+ Dal Vangelo secondo Marco (3,31-35)
In quel tempo, giunsero la madre di Gesù e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano». Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
La Parola di Dio oggi ci fa riflettere sull’aspetto principale della nostra Fede: la volontà di Dio. Non può esserci cammino spirituale senza l’adesione a Dio, se non si condivide il suo progetto d’amore, se non ci si lega a Lui seguendo i consigli del Vangelo.
Il legame che si deve creare con Dio scaturisce dal compiere la Sua volontà.
Si diventa familiari della Santissima Trinità quando si condivide la Sua volontà, ogni opera che si compie è gradita a Dio e ogni nostra preghiera è accolta sempre. Se non fissiamo lo sguardo sulla volontà di Dio rischiamo di rimanere ai margini del Suo Amore, ed è colpa nostra, non possiamo pretendere nulla se non accettiamo la Sua volontà.
E compiere la Sua volontà non è un sacrificio enorme, è un atto di amore che trasforma la mentalità, tutto si compie seguendo i Comandamenti di Dio, vivendo e gioendo nel proprio ambiente, condividendo fraternità e momenti aggregativi con gli altri.
Oggi il Vangelo ci dice in che modo Gesù fissa i suoi amici: “...girando lo sguardo a coloro che gli stavano seduti attorno”. Gesù continua a guardare quanti compiono la Sua volontà, non può contare su quanti invece si oppongono alla Sua volontà o la ignorano intenzionalmente. Gesù non ne tiene conto, non si può fidare di loro. Anche noi faremmo così con chi non condivide la nostra mentalità e lo faremmo con avventatezza o agitazione.
Il Vangelo ci indica un altro aspetto non più osservato in moltissime Chiese, quelle Chiese che hanno spostato il Tabernacolo lateralmente. Alcune espressioni di San Marco indicano Gesù al centro di tutto: “Attorno a lui era seduta una folla…”; “Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui…”.
Avere tolto Gesù dal centro di una Chiesa è un gesto privo di amore e di interesse per la sua Persona. Chi può sostituire la Persona di Gesù? Non si può spiegare se non con risposte negative l’iniziativa di mettere il Tabernacolo fuori dal centro di una Chiesa, quindi spostato, escluso dal centro, messo ai margini. Non ci sono spiegazioni valide, non c’è nulla che possa dare una spiegazione convincente. Posso capire le grandi Cattedrali che presentano una notevole distanza tra l’altare e i banchi, così si crea una cappella adeguata, cioè grande, con molti banchi per un grande culto all’Eucaristia.
Il Vangelo ci indica che Gesù è al centro di tutto, e la folla rimane seduta in atteggiamento di ascolto. “Era seduta una folla…” che Lo ascoltava e meditava i suoi insegnamenti. Questa posizione di stare seduti è quella che crea la parentela con Gesù, perché poi si passa a vivere la Sua volontà e Gesù considera suoi familiari quanti compiono i Suoi voleri.
Senza la volontà di Gesù che conosciamo nel Vangelo non c’è cammino spirituale.
Ho notato con molta gioia che la volontà di moltissimi genitori sulla possibilità di una vocazione in famiglia, è vissuta con grande gioia. Mi hanno scritto centinaia di genitori che rispondevano alla domanda sulla clausura: Se vostra figlia o vostro figlio volessero seguire una vocazione religiosa come reagireste?
Non riesco a trascrivere tutti i messaggi, richiederebbe molto tempo e lunghissimi scritti, ne riporto diversi, ma tutti i messaggi sono belli e li ho accolti con gioia per la disponibilità di questi genitori. Ha scritto anche Suor Giovanna, domenicana del monastero di Pratovecchio, che si rallegrava per l’articolo scritto molto bene.
«Per rispondere alla domanda: Premessa: Ho 54 anni una figlia di 6,5 ed uno di 2,5. Mia moglie é Protestante Evangelica battista e laureata in Teologia Battista alla Facoltà Battista di Bucharest. Sarei l'uomo più felice della terra. Solo dal punto di vista umano mi accerterei che non vadano a finire psicologicamente sottomessi a dei superiori di stampo “68ttino”, e che un sano discernimento spirituale venga effettuato da un direttore spirituale serio e di sane tradizioni Cattoliche. So che avrei un grande problema con mia moglie, di fatti una eventuale vocazione religiosa dei figli é argomento tabù, senza contare -per lei- l'inconcepibilità dell'idea del celibato. Accompagnerei io stesso in seminario o convento i miei figli con tanta commozione, una volta che mi fossi accertato della veridicità della loro vocazione e decisione. Saluti EMR».
“Guardi Padre, io onestamente non sarei felice di avere una figlia in clausura, ma sarei felicissimo, perché credo che tutto ciò che ci accade non è casuale. Vede Padre io non le dico questo per apparire come un secchione che si vuole far notare dalla maestra, ma le posso assicurare che ancor prima di avere figli li ho già consacrati a Gesù e alla Madonna e ho chiesto la Grazia di poterli vedere un giorno felici delle loro scelte se queste scelte significasse dedicare la vita a Dio. Attenzione Padre, non è che se diventassero ingegneri o calciatori gliene farei una colpa, ma era solo per farle capire che in un mondo così alla deriva, amare Dio e vedere qualcuno che ha questa incredibile forza e abbandonarsi totalmente a Nostro Signore è inequivocabilmente una Grazia. Un abbraccio e continui così, io nel mio piccolo diffondo i suoi commenti tramite facebook. Christian Ferrante”.
“Che meraviglia caro P. Scozzaro, avere un figlio Sacerdote... quale onore per i genitori e certamente per il giovane... ma quale onore sapere che il Signore ha scelto tuo figlio/a per darle un incarico Speciale nella Chiesa... Solo l'Amore di Dio può inventare un Amore e un onore simile... e che si può fare, se non esserne onorati pur non essendone degni e dare anche la vita, purché quel figlio/a siano messi dignitosamente in condizione di assumersi tale tremenda responsabilità e altrettanto eccezionale onore che Dio gli dà? Un carissimo saluto a Lei che mi ha dato tanto nel nostro primo incontro e al quale spero ne seguano altri... non dimenticando che Lei è oberato da una marea di impegni. Un saluto carissimo... Calogero Magistro”.
“Caro Padre Giulio, il mio saluto! Ho appena letto a proposito della vocazione di un figlio e della reazione dei genitori. E' vero, spesso accade che proprio noi cattolici reagiamo a una notizia del genere in modo eccessivo, non di rado violento. Ma siamo uomini e donne, coppie che sognano un pezzettino di immortalità attraverso la trasmissione della vita da parte dei propri figli, senza renderci conto che è anche attraverso un figlio o una figlia donato a Dio che si acquista la vita eterna. Abbiamo bisogno di tempo, più che gli altri, perchè se un miracolo del genere avviene in una famiglia dove Cristo si conosce poco o niente, si tende a consideralo un segno rivolto a tutti. E' la presunzione di sentirci già perfetti, arrivati, proprio in quanto cattolici a farci reagire così. Ma in ogni caso si tratta di un dono immenso per dei genitori, che ci accomuna con la Santa Famiglia di Nazareth, che ha avuto il Figlio che ha fatto lo stesso annuncio, forse mentre lavorava il legno col suo papà terreno. E allora, preghiamo, affinchè i nostri figli che sentono la chiamata, non debbano temere la nostra reazione, accompagniamoli tenendoli per mano e siamo pronti a lasciarla quella mano, quando dovranno porgerla a chi ha bisogno d'aiuto. Grazie, Padre, per questi spunti di riflessione che ci offre. Sia lodato Gesù Cristo. Livia Stampacchia”.
“Se mio figlio e mia figlia decidessero di seguire una vocazione religiosa, sia io che mio marito non avremmo mai giorni di vita a sufficienza per ringraziare Dio a piene mani per il dono grandissimo che ci farebbe. Grazie, meraviglioso padre, per tutto quello che ci scrive e per come ci coinvolge. Dio La benedica sempre. Con affetto sincero, i suoi figli in Gesù, Andreas e Patrizia”.
“Io ho due figli una femmina e un maschio che per ora sono molto lontani da Gesù: io ho incominciato una nuova vita ri-accostandomi a Gesù dopo la morte prematura di mio marito (incidente). Non so come potrei reagire, ma sono sicura che ringrazierei il Signore della sua misericordia! Nadia Brussa”.
“Carissimo Padre Giulio Maria ho due figli, Antonio e Sebastiano, se uno dei due o addirittura tutti e due -quale Grazia-, mi dicessero di entrare in seminario io sarei la donna più felice di questo mondo, glielo manifesto spesso questo mio desiderio, ma solo Dio potrà fare il miracolo dentro il loro cuore. Comunque cari genitori immagino che per la maggior parte di voi sarebbe uno shock, ma se questa è la loro libera scelta bisogna accettarla serenamente, noi siamo del Signore e se anche scegliessero un mestiere che a noi non piacesse, dobbiamo accettare serenamente la loro felicità, perchè solo così sarebbero degli uomini e delle donne realizzate. Noi dobbiamo comprendere che solamente quando l'uomo è amato si sente realizzato perciò noi genitori che siamo i genitori che Dio ha scelto per loro abbiamo il compito di amarli e di guidarli verso la felicità in un cammino di fede e conoscenza di Gesù e dopo Lui li guiderà per la loro strada. Cari genitori pregate sempre per i figli che il Signore ci ha donato e amateli sempre, anche se deluderanno le vostre aspettative, tutti siamo amati da Dio e Lui sa ciò di cui abbiamo bisogno e la preghiera, in particolare il Rosario, ci aiuterà ad accettare qualsiasi cosa nel bene e nel male. Vi abbraccio cari genitori, preghiamo, preghiamo, preghiamo.....gli uni per gli altri. Nunzia Chinnici”.
“Caro Padre Giulio, ho appena letto le sue newsletter, come ogni sera. Non le sto più spedendo mail dato che ne riceve già troppe e so, comunque, che prega anche per me. Ora, invece, ci fa una domanda precisa e quindi mi sento di rispondere perchè l'argomento mi interessa da vicino. Infatti ho due bambine di quasi 6 e quasi 4 anni e, come le ho già scritto in precedenza, dal 1998 la Madonna mi ha chiamato a una conversione insieme all'allora mia fidanzata Barbara, ora mia moglie e madre delle nostre splendide figlie. Non ci crederà, ma se oggi mi si profetizzasse l'entrata in clausura delle mie figlie, sarei così contento che non so cosa farei per ringraziare il Signore e la Madonna. Non è facile da spiegare questo mio desiderio, non lo comprende a volte neanche Barbara che mi dice che il loro futuro lo sceglierà il Signore, visto che in effetti noi genitori preghiamo per loro ogni giorno. Ma io prego proprio per questa che ritengo sia una Grazia grande e non una disgrazia come molti, anche cattolici, lo ritengono. Durante gli anni di cammino fatti nel Movimento Giovanile Mariano a Cagliari, guidato da Padre Giovanni Puggioni, in Cielo dal 2009, ho sentito tante testimonianze di giovani, sopratutto ragazze e studentesse o professioniste di successo, ma anche ragazzi, che avevano deciso di entrare al Carmelo e nei loro volti si vedeva una gioia e una pace incomprensibili e introvabili nei volti della gente comune. E i racconti delle loro esperienze in famiglia sono tutte simili a quelle che ha pubblicato lei, sopratutto qui in Sardegna dove si spera che il proprio figlio/a faccia un carrierone nella pubblica amministrazione o altro. Non entro nello specifico dei vari casi o dei miei amici che hanno fatto quella scelta, ma le assicuro che riterrei una tale chiamata per le mie figlie non solo una grande Grazia ma un grande onore per me e la mia famiglia. Non dico altro, so che lei ha già capito cosa intendo dire. Uniti nelle preghiera, Alessandro”.
“Io ho 41 anni e 3 figli di 21, 20 e 12 anni e sinceramente nelle mie preghiere c'è anche quella di poter vedere un giorno un figlio consacrato, magari come frate cappuccino dal momento che sono una devota di San Pio da Pietrelcina. Penso che sia una emozione ed una gioia immensa quella di sapere che un figlio venga scelto direttamente da Dio per una Sua missione specialissima! I figli sono un dono eterno che Dio ci ha fatto e ritengo che il nostro impegno di genitori deve essere proprio quello di crescerli nella Fede affinchè possano formare un giorno una famiglia santa o consacrarsi a Dio e riabbracciarli poi un giorno in Paradiso come una stupenda famiglia che loderà Dio in eterno per le meraviglie che ci ha dato! Prego sempre affinchè il Signore ci doni sempre più numerose vocazioni religiose e sempre più famiglie consacrate che siano vere testimonianze della gioia che si prova quando si incontra il Signore. Pace e bene e la ringrazio tanto per il suo grande impegno nel costruire le newsletter e soprattutto nelle stupende meditazioni che fà sul Vangelo del giorno! Pace e bene, Susanna Ligios”.
“Buonasera Padre Giulio, sono una mamma di 55 anni con due figlie di 34 e 30 anni e tre nipotini di 11, 9 e 3 anni. Ricevo le sue mail da poco tempo ma sono già per me fonte di gioia, serenità e pace ogni giorno. Ho avuto il dono di incontrare il Signore circa sette anni fa e da allora la nostra vita insieme a mio marito è cambiata. Lei sa cosa vuol dire: nel nostro quotidiano siamo spesso derisi e presi in giro per questo, in un contesto dove Dio è ignorato o inesistente. Ho fatto questa premessa per dirle cosa penso della scelta di un figlio di seguire una vocazione. Le dico solamente che prego con molta Fede di nascosto senza parlarne con nessuno, affichè uno dei miei nipotini riceva da Dio la sua chiamata a seguirlo per servirlo su questa terra. Sarei una mamma o nonna che non potrebbe desiderare più nulla. Queste sono Grazie. Io penso da genitore che dopo aver verificato che realmente si tratta di una chiamata bisogna solo lodare Dio per aver visitato la propria casa. Certo questo dipende da quanto siamo vicini al Signore se seguiamo un cammino di Fede, altrimenti capisco le dure reazioni di alcuni genitori. Grazie di tutto Padre Giulio, preghi per la mia secondogenita Flavia, che ha tanto bisogno di salute e liberazione. Io la ricordo sempre nel Rosario delle 16,00. Che Dio la benedica e la protegga. Rosa Giordano”.
Fino a qualche anno fa (3 precisamente), prima della mia folgorante conversione a Medjugorje, sarei impazzita al pensiero che il mio unico e bellissimo figlio, cresciuto come un principe, potesse rinunciare ad una famiglia per abbracciare la vita religiosa. Ora accetterei con gioia questa decisione, consapevole del fatto che non c'e' nulla di più bello che dedicare la propria vita al Signore. Mariella Leoni”.
«Caro Padre Giulio, se mia figlia un giorno diventasse consacrata al Signore, sarebbe meraviglioso. Ho solo lei, ma se Gesù la chiamasse e lei rispondesse si, sarei la madre onorata di essere "suocera di Gesù". Dio la benedica per tutto quello che fa. Con affetto, Marija Zivkovic Caronti».
“Bongiorno Padre, io sarei felicissima se i miei figli avessero la vocazione. Ho tanti amici che sono stati ordinati Sacerdoti e due amiche in clausura: Suor Carla, clarissa a Urbino, e Suor Maria Margherita, nel convento delle Domenicane a Prato Vecchio. Anch'io, come molti, non condividevo la scelta di entrare in convento. La ritenevo inutile visto che c'è così tanto da fare nelle missioni del terzo mondo. La trovavo da vigliacchi, un voler fuggire dal mondo… finchè non ho conosciuto Suor Carla e le sue consorelle. Fantastiche, con la luce negli occhi, splendenti come il sole, felici… eppure chiuse! Ho capito tanto di loro, ho capito che sono necessarie, necessarie per noi che preghiamo poco o non preghiamo affatto. Dio benedica tutti voi consacrati! Certo, alcune volte, si sentono dire cose raccapriccianti sui consacrati, ti verrebbe voglia di crocifiggerli! Ma per qualcuno che sbaglia ce ne sono poi tanti che ti fanno ricredere e ti inducono ad avere sempre più Fede. Anch'io, le dirò, ho pensato tanto ad entrare in convento in questi ultimi mesi, ma la mia scelta sarebbe di opportunità in questo momento, data la mia sofferenza in famiglia. Chissà… Preghi per me, padre, e la mia famiglia. Dio la benedica! Con affetto. Maria Rosa, Reggio Calabria”.
“Penso che sarebbe la cosa più bella del mondo, mio figlio che si da e ama totalmente Gesù ed il mondo intero, chi è in grado di fare ciò? Solo colui che sente la chiamata di Cristo, quindi ora il mio bimbo ha quasi 5 anni, ma sono sicura che ne sarei fiera. La ringrazio Padre per le sue email, mi sono molto di conforto e di giuda in questo mondo così tentatore! Un abbraccio. Valentina Prisco da Venezia”.
Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana, sciogliendo questo nodo oppressivo. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
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