GR 15 Commento Vangelo del 22.12.2017

(Lc 1,46-55)
"L'anima mia esulta in Dio, mio Salvatore", dice la Vergine Maria dopo che la sua cugina Elisabetta le dice che è amata dal Signore. La Vergine Maria non esulta perché è diventata famosa per essere stata scelta come madre del Messia, ma esulta perché si sente amata e benedetta dal Signore. Qual è la causa della tua gioia? È l'avere un sostanzioso conto in banca? È l'essere stimato e temuto dalla gente per il ruolo importante che svolgi nella società? È l'essere ammirato per la tua bellezza e per la tua intelligenza? È l'aver raggiunto traguardi ragguardevoli nella tua professione? Non so in cosa poni la tua gioia, ma ricordati che il successo vissuto senza umiltà genera lo spirito immondo della superbia. La superbia ti fa dire che non devi ringraziare nessuno per quello che hai o sei. Lo sguardo di Dio si posa sugli umili che sono capaci di dire ad alta voce: "Grandi cose ha fatto in me il Signore". Il successo degli umili è fondato sulla roccia e non crollerà mai, anzi il Signore lo farà crescere sempre più. Il successo dell'umile non è una meteora.
La gente ti può elogiare dicendo: "Sei grande... sei forte... sei famoso... hai dei poteri soprannaturali... hai formato una bella famiglia... hai costruito una bella azienda... hai fatto una bella opera d'arte... sei un grande professionista... sei un prete santo... sei una suora santa". Nel ricevere un elogio sincero, non ti dimenticare di fare la preghiera di Maria: "Grandi cose ha fatto in me il Signore".
Se attribuisci al Signore la grandezza morale, spirituale, intellettiva, artistica, professionale, oratoria che manifesti, il Signore non ti abbasserà mai, anzi ti esalterà sempre più davanti agli occhi degli uomini. La causa della tua esultanza non dev'essere la capacità che possiedi, ma la misericordia di Dio.
Non mettere allora la tua gioia nel dono che hai ricevuto, ma in Colui che te lo ha donato. AMEN. ALLELUIA.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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