+ Dal Vangelo secondo Luca (9,18-22)
Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto». Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’Uomo -disse- deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
È sempre una grande gioia festeggiare Padre Pio, sentirci più vicini a Lui, rinnovare la nostra vicinanza e il grande amore che gli vogliamo. Mi sento molto vicino a Padre Pio, non per una semplice devozione religiosa, c’è molto di più verso la sua persona. Negli anni ’90 durante gli studi di Teologia a Roma e a Benevento, periodicamente mi recavo a San Giovanni Rotondo per 3/4 giorni, organizzandomi brevi ritiri spirituali.
Mi ospitava una vecchietta, Adriana Pallotti, originaria di Modena ma trasferita lì negli anni ’50 con suo padre, invitati dallo stesso Padre Pio. Aprì una piccola Pensione poi smessa intorno al 1990. All’interno c’era una Cappella accogliente e silenziosa, l’impronta di chi ama Gesù.
Durante il giorno trascorrevo diverse ore nella cripta di Padre Pio, mi sedevo sempre in un angolo dietro la scalinata così non venivo disturbato dai pellegrini, ma vedevo a circa otto metri la tomba del Santo e gli raccontavo la mia vita di studente di Teologia, l’apostolato che conducevo e quello che avrei voluto fare per aiutare Gesù e Maria nella salvezza delle anime.
Padre Pio diventò per me “zio Piuccio”, questa è una vera confidenza che faccio, non l’ho mai detto.
Padre Pio mi attirava lì nella sua cripta, Gesù stesso voleva che conoscessi bene questo grande Santo. Mi rallegravo quando molti suoi figli spirituali mi raccontavano episodi piacevoli dei loro incontri. Una cosa mi fece riflettere: un Sacerdote ricordò che negli anni ’50 sul Gargano ci fu il terremoto e Padre Pio aveva molta paura, tanto che si rifiutava di dormire in convento, così pensarono di portare un’ambulanza nel cortile e rimaneva la notte dentro la macchina. Quindi, se Padre Pio agiva in quel modo, c’era speranza anche per me di diventare migliore! È stato un grande uomo eroico, i Santi sono grandi quando nascondono la santità e vivono nella normalità.
Rivolgetevi nelle preghiere a Padre Pio, è un potente mediatore davanti a Gesù.
Nel Vangelo di oggi con poche parole Gesù delinea tutto quello che si appresta a vivere, le spietate persecuzioni che riceverà, lo scandalo della Croce che lo renderà simile a un malfattore. Il mondo ha un metodo di conoscenza assolutamente opposto a quello di Gesù, premia e osanna quelli che primeggiano nell’immoralità e nella vita disonesta.
Un Salmo della scrittura lo conferma: “Mentre gli empi si aggirano intorno, emergono i peggiori tra gli uomini” (11,9).
Perché emergono? C’è il sostegno robusto e persistente delle potenze infernali, i demoni che non dormono mai e vegliano sull’umanità per stordirla in ogni momento favorevole. Demoni che vogliono realizzare il loro piano di portare alla dannazione tutti gli uomini, perché loro non potranno mai più entrare nella gloria del Paradiso.
Per questo i demoni girano e girano ovunque alla ricerca di persone con quelle caratteristiche tanto amate da essi: perversi, corrotti, immorali, ambiziosi, odiosi, perfidi. Quando trovano queste persone non le lasciano più, si appiccicano con lo spirito demoniaco puzzolente ed ispirano di continuo i migliori modi per portarli al successo, renderli famosi e adorati da milioni di accecati schiavi.
Questi personaggi ripieni di spirito malefico sono convinti di meritare il successo, non valutano che si trovano completamente in balia dei pensieri che arrivano alla mente… Sono schiavi di tutti i pensieri che aleggiano in testa e li soddisfano in quanto incapaci di mortificarsi e di discernere. Vogliono esclusivamente appagare ogni istinto e dietro tutto questo c’è lo spirito satanico. Satana è padrone di tutti quelli che inneggiano alla libertà morale e disprezzano le Leggi di Dio.
Satana governa le loro vite, guida le loro scelte, li conduce dove vuole. Oggi più dell’ottanta per cento dei giovani non ha in mano la vita, non c’è alcun limite alla trasgressione e considerano il corpo come mezzo di appagamento totale di ogni istinto. Grazie ai mezzi di comunicazione è capillarmente diffusa la mentalità tra i giovanissimi del sesso senza amore, così per amicizia.
Molti personaggi dello spettacolo mostrano spesso le corna, pensando di compiere un gesto di buon auspicio, in realtà inneggiano a satana e ai suoi alleati polli dell’inferno.
Molti personaggi famosi sono ubriachi di successo e non riescono a considerare che la vita è nelle mani di Dio. Non comprendono che la vita senza la Croce è già una croce, perché l’agitazione, l’insoddisfazione e la delusione interiore sono sempre lì, nonostante la notorietà e i lauti guadagni.
È satana a contribuire all’accecamento dell’intelletto, non distinguono il vero dal falso.
Il dono dello Spirito Santo della scienza invece, permette di comprendere la finalità di ogni cosa, il progetto di Dio su una persona, le migliori scelte da compiere per guadagnare la salvezza eterna. Leggiamo questa breve e bellissima spiegazione:
“Con il dono della scienza si vede ogni cosa sotto la sua vera luce, che è quella della Fede. Si scoprono i deplorevoli errori che si diffondono per il mondo, che seducono un sì gran numero di anime, e dei quali, forse, noi stessi siamo stati a lungo le vittime.
Il dono della scienza ci rivela il fine che Dio si è proposto nella creazione, quel fine, all'infuori del quale, gli esseri non saprebbero trovare né il bene, né il riposo. Con questo dono prezioso, le appare chiaramente la verità, capisce ciò che Dio domanda e ciò che Dio riprova, ciò che deve cercare e ciò che deve fuggire.
Senza la scienza divina, con la nostra vista corta, rischiamo di perderci, a causa delle tenebre che troppo spesso oscurano in tutto od in parte l'intelligenza dell'uomo”.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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