(Gv 20,2-8)
Gesù amava tutti i discepoli, ma, senza alcun dubbio, si compiaceva di Giovanni. Forse perché seguiva Gesù per amore e non per interesse. Puoi avere mille amici, ma ti confidi e ti riveli totalmente solo con chi ti compiaci. Ed era quello che faceva Gesù con Giovanni. Grazie a questa intimità con Gesù, Giovanni è stato amico fedele di Gesù fino a sotto la croce, facendosi riconoscere, senza paura di essere anche lui perseguitato, come uno dei suoi discepoli.
Cosa aveva capito Giovanni di Gesù? Che Gesù era l'Amore incarnato. Ecco perché il Vangelo e le lettere di Giovanni sono pregne di amore soprannaturale; per questo motivo chi non ama comprende poco gli scritti di San Giovanni, l'evangelista per eccellenza del Dio-Amore.
Esiste la vera amicizia? Si, ma solo tra due persone che cercano e amano Gesù con fervore. Chi ha condiviso i miei momenti di gioia e soprattutto di dolore nella vita? Chi ama veramente Gesù Cristo. Un'amicizia radicata nel reciproco amore verso il Signore è fondata sulla roccia. I venti, le piogge e i terremoti non la distruggono, anzi la rendono più forte. Non invidiare l'amicizia dei mafiosi e dei camorristi (e quanti mafiosi e camorristi nelle nostre parrocchie e comunità religiose!) perché la loro non è vera amicizia. Essi sono amici tra di loro fino a quando l'uno non invade il campo dell'altro.
Chi è il vero amico? È colui che, quando tu non occupi più un ruolo importante nella Chiesa e nel mondo, ti rimane vicino. È colui che, quando sei nel dolore, ti rimane accanto. È colui che, quando vieni calunniato, non ha timore di frequentarti. È colui che, quando sei ammalato, ti viene ad accarezzare la fronte.
Chi ha trovato un amico ha trovato un tesoro.
Attenzione ai falsi amici perché sono come oggetti di ferro indorato. Abbi mille amici, ma confidati con uno solo di essi. L'amicizia vera è rara. Ringrazio il Signore per il dono di alcuni veri amici che, grazie al loro sincero e disinteressato amore, ho superato delusioni, debolezze, fallimenti e tentazioni. E sono contento quando essi mi dicono che, anche loro, grazie alla mia amicizia e alla mia presenza nella loro vita, hanno superato dolori e sofferenze. Grazie, Signore, che mi sei amico perché la tua amicizia mi sta aiutando ad essere amico del prossimo. Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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