In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce. Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce. Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Gesù richiama i discepoli ad una attenzione particolare, richiede espressamente di pensare e riflettere sulle parole che Lui pronuncia. È vero che spesso le parole del Vangelo della Messa scivolano via senza lasciare un piccolo frutto. Anche le parole che pronuncia il Sacerdote non si seguono, non si ricordano più. Molti non ricordano bene cosa rispondere durante la Messa. Si ricorda solo la risposta nel momento in cui il celebrante si rivolge ai fedeli: “Il Signore sia con voi”.
“Fate attenzione a come ascoltate”, è un avviso categorico di Gesù.
Dall’ascolto che si presta c’è già manifestata la spiritualità della persona. L’interesse verso di essa indica una viva partecipazione alla Messa e alle preghiere. Chi accoglie la Parola di Dio con piena disponibilità, vive già in comunione con Gesù. Avere questo desiderio è una disposizione interiore notevole.
Rimanere indifferenti, poco attenti, distratti, quando si proclama il Vangelo della Messa, è un’assenza di interesse, di conseguenza non ci potrà mai essere una risposta a quelle parole, non si manifesterà alcun impegno spirituale né la pratica dell’insegnamento specifico.
Nessuno è in grado di praticare ciò che non conosce, alle volte non basta ascoltare un insegnamento decine di volte per memorizzarlo bene e poi passare alla pratica.
Dall’attenzione, dall’interesse che poniamo verso la Parola di Dio, c’è il nostro amore a Gesù.
Se la Fede non viene alimentata, si spegne, come il fuoco senza legna. È facile considerare cosa succede quando non si aggiunge legna nel camino acceso, oltre a spegnersi non emana più calore, non illumina la stanza o il luogo dove è presente.
Lo stesso avviene ai credenti che non alimentano la propria Fede con una vita di preghiera e di rinnegamenti, con i Sacramenti e la Messa. Anche un Cardinale può perdere la Fede se non prega più con vero amore ed interesse, se non controlla i vizi, se scende a compromessi con il mondo corrotto.
Questa nostra parrocchia virtuale continua a crescere di numero e di spiritualità, me ne accorgo dalle testimonianze brevi che ricevo. Mi accorgo che quasi tutti siete veramente interessati alla Parola di Dio, la cercate con amore e volete migliorare la vita spirituale. Questo mi rende felice per voi, la vostra preghiera che migliora, i vostri familiari.
Inserisco due tra le tante testimonianze che mi arrivano.
«Caro Padre Giulio, grazie per questo suo quotidiano impegno. La lettura del Vangelo del giorno che lei mi manda tutti i giorni, mi sostiene, mi conforta, mi esorta, mi commuove, mi aiuta in tanti altri modi difficili da esprimere con parole umane. Il suo commento al Vangelo mi istruisce e mi porta a vedere nuovi orizzonti e spesso mi illumina su frasi che conosco da bambino ma che non mi erano chiare. Grazie di nuovo. Io vivo in Inghilterra e appena potrò le manderò un piccolo sostegno per questa sua eccellente “opera” Prego quasi sempre per lei [voglio dire che qualche volta dimentico di dire che sto pregando per Padre Giulio del Vangelo quotidiano] un saluto affettuoso. Francesco».
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“Padre, che bello e radioso è il contatto con Lei che ci consegna un po' di conoscenza, di approfondimento spirituale ogni santo giorno, sa? Tutto questo è divenuto un pasto quotidiano, un’esigenza profonda e dalla lettura dei suoi approfondimenti non possiamo discostarci più nè io nè mia moglie, anche lei assidua lettrice. Immagini che durante il periodo scorso ho avuto problemi di collegamento internet e quando ho potuto accedere alle mie mail, ho letto i suoi commenti pian piano, senza aprirli uno dietro l'altro e questo per consentirmi di assorbire il Suo commento e non farmelo scivolare addosso. E poi le Sue parole riguardo al perdono verso gli altri proprio a me… io che sto vivendo un momento di difficoltà verso una persona amica che non mi ha fatto sentire ultimamente il contatto della sua amicizia che per me e mia moglie è stata profonda, noi -io e mia moglie- che da circa 20 anni gli abbiamo riversato solo amore, lui che era profugo della ex jugoslavia, musulmano - spoglio sia di beni che di affetti... Le Sue parole, caro Padre, mi hanno indicato la strada da intraprendere: ancora una volta porgeremo la guancia, pregheremo per lui che riteniamo ne abbia davvero bisogno, anche se attualmente non ci sentiamo di condividere con lui nemmeno un pasto frugale. Chissà se dopo una buona, sana e serena discussione se questa ultima remora potrà svanire... chissà. Prosegua in questo Suo compito giornaliero, oramai non può più esimersi dal farci sentire la Sua presenza, non può più, oramai ci ha viziati... Preghiamo per Lei e Le auguriamo un gran bene. Adriano”
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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