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venerdì 27 gennaio 2012

1274 - Commento al Vangelo del 27/1/2012

+ Dal Vangelo secondo Marco (4,26-34)
In quel tempo, Gesù diceva : «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura». Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra». Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa. 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Ieri il portavoce della Santa Sede Padre Federico Lombardi in una nota ufficiale ha espresso malcontento e l’intenzione di una querela verso la trasmissione di mercoledì sera su La7 “Gli intoccabili”. Quella mattina avevo letto di questa trasmissione ma poi la sera per motivi di apostolato non l’ho visto interamente. Ho potuto vedere solo la parte finale, l’intervista al Vescovo ausiliare de L’Aquila don Giovanni D’Ercole presente in studio.
Mi ha colpito sentire le sue parole in una intercessione in cui metteva molta premura all’ex ministro Giovanardi per agevolare un contributo statale di 12 milioni di euro (circa 24 miliardi di lire) ad alcune associazioni di due personaggi del luogo e di una fondazione della Curia, quindi riguardava la diocesi. In studio lui ha negato qualsiasi coinvolgimento, mentre è stato rinviato a giudizio per rivelazioni di segreti d’ufficio. La verità non la sappiamo e non possiamo anticipare nulla, mi auguro per lui e la diocesi che ne escano completamente scagionati.
Ma il portavoce non ha gradito la prima parte della trasmissione dedicata ad un dossier presentato dal Vescovo Mons. Viganò al Papa dopo l’allontanamento da un incarico di rilievo in Vaticano e dopo avere scoperto fatti di corruzione. È un caso spinoso e non voglio giudicare nulla, certo è che la trasmissione si è mossa su un dossier autentico, quindi ci troviamo dinanzi una denuncia coraggiosa di Mons. Viganò.
Il portavoce Padre Lombardi attacca la trasmissione per le «accuse molto gravi», presenta il Governatorato del Vaticano «in modo parziale e banale, esaltando evidentemente gli aspetti negativi», con il «facile risultato» di presentarlo «come caratterizzate in profondità da liti, divisioni e lotte di interessi».
Ovviamente la replica del giornalista Gianluigi Nuzzi è stata immediata: «Noi abbiamo fatto il nostro dovere di cronisti e ci siamo trovati di fronte, per la prima volta forse nella storia della Chiesa, a un Vescovo che denuncia fatti di corruzione che, stando proprio alle sue parole, sono stati portati all'attenzione direttamente del Santo Padre. Una denuncia che viene documentata con carte, lettere, eccetera».
Storie brutte e con Mons. Viganò che è stato trasferito negli Stati Uniti con un incarico di prestigio.
Mi sono arrivati messaggi sconvolti e amareggiati, ma non è l’atteggiamento giusto: la Chiesa è Divina e per questo indefettibile, è la componente umana che la deturpa e ne apre le ferite, ma Gesù riporterà la sua Sposa ad essere come duemila anni fa. Nonostante la afflizioni che colpiscono quanti si considerano figli della Chiesa, la speranza dona la convinzione che Dio salverà questo Sacramento di Salvezza e in Essa regnerà esclusivamente l’amore verso la Santissima Trinità e la Rivelazione del Figlio Divino.
Sappiamo bene che questo è il tempo della lotta tra la Madre di Dio e gli angeli dannati come indica l’Apocalisse: “Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una Donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato. Essa partorì un Figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il Figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. La Donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni. Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi Angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli” (Ap 12,1-9).
Conoscendo l’assalto dei diavoli contro l’umanità, ieri ho celebrato la Santa Messa per tutti voi, sia per chi mi chiede preghiere sia per tutti gli altri iscritti alla neswletter.
Conosco innumerevoli situazioni dolorose di molti di voi e prego ogni giorno per tutti, ieri ho voluto aggiungere la Santa Messa e qui nella piccola cappella trasformata in Calvario ho ripetuto a Gesù i vostri bisogni e di alleviare ogni vostra sofferenza.
Sono sempre vicino a voi con la preghiera e con il cuore, non dimentico mai che fate parte del Cuore Immacolato di Maria.
Il Vangelo ci dice che fare parte del Regno di Dio comporta l’ascolto della Parola e l’obbedienza a Gesù che parla.


Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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