Damiano (al secolo Jozef) nasce a Tremolo (Belgio) il 3 gennaio 1840. I genitori, Francesco ed Anna Caterina De Veuster, hanno otto figli, da cui escono due suore e due preti dei “Sacri Cuori di Gesù e Maria”, detti anche “Società del Picpus”, dalla via di Parigi dove è nata la congregazione.
Giuseppe, penultimo degli otto, è destinato ad aiutare il padre, ma a 19 anni entra anche lui al“Picpus” prendendo il nome di Damiano. Nell’istituto c’è anche suo fratello Pamphile, ordinato prete nel 1863; questi, essendo malato, non va in missione, e allora Damiano ottiene di partire al posto del fratello, anche se non è ancora stato ordinato sacerdote.
Destinazione della missione: le Isole Sandwich, così chiamate dal loro scopritore James Cook nel 1778 in onore di Lord Sandwich, capo della Marina Inglese. Sono un arcipelago indipendente sotto una monarchia locale; più tardi si chiameranno Isole Hawaii.
Il 19 marzo 1864, festa di S. Giuseppe, onomastico di Padre Damiano, il piroscafo che trasportava i missionari entrò nel porto di Honolulu, capitale delle isole Hawaii, dopo una traversata durata 139 giorni.
Damiano proseguì gli studi nel seminario della diocesi, dove ricevette rapidamente il Suddiaconato, il Diaconato, ed infine il Sacerdozio, il 21 maggio, da Mons. Maigret. Prestò servizio pastorale presso diverse parrocchie sull’isola di Oahu, proprio nel periodo in cui il regno stava affrontando particolari difficoltà sotto il punto di vista sanitario: i commercianti stranieri ed i marinai avevano introdotto nell'arcipelago numerose nuove malattie che la popolazione locale non era in grado di affrontare. Migliaia di persone morirono a causa di mali come l’influenza e la sifilide, ma anche a causa di una grave epidemia di lebbra. Re Kamelameha IV relegò i lebbrosi del regno in alcune colonie situate nel nord dell'isola di Molokai.
Padre Damiano nel 1865 fu assegnato alla Missione cattolica del nord Kohala, ma chiese al vicario apostolico, mons. Luigi Maigret, il permesso per andare a Molokai; nel 1870 assunse il suo ruolo di prete e medico dei lebbrosi nelle colonie: il 10 maggio 1873 arrivò presso la colonia di Kalaupapa.
Il vescovo Maigret presentò p. Damiano ai coloni come un padre, e aggiunse che li avrebbe amati a tal punto che non avrebbe esitato a divenire uno di loro: “vivere e morire con loro”. I lebbrosi che vivevano nella colonia di Kalaupapa erano oltre 600. La prima cosa che fece p. Damiano fu di costruire una chiesa e di stabilire la parrocchia di S. Filomena. Non fu solo un sacerdote; svolse bene anche il ruolo di dottore: curò ulcere, costruì case e letti, costruì bare e scavò tombe. Quella di Kalaupapa fu definita una “colonia di morte”, dove molte persone furono costrette a lottare per sopravvivere, dimenticate dal governo: l'arrivo di Damiano fu considerato una svolta per la comunità.
Sotto la sua direzione, la comunità si dotò di leggi che regolassero la vita comune, costruì capanne e case decorose anche esteticamente, eresse scuole e creò fattorie.
Re David Kalakaua insignì p. Damiano del grado di Commendatore dell'Ordine Reale di Kalakaua e quando la principessa Lydia Liliuokalani visitò la colonia, per consegnargli le insegne dell'onorificenza, rimase profondamente turbata nel vedere lo stato in cui vivevano i lebbrosi, tanto che non riuscì a completare il discorso ufficiale.
Fu proprio la principessa a far conoscere al mondo i meriti del religioso: la sua fama si diffuse in Europa e negli stati Uniti ed anche i protestanti americani e la Chiesa d’Inghilterra elargirono grandi somme di denaro per il missionario.
Nel dicembre del 1884 p. Damiano, mettendo a bagno i suoi piedi nell'acqua calda, non poté sentirne il calore: si accorse così di aver contratto la lebbra.
Nonostante la scoperta continuò a lavorare attivamente per portare a fine i suoi progetti fino alla morte. Fu raggiunto, comunque, da quattro collaboratori: il sacerdote Luigi Lambert Conrardy, madre Marianne Cope, superiora delle suore francescane di Syracuse (NY,USA), Giuseppe Dutton, soldato americano in congedo e James Sinnett, infermiera di Chicago.
E proprio mentre si stava completando la costruzione della chiesa di Kalawao, p. Damiano dovette lasciare tutto per andare alla Casa del Padre: era il 15 aprile del 1889, Lunedì Santo. Aveva quarantanove anni. Venne sepolto presso la chiesa di S. Filomena, sotto l'albero di pandano, dove aveva dormito le prime notti dopo il suo arrivo a Molokai.
Accettando di vivere tra i lebbrosi, p. Damiano riuscì a trasformare un campo di dolore in una comunità fraterna. La sua morte risvegliò l'opinione pubblica mondiale sul problema della lebbra. L'anno stesso della sua morte venne fondata a Londra un'associazione per la lotta contro la lebbra. Seguirono altre iniziative, tra queste l'associazione degli « Amici di Padre Damiano ».
Il 27 gennaio 1936 la salma di p. Damiano fu trasferita nella chiesa di S. Antonio dei Padri dei Sacri Cuori a Lovanio, dove riposa ancora oggi.
Nel 1959, la sua statua fece l'ingresso nel Campidoglio di Washington, dove rappresenta le isole Hawaii. P. Damiano visse nella maniera più genuina il messaggio di Gesù: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15,13).
Mahatma Gandhi, grande difensore del lavoro di padre Damiano, scrisse: “La politica e il mondo giornalistico possono vantare eroi, ma pochi possono essere paragonati a Padre Damiano di Molokai. Vale la pena dare un'occhiata alle fonti di tale eroismo”.
Padre Damiano è stato beatificato a Bruxelles, dal Sommo Pontefice Giovanni Paolo II (Karol Józef Wojtyła, 1978-2005), il 3 giugno 1995 e canonizzato da Papa Benedetto XVI l'11 ottobre 2009.
Il 1° dicembre 2005, Padre Damiano è stato scelto dalla radio pubblica fiamminga VRT come il più grande belga di tutti i tempi.
Significato del nome Damiano : "domatore" o "del popolo" (greco).
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