+ Dal Vangelo secondo Giovanni (10,11-18)
In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario -che non è pastore e al quale le pecore non appartengono- vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore. Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Ieri abbiamo letto con grande contemplazione la rivelazione di Gesù alla Valtorta sull’episodio del Vangelo di oggi, una descrizione più ampia e particolareggiata perché il motivo di questa rivelazione privata è proprio la conoscenza approfondita della vita e delle opere del Signore in mezzo a noi. E si rimane sbalorditi se consideriamo i due racconti espressi dal Vangelo e dalla Valtorta. Il Vangelo è sintetico, condensa magistralmente in poche righe prolungati momenti importanti degli insegnamenti di Gesù, mentre alla Valtorta è stata rivelata la vicenda con abbondanza di particolari e di parole, trattandosi di una visione.
Trattando dello stesso argomento, sia il Vangelo che la Valtorta sono perfettamente in sintonia, la concordanza è straordinaria.
Come lo Spirito Santo ispirò i Vangeli, suggerendo quelle cose necessarie da scrivere per formare testi brevi e completi, così Gesù nelle visioni ha fatto vedere e sentire alla Valtorta ampiamente i fatti come si sono svolti nella loro integralità, per scrivere il famoso “Poema dell’Uomo-Dio”.
L’attendibilità di Maria Valtorta era oscurata già negli anni ’50 con i micidiali attacchi che partivano da molti ambienti ecclesiali, con la volontà di soffocare la pubblicazione di questi straordinari libri. Fu per primo il grande Papa Pio XII a difendere le rivelazioni della Valtorta e di seguito Padre Pio suggeriva di leggere gli scritti: tutti e due ne parlavano molto bene.
Ogni persona spirituale, sincera e in buonafede comprende immediatamente che queste rivelazioni sono opera di Gesù, mentre sul finire degli anni ’90 qualcuno diceva che Maria Valtorta era una pazza e che gli scritti si dovevano considerare esclusivamente come suoi racconti. Poi durante l’intervista a Marja di Medjugorje fu chiesto un parere sugli scritti della Valtorta e questa fu la risposta: “La Madonna ha detto che si possono leggere”, e il significato è che sono perfettamente autentici.
Vi ho già scritto di questo, l’ho ripreso per i nuovi iscritti a questa newsletter, molti non conoscono queste rivelazioni.
Oggi il Vangelo ci propone diversi temi, il punto centrale è l’Amore di Gesù per le sue creature. “Conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me”, con questa affermazione Gesù spiega che per amare occorre prima conoscere, Lui ama tutte le sue creature perché le conosce perfettamente. E le sue pecorelle Lo amano perché Lo conoscono. Non si tratta di una conoscenza superficiale, come avviene per la stragrande maggioranza dei cristiani, è una conoscenza personale.
Non è possibile sacrificarsi per Gesù se non si conoscono bene i suoi discorsi e non si meditano lungamente.
Se volete compiere un profondo e autentico cammino spirituale vi consiglio di soffermarvi ogni giorno sul Vangelo e pensare a Gesù mentre afferma quelle parole, compie quelle opere ed occorre percepirlo nella mente come Persona vivente. Questo esercizio giornaliero vi permetterà di crescere nell’amore verso Lui e di sentirlo vicino a voi in ogni momento della giornata.
Gesù sorveglia di continuo il suo gregge e non vuole perdere nemmeno una pecorella, ma oggi molte anime cadono con grande facilità negli errori della mondanità e vengono risucchiati dai piaceri trasgressivi e lì rimangono. Gesù ha dato la sua Vita anche per i peccatori, non vuole perderli e ci invita ad intercedere, chiama ognuno di noi alla preghiera costante, dobbiamo riflettere sulle conseguenze di quanti sono smarriti e rischiano la perdizione eterna.
Ognuno di noi, a imitazione del Buon Pastore, può fare qualcosa in più per la conversione dei peccatori.
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
---------------------------
Nessun commento:
Posta un commento
Comunque tu sia arrivato fino qui, un tuo commento è gradito, si può dissentire ma non aggredire, la costruzione è preferita alla distruzione..