+ Dal Vangelo secondo Giovanni (6,52-59)
In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
In questi giorni abbiamo meditato il capitolo 6 di San Giovanni, è intenso ed importante per entrare nella mentalità di Gesù. L’inizio di questo capitolo afferma che Gesù era andato all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, c’era molta folla che Lo cercava e non avevano da mangiare. Egli compì il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, nelle ceste si moltiplicavano e comparivano dal nulla come l’acqua che zampilla dal terreno.
Adesso stiamo attenti all’affermazione di Gesù: quando furono saziati, Egli disse ai discepoli: “Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto”. Anche se non si trattava di pane benedetto, era uscito miracolosamente dalle mani di Dio, spuntato dal nulla, quindi era prezioso e Gesù chiese di raccogliere tutto.
Non possiamo non pensare ai frammenti dell’Eucaristia, quei pezzettini quasi invisibili che spesso cadono dall’altare perché il celebrante passa il purificatoio nel calice senza avere prima versato un po’ di acqua e averla bevuta. O i pezzettini di Eucaristia quasi invisibili che rimangono incollati sulle mani o sulle dita dei fedeli che prendono sulla mano l’Eucaristia e non si accorgono che cadono per terra. Ogni piccolissimo frammento, anche se quasi invisibile, è sempre Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù.
Quale responsabilità per il Sacerdote che non “raccoglie i pezzi avanzati” e per i fedeli che trattano l’Eucaristia con superficialità?
Questa indifferenza è gravissima, spesso si tratta l’Eucaristia peggio ancora di un pezzo di pane e non si cura nulla, non c’è riverente adorazione, non c’è la conoscenza che tutto viene dall’Eucaristia e senza questo cibo non c’è vita cristiana. Ci sono persone che non possono riceverla, ho già affermato che il desiderio sincero di riceverla spiritualmente e l’adorazione davanti al Tabernacolo ottiene misericordia e molti aiuti dal Signore. Perché Gesù ama tutti e vuole salvare anche i più grandi peccatori.
Devo farvi leggere una mail inviata da Barbara, spiega il suo immenso stupore davanti al celebrante che proibisce ai fedeli di fare una riverenza a Gesù prima di prendere la Santa Comunione. Una contraddizione incredibile, si dovrebbe gioire quando un fedele compie qualsiasi riverenza davanti a Gesù presente nell’Eucaristia, invece no, non và bene, non si deve fare. Vediamo perché.
Caro Padre Giulio, lunedì 24 aprile, sono andata a Messa nella Chiesa (e convento) di Santa Maria Nuova, con l'intenzione di confessarmi dopo la Santa Messa. Durante la Messa , al momento del Padre Nostro, il celebrante ha detto che lo dovevamo recitare prendendoci tutti quanti per mano. Arrivati al momento della Comunione, una signora anziana che si trovava davanti a me, ha fatto un profondo inchino prima di ricevere Gesù, mentre io invece, ho fatto una genuflessione, come sono solita fare durante la Messa , al momento della Comunione. Alla fine della Messa, sono andata dal frate che ha celebrato, dicendogli che avevo bisogno di confessarmi e lui mi ha risposto:
Padre Franco: “Va bene. Ti devo dire una cosa, che non so se te l'ha mai detta nessuno.....”.
Barbara: “Cosa?!”.
Padre Franco: “Che non devi fare l'inchino prima di ricevere la Comunione ”.
Barbara: “Innanzitutto, io non ho fatto l'inchino, ma lo ha fatto una signora davanti a me, mentre io invece, ho fatto la genuflessione! E perché non dovrei fare un atto di riverenza al Signore Gesù?!”.
Padre Franco: “Perché il sacerdote ci rimane male e nella Liturgia non si fa”.
Barbara: “Cosaaa??!!!! Lei dunque, ci rimarrebbe male???!!! O forse ci rimane male Dio, se piuttosto non lo faccio??!! Invece, nella Liturgia si fa eccome l'atto di riverenza, perché la Redemptionis Sacramentum dice che l'atto di riverenza prima di ricevere Gesù, non solo si può fare, ma si DEVE fare. Lei dunque cominci a leggere la Redemptionis Sacramentum , prima di dire certe cose!!!! In più, l'atto di riverenza è DOVUTO A DIO e nelle Lettere di San Paolo sta scritto che nel Nome di Gesù, ogni ginocchio si pieghi, nei Cieli, sulla terra e sottoterra!!!!!”.
Padre Franco: “No, non è vero”.
Barbara: “La smetta di dire menzogne, perché lei sa benissimo che quello che dico è vero e se lei non è obbediente a Cristo e al Suo Vangelo e alla dottrina della Chiesa, lei si mette contro Gesù e il Papa!!! Mi scusi, ma adesso non mi va più di confessarmi!”.
Padre Franco: “Ah...! Non ti vuoi più confessare, adesso?!”.
Barbara: “Non da lei! Io, ho bisogno di confessarmi da un Uomo di Dio, obbediente alle leggi di Cristo e della Chiesa e purtroppo, lei, non ha questi requisiti!! Mi scusi di nuovo! Buongiorno!”.
E naturalmente, sono andata via a “gambe levate!”.
Caro Padre Giulio, non vedo l'ora che lei scriva una bella omelia su quanti non amano più Gesù, veramente ti portano all'esasperazione e ci scommetto che se noi fedeli facessimo atti di riverenza nei loro confronti, sarebbero contentissimi, si lascerebbero riverire eccome, ma GUAI a riverire DIO, soprattutto durante la Liturgia ! Forse durante la Messa Gesù perde la Sua Divinità , rimanendo un semplice Uomo???!!!!
Cordiali saluti. Barbara».
Al numero 90 afferma: “I fedeli si comunicano in ginocchio o in piedi, come stabilito dalla Conferenza dei Vescovi, e confermato da parte della Sede Apostolica. Quando però si comunicano stando in piedi, si raccomanda che, prima di ricevere il Sacramento dell’Eucaristia, facciano la debita riverenza”.
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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