggi ci invita proprio a vivere la Legge di Gesù. Nella Casa di Dio o nella sua Vigna non si rimane solamente per osservare il precetto della Messa, bisogna anche rispondere ai comandi di Dio, espressi nei Comandamenti e nel Vangelo.
Nella parabola i due figli hanno un modo stravagante di obbedire al padre: affermano una cosa e compiono il suo contrario. Dei due Dio gradisce certamente quello che và a lavorare nonostante l’iniziale rifiuto. E questo ci può anche stare, è importante la risposta operativa, non le parole gonfiate e che esplodono nel nulla. Con le parole molti hanno costruito palazzi immaginari…
Oggi dobbiamo chiederci chi è il vero credente!
Molti cattolici cadono nelle preghiere consuetudinarie, lo stesso vale per la Messa. È una partecipazione esteriore, sono preghiere recitate senza amore e vera partecipazione. È l’illusione di compiere la volontà di Dio, mentre il cuore è interessato altrove. In molti casi, si và a Messa ma non si osservano le sue Leggi. Proprio come il figlio che ha risposto “sì” ma poi compie il contrario.
Occorre rispondere “sì” e vivere gli insegnamenti di Gesù. Questa è la vera conversione.
Altrimenti si rimarrà nella convinzione di fare molto per Gesù, obbedendo solo a qualcosa…
Gesù cerca molti seguaci per portare nel mondo la Verità della sua Parola. Siamo chiamati come parrocchiani a rispondere con tutto il cuore al Signore dell’Amore, c’è bisogno di noi per portare il suo Vangelo ovunque sarà possibile. Dobbiamo conoscerlo bene ed è quello che faremo con i commenti e con gli incontri di studio nella Cappella che verrà costruita qui accanto al convento. Di questo parleremo tra alcuni mesi.
Affido alle vostre continue preghiere l’anima di mia madre Rosaria.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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