+ Dal Vangelo secondo Luca (24,35-48)
In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane. Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La notizia che infonde amarezza e causa sconcerto per la mancata verità, è l’affermazione di Monti: “Italia ritroverà la crescita ma niente deroghe al rigore”. Sulla crescita nulla da obiettare, il problema viene dal rigore che lui invoca e che devono patirlo solo ed esclusivamente i cittadini italiani, tranne i politici. Ogni giorno si conoscono altri e nuovi privilegi di cui godono senatori e onorevoli, e se non provano vergogna loro, la provano quanti leggono le infinite liste di contributi che percepiscono.
E di rigore in rigore i cittadini si ridurranno all’osso… Occorre intervenire sugli sprechi della politica per salvare l’Italia!
Monti ha anche detto che c’è da compiere altri sforzi, ma gli italiani hanno l’ernia e non possono più alzare altri pesi, siamo arrivati al momento di far lavorare i politici e di ridurre drasticamente i loro stipendi e privilegi. Come si fa a non volere questo? Se i tecnici sono scesi in campo per salvare le banche, si stanno adoperando esclusivamente per riportarle al dominio del mercato e non per salvare le famiglie italiane. Tutto sta favorendo le banche e non le aziende e gli operai.
Il dramma che si sta consumando non è l’ultimo, perché in molti non c’è l’amore verso il prossimo, non si guardano i cittadini con spirito di vera carità, non ci si immedesima nelle loro difficoltà per arrivare a fine mese o per mangiare. Senza i valori cristiani non si può agire animati da sentimenti fondati sulla bontà e l’altruismo. In questi mesi abbiamo visto che gli interessi sono stati volti solo verso le banche e l’impinguamento dei conti correnti dei politici.
Senza amore cristiano non si possono guardare i cittadini come fratelli e sorelle IN CRISTO.
Come Gesù è Risorto da morte e ha mostrato la sua divinità, i governanti devono mostrare un interesse particolare verso ciò che governano. Devono risorgere da una mentalità molto spesso appiattita sulle cose di Dio e molto lontana dal Vangelo. Chi si lascia prendere da interessi materiali non può essere in grado di accorgersi dell’azione dello Spirito Santo, e non c’è proprio quest’azione in quanto impossibilitato ad agire.
Gesù è veramente Risorto e noi siamo testimoni perché la sua Persona agisce in noi e nel mondo, non può assolutamente essere satana a volere tutto il bene che emerge un po’ ovunque, non può essere il nemico dell’uomo a salvare l’uomo perduto. Ma noi ci crediamo fermamente alla Risurrezione di Gesù?
Questo sembra scontato, eppure spesso le opere dei cristiani affermano che Gesù non è più vivo. I cristiani agiscono come Tommaso il dubbioso, come Giuda il traditore, come Giovanni il vero credente. In questa altalena di sentimenti e di credenza, non si può crescere spiritualmente. I due discepoli di Emmaus erano increduli ma conservavano lo Spirito di Gesù e discutevano con molto dispiacere per la delusione patita.
Ognuno di noi deve fare l’esperienza di Gesù Risorto, incontrarlo vivo nella preghiera quando si chiede e Lui si fa presente.
Anche a noi Gesù ripete: “Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio Io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che Io ho”. Noi abbiamo bisogno di percepire la sua presenza, cerchiamo le sue mani per ricevere aiuto nelle sofferenze, ci abbeveriamo al suo Cuore per ristorarci dalle fatiche della vita opprimente.
Dal Tabernacolo Gesù ci invita a lasciarci toccare dal suo Amore.
Chi viene toccato da Gesù non ha più dubbi sulla sua divinità, non barcolla nella Fede, non cerca segni inutili e non arriva all’abbattimento spirituale. Tutti quelli che sono stati toccati da Gesù sono creature nuove e forti, non sono canne al vento, non si lasciano guidare dai diavoli. Perché non basta sentire che Gesù è vivo, abbiamo bisogno di farne l’esperienza personale.
Chi dubita nella Fede non ha ancora incontrato il Signore Gesù. Fede e incontro sono congiunti.
Il cristiano che non crede neanche in se stesso non riesce a credere fermamente in Gesù, non è libero di accogliere una Persona che richiede certezze perché dà solo certezze. Tra il dubbio di Tommaso e il rinnegamento di Pietro non c’è molta differenza. Se il rinnegamento è stato commesso per paura, il dubbio non era stato sollecitato da nessuno. Davanti a Gesù non possiamo avere alcun dubbio, altrimenti la Fede si paralizza. Le Scritture, soprattutto il Vangelo schiariscono qualsiasi dubbio e ci dicono che Gesù è vivo.
Chi porta nell’anima molte ferite causate da sofferenze, deve guardare le ferite di Gesù e lì mettere le proprie, per la loro guarigione.
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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